{{IMG_SX}}Lido di Camaiore, 21 maggio 2007 - "Ci ho provato, pazienza". Alessandro Petacchi non si scompone dopo aver mancato l'appuntamento con la vittoria nella nona tappa del Giro d'Italia e con il 220 successo della carriera nella corsa rosa. "Ho cercato di tenere la testa sino all'ultimo, sono partito lungo", dice lo spezzino della Milram ai microfoni della Rai dopo la volata vinta da Danilo Napolitano.

 

"Sono contento lo stesso, anche se mi sarebbe piaciuto vincere. Purtroppo c'era tanto vento contrario, Sapevo che Hushovd sarebbe stato molto potente, è stato bravo Napolitano a sfruttare la scia fino alla fine. È uscito negli ultimi 80-100 metri e ha sfruttato le qualità di scattista".

 

 

Lo sprinter della Lampre, sottolinea Petacchi, "aveva fatto un'ottima volata già al Mugello. Lui è un corridore con caratteristiche diverse dalle mie, capace di variazioni di ritmo negli ultimi 50 metri. Sarei dovuto partire un pò più lungo, ci ho creduto fino in fondo perchè abito qui dietro e ci tenevo a vincere. Avrei preferito che lui vincesse al Mugello e io qua, ma sono contento lo stesso del mio Giro d'Italia. Napolitano il mio possibile erede? Penso di essere ancora all'altezza di lottare e spero di vincere ancora qualche tappa per i prossimi anni. Per il momento -conclude- preferisco non avere eredi".