{{IMG_SX}}Roma, 24 maggio 2008 - "Il 'Salbaneo' e' una figura che nell'immaginario comune popola i boschi del Vicentino, nascondendo con cura il proprio rifugio spesso tra rovi impenetrabili. Un 'omino' furbo, con occhietti vispi, a volte dispettoso ma simpatico che fa tutto quello che gli frulla per la testa". Dal sito internet di Emanuele Sella.

 

E al corridore, detto il Salbaneo, e' frullato per la testa un numero di altri tempi che lo ha riportato al successo al Giro d'Italia dopo un inizio drammatico fatto di cadute, forature e tanta sfortuna. A quattro anni dalla sua unica vittoria nella tappa di Cesena, era il suo primo anno da Pro, il vicentino della Csf Group-Navigare torna al successo nella corsa rosa con un'azione che lo porta a trionfare in solitaria sull'Alpe di Pampeago, nella prima delle tappe di alta montagna dell'edizione 2008. Il Salbaneo e' un personaggio di origine cimbra o celtica: una sorta di folletto con copricapo e babbucce di colore rosso.

 

Il ventisettenne Sella, centosessantacinque centimetri per cinquantatre' chili, incarna alla perfezione il folletto dispettoso, che va a centrare il successo in barba ai proclami dei favoriti. "Ho fatto un numero- dice Sella dopo il traguardo- Questa e' per Lara (che diventera' sua moglie in autunno, ndr). Sono stato sfortunato nei giorni precedenti, ma sapevo di stare bene". La fuga dello scalatore della Csf Group-Navigare, squadra al secondo successo parziale al Giro dopo quello di Priamo a Peschici, inizia con una decina di corridori, tra cui Paolo Bettini, quando al traguardo mancano piu' di centottanta chilometri.

 

Il Passo Manghen fa selezione, anche se non affrontato a tutta, e Sella resta solo quando all'Alpe di Pampeago mancano circa cinquanta chilometri. Nelle retrovie lavorano la Serramenti Diquigiovanni per Simoni e la Lpr per Di Luca. Sella scollina il Manghen con due minuti sui primi inseguitori, circa undici sul gruppo dei migliori e tredici sulla maglia rosa Visconti. Gli otto chilometri finali, con gli ultimi quattro al 16%, sono da ricordare. Sella e' sfinito, si aggrappa al manubrio e spinge sui pedali.

 

Da dietro arrivano notizie rassicuranti sul distacco, ma ai due dal traguardo il fuggitivo inizia a guardarsi dietro. "Solo paura di essere raggiunto- dira' all'arrivo- quando manchi una vittoria per cosi' tanto tempo e' normale". I migliori salgono regolari e tutti aspettano un attacco, ma nessuno sembra avere le forze necessarie: ci provano senza successo Simoni, Pellizotti e Pozzovivo. Poi, c'e' il Menchov che non t'aspetti. Il russo della Rabobank, due volte vincitore della Vuelta di Spagna, prova ad allungare: resistono solo Simoni, Pellizotti e Ricco', mentre Di Luca, Contador e Kloeden vanno in difficolta', cosi' come Leipheimer.

 

Per non parlare di Visconti, che arriva sospinto dal pubblico e scortato dai compagni di squadra a piu' di diciotto minuti da Sella. Non basta pero', la maglia rosa passa dalla Quick Step alla Lpr-Ballan: Gabriele Bosisio e' il nuovo leader, ma alle sue spalle si agita una classifica cortissima che vede lo spagnolo Contador distanziato di soli 5", Marzio Bruseghin a 28". Insomma, una decina di corridori racchiusi in meno di due minuti.

 

"E' una grandissima soddisfazione - racconta Bosisio - Sono contentissimo e speriamo che le cose continuino cosi'. Devo ringraziare tutti i ragazzi della squadra". Ma, forse, per il compagno di Danilo Di Luca si trattera' solo di un passaggio in maglia rosa. La classifica e' molto corta, figlia di un eccesso di tatticismo in questa quattordicesima tappa, ma non solo. "In realta' dietro hanno avuto una gran fifa - spiega Simoni - Tutti con una gran paura, ci controllavamo e il piu' inaspettato, Menchov, ha dato una zampatina. Sembravamo piu' un branco di pecore che di leoni. Tutti hanno avuto paura di fare fatica, di osare: le forze sono livellate, qui ci sono grandi corridori".

 

Domani la paura non servira', conteranno le gambe nell'Arabba-Marmolada di 153 chilometri in cui il gruppo attacchera' subito il Passo Pordoi per poi scalare nell'ordine San Pellegrino, Giau, Falzarego e arrivare in salita al Passo Fedaia, sulla Marmolada. Ci si attende un'altra rivoluzione in classifica.

 

Questo l'ordine d'arrivo della quattordicesima tappa del Giro d'Italia, 195 km con partenza da Verona ed arrivo sull'Alpe di Pampeago (7,8 km di ascesa alla media del 9,6 per cento con punte del 16 per cento) in Val di Fiemme:

 

1. Emanuele Sella (Ita) Navigare, in 5h37'15" (abbuono 22").

2. Vasili Kiryienka (Blr) Tinkoff, a 4'38" (abb. 12")

3. Joaquin Rodriguez (Spa) Caisse d'Epargne, a 5'08" (abb. 8")

4. José Rujano Guillen (Ven) Caisse d'Epargne, a 7'28".

5. Paolo Bettini (Ita) Quick Step, a 7'59".

6. Denis Menchov (Rus) Rabobank, a 8'48".

7. Franco Pellizzotti (Ita) Liquigas, a 8'57".

8. Riccardo Riccò (Ita) Saunier Duval, a st.

9. Gilberto Simoni (Ita) Diquigiovanni, a 9'01"

10. Jurgen Van Den Broeck (Bel) Silence-Lotto, st.

11. Marzio Bruseghi (Ita) Lampre, a 9'03".

12. Domenico Pozzovivo (Ita) Navigare, a 9'11"

13. Danilo Di Luca (Ita) Lpr, a 9'14".

14. Leonardi Piepoli (Ita) Saunier Dival, a 9'27".

15. Alberto Contador (Spa) Astana, a 9'33". (...)

21. Gabriele Bosisio (Ita) Lpr, a 10'37".

58. Giovanni Visconti (Ita) Quick Step, a 18'02".

 

Questa la classifica generale del Giro d'Italia dopo la quattordicesima tappa:

 

1. Gabriele Bosisio (Ita) Lpr, in 63h10'47".

2. Alberto Contador Velasco (Spa) Astana, a 5".

3. Marzio Bruseghin (Ita) Lampre, a 28".

4. Riccardo Riccò (Ita) Saunier Duval, a 1'02".

5. Danilo Di Luca (Ita) Lpr, a 1'07".

6. Andreas Kloeden (Ger), a 1'11".

7. Denis Menchov (Rus) Rabobank, a 1'18".

8. Gilberto Simoni (Ita) Diquigiovanni, a 1'31".

9. Franco Pellizzotti (Ita) Liquigas, a 1'32".

10. Giovanni Visconti (Ita) Quick Step, a 1'35".