TURISMO IN CITTÀ UN’ESTATE TRA ALTI E BASSI

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Sarà protagonista a Expo Dubai 2020. E lo è appena stata, qualche settimana fa, in quanto casa madre della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, il festival più antico del mondo e ancora oggi tra i più prestigiosi, che ogni anno attrae i migliori registi e attori affermati del nostro tempo. Venezia è una città che non ha certo bisogno di presentazioni. Meta amatissima, da italiani e stranieri, scrigno di tesori e crocevia di popoli e fedi diverse, mai come quest’anno sta provando a riflettere su se stessa e a capire cosa vuole diventare nel futuro più prossimo. Anche da queste parti infatti la pandemia si è fatta sentire, e non poco. Un dato certificato dall’Ava (Associazione Veneziana Albergatori). Nel 2020, infatti, stando agli ultimi dati, il fatturato del turismo veneziano ha subito un calo dell’85 percento. Quest’anno le cose sono andate meglio, almeno a partire dalla seconda parte dell’anno, quando la macchina del turismo si è rimessa in moto. "Nei primi mesi dell’anno gli hotel erano quasi tutti chiusi e l’occupazione era sotto il 15%, in alcune fasi di zona di rossa la città era completamente vuota – spiega Claudio Scarpa, direttore di Ava –. A maggio e giugno con l’allentamento delle misure l’occupazione è salita ma in modo lieve, attestandosi tra il 30 e il 50%. A luglio le presenze di turisti italiani ed europei ha fatto salire il dato al 70% e si è registrato un picco dell’80% in corrispondenza di ferragosto e della fine di agosto. A settembre però non si è riusciti a mantenere questi numeri che scenderanno nei prossimi mesi".