Venerdì 19 Aprile 2024

"MODELLO VENEZIA A EXPO DUBAI PER SALVARE IL PIANETA"

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È STATA SCELTA per l’inaugurazione a inizio ottobre del Padiglione Italia di Expo 2020 a Dubai. Un omaggio alla città e alla candidatura di Venezia al ruolo di capitale mondiale della sostenibilità? "Grazie al nostro impegno e al duro lavoro di questi anni – esordisce il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro – è stato un riconoscimento frutto di una collaborazione istituzionale che ha inorgoglito tutti noi veneziani ed è stato un chiaro messaggio che si è voluto dare dell’Italia al mondo: in quel momento non si voleva solamente omaggiare una città che quest’anno celebra il 1600° anniversario dalla sua Fondazione, ma si è data evidenza all’importante sforzo che sta facendo Venezia per dimostrare di meritare il ruolo di "Capitale mondiale della sostenibilità. In quei giorni gli occhi del mondo hanno potuto constatare quanto l’Italia intera creda in quello che stiamo facendo ma, ancora di più, quanto impegno stiamo mettendo sia per preservarla che per farla essere luogo di crescita e innovazione: simbolo di una reale sostenibilità ambientale, sociale, culturale che guardi allo sviluppo e al progresso".

Come è stata accolta Venezia all’Expo?

"Venezia si propone come un laboratorio internazionale di sperimentazione e innovazione sociale dove transizione energetica, gestione dei flussi turistici, difesa della residenzialità, rigenerazione educativa e resilienza culturale si intersecano per affrontare la vera sfida del mondo contemporaneo. Venezia è una città unica, punto di incontro tra società civile, mondo accademico e scientifico, ma è sempre più spesso minacciata da fragilità cicliche e strutturali che mettono a rischio il patrimonio artistico, il sistema socio-economico e residenziale e l’ecosistema lagunare. Ma Venezia non è solo questo. È una città che tutti nel mondo hanno nel cuore. Questo lo abbiamo sentito anche a Dubai dove abbiamo avuto modo di raccontare l’eccellente opera di ingegneria italiana che è il Mose. In questi giorni ricorrono i due anni dalla terribile acqua alta del 12 novembre 2019: quelle immagini sono nitide nella memoria di tutti noi. Ecco, grazie al Mose quanto accadde non dovrebbe più verificarsi. Ora però serve che tutto il mondo si ponga veramente l’obiettivo di attuare serie politiche per arginare le conseguenze dei cambiamenti climatici".

Secondo lei c’è seriamente questa volontà?

"Sono convinto che ci sia la reale volontà di affrontare le cause dei cambiamenti climatici ma servono operazioni concrete e immediate. Dico solo che Venezia, assieme ad altre città, paga prima di tante altre, le conseguenze di ciò che tutti dovremmo impegnarci a contrastare. A Glasgow si è conclusa appena qualche giorno fa l’importante Conferenza sul clima Cop 26. Si è raggiunto l’accordo sull’impegno internazionale contro l’emergenza climatica, ma quando si è parlato di decarbonizzare le produzioni, un intervento dell’ultimo minuto di alcuni Paesi ne ha attenuata l’importanza. Restiamo comunque fiduciosi e speriamo che alla COP27 del prossimo anno a Sharm El Sheik in Egitto ci sia una maggiore consapevolezza da parte di tutti. Quello però che a Dubai siamo riusciti a raccontare è che a Venezia stiamo facendo di tutto per riuscire seriamente a dimostrare che la sostenibilità, qui da noi, non è solamente una parola, ma sono fatti concreti".

Tipo?

"Aver portato nel centro storico e nelle isole la raccolta della spazzatura porta a porta ci ha permesso, negli ultimi tre anni, di essere la città più virtuosa in Italia in tema di differenziata e soprattutto essere una città pulita. Potrebbe sembrare banale ma per Venezia, credetemi, non lo è affatto. Abbiamo investito con Eni, Actv e Veritas nel riciclo degli oli di scarto di origine alimentare (oli fritti) trasformandoli in additivo di origine vegetale per il biodiesel. Tutti comportamenti virtuosi che vanno di pari passo con la realizzazione del nuovo termovalorizzatore a Marghera. Poi stiamo costruendo e vedremo presto sorgere a Mestre il primo impianto per l’erogazione di idrogeno per autotrazione". A proposito di trasporti ecosostenibili che cosa ci dice?

"Che stiamo facendo molto per il trasporto pubblico locale puntando a una transizione "green". Per esempio, stiamo utilizzando per l’isola del Lido e Pellestrina solo autobus elettrici. Un progetto d’avanguardia a sostegno della mobilità silenziosa, rispettosa dell’ambiente e che eliminerà 2.200 tonnellate di CO2 all’anno. Abbiamo poi investito nella viabilità, generando maggior sicurezza, nuovi percorsi, nuove rotatorie per ridurre i tempi di sosta agli incroci e nuove piste ciclabili – ad oggi siamo a quasi 200 km progettati e 180 realizzati. Non solo! La città ha raggiunto l’obiettivo di Kyoto 2020 di ridurre del 20% l’emissione del CO2 in atmosfera già nel 2018 con due anni di anticipo. E da ultimo, proprio qualche giorno fa abbiamo approvato un investimento per l’acquisto di due autobus a idrogeno: faranno da test per quelle scelte che abbiamo intenzione di adottare nel prossimo futuro".

Perché Venezia può essere modello e promotrice di processi innovativi di transizione ambientale, innovazione culturale e sociale, con la consapevolezza che se si salva Venezia, tutte le altre città del mondo a rischio potranno essere tutelate?

"Venezia è da sempre una città che, per conformazione e storia, ha le caratteristiche per essere luogo di sperimentazione e di esempio per il mondo intero. Per questo la candidatura a "Capitale mondiale della sostenibilità" ci consentirà di accendere i riflettori su una serie di problematiche che il mondo intero non può più procrastinare. A Dubai abbiamo dimostrato come la soluzione Mose potrebbe risolvere i problemi di altri luoghi del mondo dove l’innalzamento del mare mette a rischio la salvaguardia di alcune città costiere. All’Expo abbiamo voluto raccontare come il "Modello Venezia" sia esportabile. Se lo possiamo fare a Venezia, allora lo possiamo fare ovunque. Basta volerlo!".