Martedì 16 Aprile 2024

L’innovazione è nella pelle di Orciani

Claudio Orciani, numero uno dell’azienda marchigiana

Claudio Orciani, numero uno dell’azienda marchigiana

LA ORCIANI di Fano è una delle aziende protagoniste del Made in Italy che la Regione Marche ha voluto inserire nel video che il regista Gabriele Salvatores ha realizzato in occasione dell’Expo di Dubai. L’azienda fa ricerca e studio dei materiali, sperimentazione di lavorazioni inedite, manipolazione creativa dei pellami con l’obiettivo e l’aspirazione di scoprire tutte le potenzialità fisiche ed estetiche di questo materiale così versatile per la creazione di borse e cinture. Claudio Orciani ci ha illustrato quali sono i progetti di sviluppo dell’azienda soprattutto nei mercati internazionali: "Quando si ama il proprio lavoro, non si ha fretta di arrivare, ci si impegna per creare basi solide, perché l’azienda possa diventare importante. In 42 anni di attività questa è stata la nostra filosofia che ci ha portati a realizzare un prodotto, ben fatto, ricercato, di qualità e bello. Ci siamo fatti conoscere così, la clientela sparsa nel mondo ci apprezza per questo e grazie all’e-commerce, può raggiungerci ovunque. I nostri investimenti vanno in questa direzione".

Come giudicate la presenza a Expo Dubai?

"Essere stati selezionati per rappresentare l’Italia in un video diretto dal grande regista Salvatores, è una grande soddisfazione, questo ci consentirà di farci conoscere ulteriormente e di rafforzare la nostra immagine e il valore del marchio".

Il Made in Italy è il vostro tratto distintivo.

"Anche negli anni in cui molte aziende trasferivano la produzione all’estero per incrementare i profitti, noi siamo rimasti dell’idea che il Made in Italy fosse fondamentale, solo così avremmo potuto proseguire il nostro obbiettivo di Ben Fatto. Le nostre produzioni sono per il 90% realizzare nelle Marche, il restante fra Emilia e Veneto".

Come giudicate la collaborazione tra le aziende e le istituzioni per la conquista di nuovi spazi commerciali all’estero?

"Nel 1982 feci il mio primo viaggio di lavoro negli Stati Uniti e rimasi molto sorpreso quando a bordo di una compagnia aerea americana ci diedero del vino tedesco, lo rimasi ancora di più quando il mio agente americano mi disse che l’import di abbigliamento americano aveva come primo partner la Germania. Forse lo ignoro ma non ho mai messo fra i più grandi produttori di vino i tedeschi, e tantomeno produttori di abbigliamento. Credo di aver risposto con questo esempio, solo aggregandosi fra aziende e istituzioni si possono raggiungere certi risultati e i tedeschi c’è lo insegnano. È tempo di mettere a frutto il nostro saper fare le istituzioni devono rendersene conto".