Mercoledì 24 Aprile 2024

Floema Panels cala gli assi: soluzioni acustiche e sostenibilità

Floema Panels cala gli assi: soluzioni acustiche e sostenibilità

Floema Panels cala gli assi: soluzioni acustiche e sostenibilità

HA LE IDEE CHIARE Mirco Pierucci, 34 anni, richiamato dalla famiglia per guidare l’azienda, la Floema, tra le colline del pesarese. "Voglio tornare indietro per andare avanti. E vuol sapere una cosa?". Dica? "Qualche giorno fa è venuto un rappresentante di tessuti. Ho detto di no perché volevo solamente quelli naturali. Lui mi ha risposto che erano tutti quanti usati dai grandi brand del settore dell’arredo, ma gli ho detto di ripassare solamente con tessuti naturali. Perché voglio recuperare l’eccellenza della nostra qualità, quell’Italia degli anni Ottanta-Novanta che ci ha fatto grandi ed apprezzati in tutto il mondo".

Questa azienda che punta moltissimo sull’innovazione e sulla qualità, collaborando anche con grandi architetti, si è aperta anche la strada per l’Expo di Dubai.

"Confindustria ci aveva invitato a presentare un progetto per l’allestimento del nostro spazio espositivo e siamo stati selezionati e questo per noi è stato un motivo di grande soddisfazione. Abbiamo fornito soluzioni acustiche per il nostro padiglione attraverso Floema Panels che è un grande passo avanti nell’innovazione in un settore tradizionale come quello dell’arredo per riscoprire attraverso il disegno degli interni anche attraverso porte e pannelli fonoassorbenti e isolanti".

Presenza nuova negli Emirati la vostra?

"No perché da tempo stiamo lavorando all’interno della penisola arabica e ad gennaio, visto che ci sono già tutti gli accordi, apriremo il nostro prima showroom a Dubai. È il secondo perché ne abbiamo già un altro operativo a Budapest".

Si stanno aprendo spazi, grazie anche all’Expo, per la vostra produzione?

"Diciamo che potrà diventare soprattutto un punto di riferimento per il mercato degli Emirati in generale perché ci sono grandi progetti, anche abitativi, in corso anche in Oman e in Ciad".

La Floema è impegnata anche nella realizzazione e progettazione dell’arredo a tutto tondo, ma all’Expo avete puntato soprattutto sul concetto dell’acustica. Quali sono i motivi di questa scelta?

"È un settore dove stiamo lavorando da anni e riteniamo che sia un grande passo avanti per la qualità del vivere, anche dentro casa. Per noi rappresenta una specie di cavallo di Troia per entrare nei grandi progetti internazionali. Pensiamo e speriamo che con i nostri pannelli assorbenti e con le nostre porte isolanti di aprire un business molto importante e possa anche diventare la parte più importante della nostra produzione perché abbiamo nuovi progetti in corso ed anche contatti importanti, tutto al fine di migliorare la qualità della vita delle persone".

A che punto è l’Italia su questo fronte?

"L’Italia non è ancora molto sensibile a questo tema, ma nonostante ciò si stanno facendo dei passi in avanti come testimonia la scelta degli architetti Ratti e Rota che hanno voluto inserire le soluzioni acustiche di Floema all’interno del padiglione. Con i nostri prodotti cerchiamo di coniugare da un lato tecnica e design, dall’altro innovazione e sostenibilità. Tutti i nostri lavori sono il frutto di un lungo e sapiente lavoro di ricerca e sviluppo, necessario ed indispensabile per un percorso di innovazione da cui è nato il Phonotamburato, un pannello d’arredo in legno che garantisce il benessere acustico assorbendo i rumori interni e contemporaneamente isolando da quelli esterni, con proprietà ignifughe e termo-isolanti".

m. g.