Mercoledì 24 Aprile 2024

L’ETEREO DAVID SIMBOLO UNIVERSALE DI FORZA E ARMONIA

di Olga Mugnaini

Michelangelo lo ha colto nell’attimo prima di affrontare Golia. E nell’intensità dello guardo, nella tensione dei muscoli pronti a scoccare la fionda, c’è una sintesi di armonia, forza e bellezza, che lo hanno trasformato in un simbolo e in un capolavoro universale. Da più di cinquecento anni il David, per quanto scolpito in un blocco di marmo di Carrara già sciupato, non solo è l’emblema della perfezione delle forme, ma è l’essenza della sfida, dell’intelligenza che vince sulla brutalità.

E’ per tutto questo, e per molto altro, che l’eroe biblico creato dal Buonarroti intorno al 1501, è stato scelto per rappresentare l’Italia all’Expo di Dubai, per diventarne l’immagine al centro del Padiglione Italia. Non potendo trasportare l’originale, custodito a Firenze nella Galleria dell’Accademia, si è giocato sull’ingegno, tessendo l’arte del passato con la tecnologia dell’oggi. E’ stato creato così un vero e proprio gemello, in scala 1 a 1, utilizzando le possibilità dell’innovazione digitale. Per prima cosa, grazie al lavoro di un team del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Firenze, sono state eseguite migliaia di scansioni digitali attraverso uno speciale treppiede che ha “fotografato“ il vero David dalla testa ai piedi. Un’enorme stampante 3D ha sezionato il colosso in marmo in 14 pezzi, che sono stati poi assemblato a mano.

Per realizzare il gemello sono state usate resina acrilica e polvere di marmo, affidando poi le rifiniture alle mani di abili restauratori. A lavoro completato il David in 3D pesa appena 400 chilogrammi, contro le oltre circa 5 tonnellate dell’originale. Dall’aprile scorso la copia perfetta del capolavoro di Michelangelo è collocata al centro dello spazio definito il ‘Teatro della Memoria’ del Paglione Italia, in attesa che il sipario dell’Expo 2021 si apra per diventare la vetrina del mondo. E quando i visitatori arriveranno lui, il David, sarà lì in veste di ambasciatore del nuovo Rinascimento, in un perfetto abbraccio fra grandezza del passato e ambizione verso il futuro.

"Il David di Michelangelo è un’opera che ha superato tutte le altre, come ebbe a scrivere Vasari – ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella –. Il suo segreto è la luce interiore, il segreto dell’anima, una bellezza spirituale che riveste il corpo atletico e che trascende l’umano e che rifulge anche in questo ‘gemello’, forse una nuova opera. Egli volle eliminare da quella statua tutti i simboli della violenza e della lotta. Michelangelo non amava i conflitti, non sopportava la guerra, la lotta fratricida tra le genti. Pensava solo in termini di bellezza e di divina perfezione. La sua mano scolpiva il marmo per dare vita a immagini divine, per suscitare nei suoi contemporanei la spinta verso il bene e il bello. Ecco – ha chiuso il sindaco Nardella – perché ammiriamo ancora oggi questo giovane così fiero e così pieno di grazia atletica".