LA SICILIA PRESENTA LE SETTE MERAVIGLIE

"La Sicilia incanta e non smette mai di sorprendere. E’ la terra delle meraviglie ed Expo sarà la vetrina d’eccezione per le nostre sette meraviglie: i sette siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco". Così il presidente della Regione, Nello Musumeci, inquadra la presenza della Sicilia al Padiglione Italia della prossima Esposizione Universale. Sarà l’occasione per rivelarsi, ancora una volta, al mondo. L’isola si presenterà all’appuntamento di Dubai puntando sulla sua storia, le sue tradizioni e, soprattutto, i suoi luoghi incantevoli che l’hanno già resa celebre in tutto il pianeta. Nello spazio del Belvedere, che sin trova all’inizio del percorso espositivo del Padiglione Italia, i video realizzati dal regista premio Oscar, Gabriele Salvatores, mostreranno per la Sicilia l’Etna, la Valle dei Templi e le isole Egadi.

"Siamo la terra del Mito, di Ulisse e Polifemo, Scilla e Cariddi, Aretusa e Alfeo – conclude il governatore – e quindi la Sicilia è un’Isola che, dalle tante dominazioni che nei secoli che qui si sono succedute, ha sempre tratto, custodito e tramandato il meglio, imponendosi come modello di bellezza e armonia per l’intero Mediterraneo. Siamo un luogo che trasuda storia e cultura, dove accoglienza e integrazione sono naturali come un sorriso. La Sicilia incanta e non smette mai di sorprendere".

Dubai, dunque, negli obiettivi della Regione è la vetrina dove perpetuare l’immagine di una terra ricca di tradizioni, culture, storie e paesaggi, che sa però anche fare squadra e connettersi con il mondo per guardare alle sfide del futuro, per essere protagonista nella stagione della ripartenza globale. E per dire che anche qui, nel lembo più meridionale d’Italia, da sempre trait d’union di mille storie e quindi esso stesso anello di congiunzione tra i mondi, si sa progettare il futuro senza perdere di vista le proprie radici millenarie. Regione Sicilia a Dubai supporterà il suo tessuto produttivo e sosterrà l’internazionalizzazione dei prodotti. Racconterà a tutti quello che molti già sanno.

Gabriele Masiero