ITALCINEMA L’IMMAGINAZIONE DIVENTATA MITO

di Stefano Marchetti

È la settima arte, e in fondo le abbraccia e le riunisce tutte. "In Italia il cinema è un elemento rilevantissimo della cultura del Paese", spiega Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, che l’Anica (l’Associazione nazionale delle industrie audiovisive e multimediali) ha invitato a coordinare la rassegna "Notti d’autore" che porterà all’Expo di Dubai 26 film – uno a settimana – per raccontare la cinematografia italiana di ieri e di oggi, con uno sguardo già aperto al futuro di nuovi temi e nuovi linguaggi. "Nel cinema si uniscono creatività e industria – fa notare Francesco Rutelli, presidente Anica –. Siamo un Paese di talenti e di industrie, un Paese che vuole essere visitato dal mondo e si proietta nel mondo attraverso la propria esperienza".

"Pochi Paesi possono vantare una cinematografia così importante e rilevante come quella italiana – sottolinea Farinelli –. Il nostro cinema ha saputo davvero accompagnare e raccontare la storia dei nostri anni, e in certi casi è riuscito addirittura ad anticiparla e prevederla". Il divismo è nato in Italia, così come il film storico ("Quo Vadis di Enrico Guazzoni, nel 1913, fu il primo lungometraggio storico di successo internazionale – ricorda il direttore della Cineteca –: girato tutto a Roma, venne proiettato per mesi a Broadway e venne copiato in tante versioni"). Il neorealismo di "Roma città aperta" o "Ladri di biciclette" ci ha immerso nell’Italia degli anni del secondo dopoguerra, della difficile ricostruzione, della fatica e della solidarietà, mentre con Fellini abbiamo viaggiato su strade visionarie e geniali: "La Roma internazionale che lui seppe evocare nella ‘Dolce vita’ ancora non esisteva, e lui la profetizzò", dice Farinelli.

Il nostro cinema è stato ‘abitato’ da grandi personalità, da registi come Visconti, Pasolini, Bertolucci e un trasteverino, Sergio Leone, che insegnò agli americani come si narra la storia del West. "E poi Nanni Moretti – aggiunge il curatore –. Chi avrebbe mai potuto immaginare che un Papa si sarebbe dimesso? Ebbene, lui con ‘Habemus Papam’ ci ha consegnato proprio una storia di questo genere, in anticipo sui tempi". Per arrivare a Sorrentino, Garrone e altri registi di vaglia che hanno raggiunto vette internazionali. Nel cinema italiano c’è la musica, con le grandi colonne sonore di Nino Rota ed Ennio Morricone, ormai entrate nella storia, c’è l’eleganza di attrici e attori che sono divenuti icone, da Francesca Bertini a Lyda Borelli, stelle dell’epoca del muto, fino a Sofia Loren e Marcello Mastroianni. E il grande Alberto Sordi, l’italiano per eccellenza, capace di indossare le maschere di vizi e virtù di noi tutti.

La rassegna curata da Gianluca Farinelli all’Expo offrirà appunto un panorama di questa ricchissima storia di fantasia, meraviglia e impegno, ritrovando anche capolavori e premi Oscar: fra i primi titoli, il "Matrimonio all’italiana" con Loren e Mastroianni e poi "Le conseguenze dell’amore" di Paolo Sorrentino e "C’eravamo tanto amati" di Ettore Scola, per poi tornare a commuoverci con "La vita è bella" di Roberto Benigni e incamminarci lungo "La strada" di Federico Fellini, omaggio anche al centenario di Giulietta Masina. Si rivedranno le "Risate di gioia" in un tributo ad Anna Magnani, e il divertente "Pane e cioccolata" con Nino Manfredi, ci tufferemo nel "Mediterraneo" di Gabriele Salvatores, mentre il 14 febbraio, San Valentino, sarà il tempo de "L’ultimo bacio" di Gabriele Muccino con Stefano Accorsi.

Nel centenario di Pasolini volerà a Dubai il suo "Accattone" e ci sarà anche spazio per l’omaggio a Giorgio Diritti con il premiatissimo "Volevo nascondermi" sul pittore Ligabue. Nel cartellone troviamo il "Pinocchio" di Matteo Garrone così come "L’incredibile storia dell’Isola delle Rose" di Sydney Sibilia con Elio Germano e Matilda De Angelis. E ci sarà anche l’ironia sorridente di Checco Zalone con il suo "Quo vado?", uno dei maggiori successi di sempre al botteghino, o lo spaccato sociale di "Perfetti sconosciuti" che non a caso verrà programmato nella settimana dedicata alla ‘connectivity’. I film verranno presentati in lingua italiana con sottotitoli: per i titoli ormai storici si accederà al patrimonio di edizioni restaurate dalla Cineteca bolognese che in questi anni, nel suo laboratorio, ha riportato allo splendore centinaia di pellicole, proiettandole verso il nuovo millennio. "È l’Italia che va nel mondo – aggiunge Francesco Rutelli –, l’Italia che vuole continuare a crescere".