"IN LAGUNA C’È IL LABORATORIO TRA PASSATO E FUTURO"

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IL FUTURO viaggia veloce fra Venezia e Dubai, da dove la Rettrice dell’Università Ca’ Foscari, Tiziana Lippiello, è tornata con molte novità. Non solo Expo e il padiglione italiano, ma anche relazioni sempre più intense fra le università di quell’area del mondo e quella di Venezia. Se, da un lato, a Dubai, come ad Abu Dhabi, e in tutta la regione, la presenza italiana è vista come un fatto multiculturale importante – degli italiani il Medio Oriente apprezza, da sempre, creatività e profondità culturale -, dall’altro, proprio a Dubai sono moltissime le possibilità per i giovani italiani ed europei. "È un posto molto vibrante – dice Tiziana Lippiello – e sono certa che nei prossimi mesi e anni lavoreremo tanto e assieme".

Rettrice, è reduce da una trasferta a Dubai nella quale ha presentato, assieme al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, la Serenessima come capitale della sostenibilità. Con cosa è tornata in Italia?

"All’Expo di Dubai, la città di Venezia ha lanciato la propria candidatura a Capitale mondiale delle sostenibilità e quindi la nostra è stata una presenza di testimonianza di quanto questa città sia sempre più la destinazione di un turismo responsabile e sostenibile. Venezia è anche un laboratorio a cielo aperto e quindi è un modello molto interessante per il resto del mondo. Torno in Italia con l’impressione di una realtà molto vibrante e davvero piena di opportunità concrete, interessante per l’Università e non solo".

Aprirete una succursale a Dubai?

"No, al momento non c’è nulla di tutto questo, però abbiamo incontrato quattro università locali, due a Dubai e due ad Abu Dhabi, l’interesse per gli studenti e le studentesse italiane è molto alto. I giovani italiani sono vivaci, creativi e molto ricercati nel mondo".

A Dubai ha incontrato anche ex studenti di Cà Foscari che ora vivono e lavorano lì?

"Con loro abbiamo intenzione di costruire una comunità importante. Sono circa 200 i nostri ex alumni residenti in quell’area. Ho parlato con loro e raccontano di una vita lavorativa entusiasmante. I loro figli vanno alle scuole internazionali e vivono una dimensione internazionale molto interessante, studiano più lingue".

Qualcosa su cui costruire, insomma?

"Direi di sì. L’Università di Venezia ha già dei Chapter a Bruxelles, New York e Shangai, quindi, pensare di avere una importante comunità a Dubai è sicuramente qualcosa su cui lavorare concretamente per rafforzare l’identità cafoscarina, ma anche per mettere in piedi opportunità di scambio culturale, lavorativo e di crescita".

Dubai rappresenta il futuro?

"Devo dire che per noi rappresenta un luogo sicuro nel quale pensare di poter mandare gli studenti e le studentesse migliori a studiare l’arabo. La cosa straordinaria è che nei viaggi di studio all’estero si impara un metodo e si vivono esperienze di vita, di studio e di lavoro davvero significative. Tanto più in questo momento storico nel quale i viaggi sono limitati in parte ancora dalla pandemia. Dubai è quindi una buona opportunità".

A Dubai ha visitato anche Expo e il padiglione Italia…

"Ottima l’accoglienza e come sempre cose interessanti da vedere, idee. Ho fatto in tempo a vedere solo il nostro padiglione, in verità, ma il clima mi è sembrato positivo e carico di voglia di fare per il futuro. Inoltre ho incontrato Ida Zillo Grandi, direttrice dell’istituto di cultura italiana ad Abu Dhabi, in occasione dell’inaugurazione della sede, è un’islamista di Ca’ Foscari".

Cambiamento climatico, cultura, innovazione: sono queste le parole del suo viaggio?

"Certamente sì e sono queste anche le cose più cercate nel mondo. Approccio interdisciplinare, sguardo al futuro senza dimenticare la cultura: sono questi gli asset vincenti per gli italiani all’estero e come università sicuramente siamo pronti a lavorare ancora di più in questa direzione, per formare persone pronte ad accogliere le opportunità che vengono dal mondo, compresa Dubai".

Tradizione e innovazione, dunque, possono andare di pari passo?

"Possono e devono. L’innovazione si basa sulla consapevolezza del passato e dell’ambiente sociale e naturale. In 1600 anni di storia fatta di multiculturalismo, commercio internazionale, spirito imprenditoriale, arte e scienza, Venezia si è rivelata un laboratorio vivente radicato nel passato ma rivolto al futuro. Venezia capitale mondiale della sostenibilità rappresenta dunque un appuntamento decisivo per contribuire ad affrontare una sfida di respiro globale con il contributo, fondamentale, delle nuove generazioni. Abbiamo davanti a noi una grande responsabilità ma anche una grande opportunità".

Una rinnovata collaborazione fra Oriente e Occidente, quindi, che trova la sua sintesi proprio nella città di Venezia, come e più di sempre. A Dubai ha partecipato anche ad un evento dedicato alla Biennale di Venezia, cosa è stato presentato?

"I nostri studenti saranno impegnati in un laboratorio attivo per decifrare i primi venti anni del nuovo Millennio attraverso la documentazione dell’Archivio Storico della Biennale. Continua il dialogo fra le istituzioni veneziane per formare nuove generazioni capaci di comprendere le dinamiche del passato, interpretare il presente e progettare il futuro con senso di responsabilità e di rispetto per l’ambiente, la storia, la consapevolezza della nostra fragilità e bellezza".