Due milioni di tessere d'oro per i mosaici del padiglione Italia a Dubai

L’EMILIA-ROMAGNA declina in modo unico l’arte del ’saper fare’, unendo competenze tecniche, professionalità, passione e inventiva per creare e commercializzare prodotti il cui valore è riconosciuto in tutto il mondo. L’esempio perfetto sono i mosaici realizzati dalla ravennate Sicis nel Padiglione Italia dell’Expo Dubai 2020: sono i mosaici che vestono l’interno del Teatro della Memoria, il luogo che custodisce la copia in 3D del David di Michelangelo. Il ’cuore’ del Padiglione Italia risplende grazie agli oltre due milioni di tessere musive che riprendono i temi del ravennate Mausoleo di Galla Placidia, nella volta del cielo stellato e dei mosaici della Cappella Palatina di Palazzo dei Normanni a Palermo. Non a caso Sicis è ‘platinum sponsor’ a fianco di aziende come Leonardo, Eni, Dolce e Gabbana e Bulgari.

"A fine 2019 siamo stati chiamati a decorare il fulcro del Padiglione Italia" racconta con orgoglio Maurizio Leo Placuzzi, presidente Sicis. Un’opera nell’opera: ogni tessera è stata lavorata e posata a mano dai mosaicisti all’interno dell’atelier ravennate di Sicis e poi trasportata sul posto per essere collocata nella destinazione finale. "Il Padiglione Italia è una grande opera strutturale architettonica che abbraccia tecnologia, innovazione, sostenibilità con uno sguardo alle radici storiche, all’arte, e alla cultura italiana – spiegano in Sicis – racchiude tutto questo nel tema scelto ‘la bellezza unisce le persone’ claim che nell’opera musiva del Teatro della Memoria, fulcro del Padiglione, trova piena corrispondenza. Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza. L’arte può farsi portatrice di bellezza, può annunciarla, farla vedere".

L’arte musiva è conosciuta in tutto il mondo e per capire come funziona il lavoro dell’azienda ravennate, è utile fare qUalche esempio. A Bangkok, nel distretto di Bangrak, spicca per la imponenza colorata il tempio di Sri Mariamman, eretto nel 1879, il più grande santuario induista al mondo al di fuori dell’India, e il più antico di tutta la Thailandia. Un anno fa, la famiglia custode del tempio, ha deciso di sostituire i dipinti presenti con il mosaico, da sempre riconosciuto come una ‘pittura eterna’. Un lavoro complesso e delicato, affidato alla Sicis che ha fatto una ricostruzione minuziosa di ogni dipinto, un complesso processo di selezione delle tessere, in oro e vetro di Murano, accuratamente studiate in ogni singolo dettaglio e tonalità di colore. Gli artisti del santuario hanno dapprima dipinto a mano le divinità, e gli affreschi sono poi stati consegnati nei laboratori ravennati e trasformati in mosaici artistici. Altri esempi sono una delle statue più grandi al mondo raffigurante il Dio Wisnu a cavallo del leggendario uccello Garuda e la moschea di Doha, a testimoniare l’eccellenza romagnola riconosciuta in tutto il mondo. Oltre ai luoghi di culto, Sicis arreda hotel di lusso, metropolitane, ville da favola.

Il Gruppo Sicis esporta il 93% della produzione in 54 Paesi, con 160 dipendenti e circa 48 milioni di euro di fatturato nel 2020. Oltre alle opere in mosaico, si stanno sempre più affermando l’arredo, lo sviluppo completo dei progetti e il settore gioielleria. L’attivismo di Placuzzi è senza soste. Fortemente rallentato dalla pandemia, è ripartito il progetto legato alla partnership con il colosso cinese DongPeng Ceramics, ora primo produttore cinese di piastrelle di ceramica a distribuire e vendere sul mercato cinese i prodotti dell’azienda italiana. In Cina, oltre alle famose creazioni in mosaico, è commercializzato da DongPeng anche l’innovativo prodotto Vetrite, che contempla lastre di vetro di grandi dimensioni con particolari caratteristiche tecniche e estetiche. Il piano di sviluppo sul mercato cinese prevede anche l’apertura, in cinque anni, di numerosi showroom con marchio Sicis nelle maggiori città cinesi.