Venerdì 19 Aprile 2024

"A EXPO DUBAI PORTIAMO LE NOSTRE CAPACITÀ DI COSTRUIRE INSIEME UN FUTURO SOSTENIBILE"

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"L’ESPOSIZIONE universale di Dubai, come le precedenti di Shangai e Milano, è davvero una straordinaria opportunità per l’Emilia-Romagna. Anche perché viene dopo un anno e mezzo durissimo, a causa della pandemia, dalla quale stiamo provando a uscire in maniera definitiva grazie ai vaccini e alle misure di prevenzione. Ora vogliamo alzare l’asticella della qualità della nostra ripartenza, per costruire un futuro diverso. E lo faremo insieme. Saremo all’Expo 2020 Dubai come sistema regionale, uniti. Con la convinzione che il nostro mondo produttivo e del lavoro, quello accademico, sociale, culturale, contribuiranno – uniti – a rappresentare in modo eccellente saperi e valori della nostra terra". Così Stefano Bonaccini, presidente della Regione, sulla presenza dell’Emilia-Romagna all’esposizione universale in corso negli Emirati Arabi Uniti dove le varie iniziative – istituzionali, culturali e scientifiche – si svolgeranno sia all’interno del Padiglione Italia che all’esterno, ma anche in altri luoghi posti al di fuori dall’Expo, luoghi significativi e funzionali in particolare per la realizzazione di azioni promozionali delle imprese emiliano-romagnole.

Presidente, una kermesse che vede le Regioni italiane, e l’Emilia-Romagna in testa, protagoniste...

"Con il più alto numero di Regioni italiane partecipanti mai registrato a un Expo, l’Italia porta a Dubai tutta la ricchezza e la bellezza dei propri territori. Una realtà consolidata, ma anche un potenziale enorme. Le Regioni presenti sono partner del Padiglione Italia, hanno condiviso i contenuti, hanno programmato iniziative ed eventi per l’intero periodo espositivo. Una occasione decisiva per il Paese, dopo la pandemia, sia per rilanciare il turismo, sia per far crescere gli investimenti esteri verso le nostre filiere. Dalla grande industria alle Pmi innovative, fino alle start up e all’artigianato".

Insomma, il tradizionale “sistema Emilia-Romagna” allargato alle altre Regioni?

"Non ho mai parlato di modello riferito alla nostra regione, né mi piace farlo. Ma è vero che fare insieme è il filo conduttore del nostro modo di operare. A questo appuntamento, atteso e purtroppo rinviato di un anno per il Covid, ci presentiamo come sappiamo fare meglio: uniti. E lo abbiamo fatto nel solco dei principi-guida del ‘Patto per il Lavoro e per il Clima’ che qui abbiamo sottoscritto insieme a tutte le parti sociali, agli enti locali, al mondo della scuola e alle università, alle associazioni ambientaliste e al Terzo settore, alle professioni, alle Camere di Commercio e alle banche. Documento che fissa un obiettivo chiaro – il raggiungimento della piena sostenibilità sociale, ambientale, economica –, le strategie e le misure per centrarle. Transizione ecologica, transizione digitale, sanità pubblica e scuola, lavoro, ricerca e innovazione, con al centro sempre le persone. Patto per il Lavoro e per il Clima che si allarga: pochi giorni lo hanno sottoscritto anche due importanti atenei lombardi con sedi decentrate a Piacenza come il Politecnico di Milano e l’Università Cattolica del Sacro Cuore. In Emilia-Romagna è ormai una realtà consolidata quel patto sociale che sempre di più viene chiesto e auspicato a livello nazionale per far ripartire il Paese".

Che Emilia-Romagna potranno vedere i visitatori di tutto il mondo?

"Una regione aperta e innovativa, che investe negli strumenti e nelle conoscenze necessarie a leggere il futuro, per costruire un domani diverso, che renda centrali i temi della crescita diffusa e inclusiva, della transizione ecologica e di quella digitale, della cura e dell’assistenza a chiunque ne abbia bisogno, attraverso il rafforzamento delle proprie reti sociali e della sanità territoriale. Porteremo i nostri saperi, le nostre eccellenze, il nostro sistema di valori che unisce mondo del lavoro e dell’impresa, atenei, ricerca e innovazione, reti di protezione sociale, cultura e creatività. Filiere uniche al mondo per la capacità di fare innovazione, di puntare sulla qualità, di fare integrazione. Forti di professionalità e manodopera altamente specializzate, insieme alla collaborazione tra imprese, università e ricerca, in un ecosistema tecnologicamente avanzato".

Scendendo nel dettaglio, metteremo in mostra quindi il meglio del made in Emilia-Romagna?

"Sarà una grande vetrina, da Piacenza a Rimini, su tutto ciò che siamo. Inizieremo con la Motor Valley, che già il prossimo dicembre sarà al centro delle iniziative del Padiglione Italia, in un crescendo che si intreccerà con il Gran Premio di Formula 1 di Abu Dhabi del 12 dicembre. E poi la Food Valley, la Wellness Valley, unitamente alla nostra straordinaria offerta turistica, dalla Riviera all’Appennino, fino alle città d’arte, ai cammini e itinerari sempre più apprezzati. E poi un calendario di iniziative culturali di rilievo. Iniziative espressione dei nostri talenti artistici e della tradizione come elemento di apertura, dialogo, scoperta continua. Una creatività che si trasforma e si fa essa stessa innovazione, ricerca, talento e nuove professionalità".

E poi c’è attesa anche per l’Emilia-Romagna dei Big Data e dell’Artificial Intelligence

"L’Emilia-Romagna Data Valley, che presto concentrerà al Tecnopolo di Bologna l’80% della capacità di supercalcolo nazionale e oltre il 20% di quella europea, tale da mettere il continente europeo al pari dei colossi Usa e Cina. Stiamo parlando del principale hub europeo su Big Data, digitale e nuove tecnologie, una cittadella della scienza dove progettare soluzioni e applicazione pratiche in tutti i settori: mobilità e tempi delle città, manifattura, salute, ambiente e contrasto ai cambiamenti climatici. Al Tecnopolo abbiamo già inaugurato il nuovo Data center del Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine e vi troveranno l’Agenzia Italia Meteo e i più importanti enti scientifici e della ricerca nazionali. Oltre alla International Foundation on Big Data and Artificial Intelligence for Human Development, che abbiamo voluto come Regione. Questa Fondazione, costituita a fine 2019, si avvia a diventare una delle maggiori istituzioni scientifiche internazionali per attrarre talenti e investimenti pubblici e privati per le nuove tecnologie: un centro di eccellenza che ci permetterà di affronterà le grandi sfide socioeconomiche del futuro".

Cosa vi aspettate in concreto di raccogliere dopo che si chiuderà il sipario?

"Siamo la prima regione in Italia per quota pro-capite di export, chiaro quindi che per il nostro tessuto produttivo ed economico sia fondamentale rafforzare i processi di internazionalizzazione: come Regione siamo quindi al fianco delle nostre aziende presenti sui mercati esteri. E vogliamo rafforzare ancora di più l’immagine e la forza dell’Emilia-Romagna quale terra nella quale investire con progetti che guardino al lavoro e alla sostenibilità, oltre che polo internazionale della ricerca scientifica e tecnologica, anche per attrarre giovani e talenti. Così come puntiamo a sfruttare una vetrina così importante a livello mondiale per chiamare qui visitatori e turisti da ogni Paese: in Emilia-Romagna c’è davvero tutto ciò che di bello si possa immaginare".