Mercoledì 24 Aprile 2024

Expo Dubai: cosa vedere e le migliori esperienze da provare

Oltre al pluripremiato padiglione Italia ecco gli altri imperdibili.

Expo Dubai (Ansa)

Expo Dubai (Ansa)

Milano, 14 ottobre 2021: All’ombra dei 192 padiglioni, corrispondenti ai Paesi partecipanti, che costituiscono Expo 2020 Dubai, si snodano una serie di eventi e di esperienze uniche da provare. Basti pensare al valore - anche politico - che sta assumendo la manifestazione incarnato, per esempio, dall’incontro avvenuto nella giornata di domenica 3 ottobre 2021 - nel Padiglione siriano – tra il ministro dell'Economia degli Emirati Arabi Uniti, Abdulla bin Touq al Marri ed il suo omologo siriano, Mohammad Samer Khalil.

Il tema Connecting Minds, Creating the Future, ha stimolato la creatività e l’impegno di architetti, ingegneri, artisti e scienziati, che hanno pensato di portare soluzioni concrete a problemi ambientali che non possono più attendere. Largo dunque a concetti come circolarità, riutilizzo, conversione, ottimizzazione e costruzioni modulari smontabili e riciclabili. Vediamo chi si sta distinguendo.

Padiglione Italia

E’ iniziata trionfalmente l’avventura araba del padiglione Italia, ideato da Carlo Ratti, Italo Rota, Matteo Gatto e F&M Ingegneria, allo scopo di mettere in scena “la bellezza che unisce le persone” attraverso un’architettura viva nel segno della circolarità. Due gli importanti riconoscimenti già incassati dalla nostra installazione. L’ultima, in ordine di tempo, è stata la segnalazione di Wallpaper per Expo Dubai – prestigioso magazine internazionale di lifestyle e design – che inserisce il nostro padiglione fra gli “imperdibili” grazie al trionfale connubio di circolarità e bellezza. Questo mese il Padiglione Italia ha inoltre vinto il premio come miglior progetto imprenditoriale dell’anno ai Construction Innovation Awards negli Emirati Arabi Uniti. Un giro dalle nostre parti è praticamente d’obbligo.

Altri padiglioni si stanno distinguendo per ingegno e idee innovative, fra loro quello del Brasile ispirato dal Rio Negro, il più grande affluente di sinistra del Rio delle Amazzoni. Il pavimento richiama le palafitte comuni nelle aree lungo il fiume e la sua struttura accattivante fornisce ombra durante il giorno e sembra un cubo galleggiante luminoso durante la notte. Situato nel distretto tematico della sostenibilità, promuove la biodiversità e la salvaguardia dell'ambiente mostrando i vantaggi del multiculturalismo e delle migliori pratiche sostenibili.

Poesia pura dai padroni di casa: il padiglione degli Emirati Arabi, disegnato da Santiago Calatrava, si ispira al volo di un falco e vuole restituire l’immagine di un luogo di interscambio globale, fondato sulla pace e sul progresso. Risulta molto apprezzato dai visitatori il mix tra elementi digitali e utilizzo di materiali reali, come la sabbia che ricrea le dune del deserto. Non si è lesinato in termini di spettacolarità.

Centra il bersaglio concettualmente il padiglione dei Paesi Bassi, ad impatto quasi zero, con un sistema circolare temporaneo capace di produrre da solo acqua, energia e cibo, ma che - una volta smantellato - non lascerà traccia di sé. Una meccanismo perfetto di sostenibilità, ma anche un’esperienza sensoriale accattivante per il visitatore.

Decisamente intrigante, sia per estetica che a livello concettuale, il padiglione dell’Inghilterra. Es Devlin, rinomata scultrice, è stata anche la prima donna designer di un padiglione del Regno Unito a capo di un team prevalentemente femminile e di esperti di Intelligenza Artificiale. Sì, perché il concept si basa su uno degli ultimi progetti del genio britannico Stephen Hawking, 'Breakthrough Message”: una competizione globale che lo scienziato aveva lanciato nel 2015 invitando le persone di tutto il mondo a capire quale messaggio comunicare come pianeta alle altre civiltà avanzate nello spazio. Squisitamente ambizioso e partecipativo.