{{IMG_SX}}Salisburgo, 14 giugno 2008 - A passeggio fuori dagli Europei... I campioni della Grecia salutano: a casa, battuti dalla Russia, mentre la Spagna, che nel pomeriggio aveva superato la Svezia, ha visto la sua qualificazione ai quarti certificata anche dall'aritmetica.

 

Spagna prima quindi (avversaria dell'Italia se gli azzurri dovessero riuscire a spuntarla), Svezia e Russia attese da una sorta di spareggio per andare avanti (con Ibra e compagni ai quali va bene anche il pareggio vista la migliore differenza reti) e Grecia eliminata. Decisivi i quattro passi che Nikopolidis, nonostante i 37 anni e i capelli bianchi, solo a volte indizio di esperienza, si e' voluto fare dentro l'area senza una reale necessita', dando a Semak la possibilita' di rovesciare il pallone al centro e a Zyryanov di ringraziare gli Dei per tanta bonta', appoggiando facilmente in una rete rimasta senza guardiano. Il giusto premio, comunque, per una squadra che ci ha creduto e provato di piu', mettendo ancora in mostra l'abilita' del recuperato Pavlyuchenko in avanti.

 

La Grecia di Rehhagel invece, piu' offensiva solo sulla carta rispetto al debutto, di attaccare sembra sempre non averne voglia e di attaccanti degni di questo nome proprio non ne ha. Charisteas, l'eroe del trionfo di quattro anni fa, si e' fermato in Portogallo. Come a secco sono Gekas o Amanatidis. O Liberopoulos, schierato dal ct dall'inizio contro la Russia. In realta', scorrendo tutta la rosa, non c'e' nessuno che abbia segnato: due partite, zero gol. Unica squadra tra le sedici degli Europei. Eccolo qui il fallimento dei campioni...

 

Afinkeev, come Isaksson contro la Svezia, non ha nemmeno dovuto fare gli straordinari per tenere a bada la Grecia, perche', a parte una parata su Karagounis, l'unico vero brivido gli ha fatto provare, su un cross, una deviazione involontaria del compagno Semshov nel primo tempo: autogol evitato per un soffio. Intorno alla mezzora, invece, e' arrivata la rete della Russia che ha indirizzato la gara, con i greci, da quel momento in avanti, incapaci di rendersi realmente pericolosi se non in maniera confusionaria.

 

Gli uomini di Hiddink, invece, hanno avuto, grazie alla spinta a sinistra di Zhirkov e Bilyaletdinov, alcune occasioni per chiudere la partita. I tiri di Pavlyuchenko e dello stesso Bilyaletdinov, pero', hanno solo sfiorato il palo. Cosi' la paura di vedere sfumare tutti gli sforzi ha accompagnato la Russia fino al triplice fischio di un Rosetti non impeccabile, anche quando negli ultimi minuti ha cancellato le ultime speranze della Grecia fermando per un dubbio fuorigioco una azione che aveva portato in gol Charisteas. I campioni hanno cosi' salutato tristemente gli Europei (la sfida con la Spagna sara' solo per l'orgoglio), mentre la Russia si giochera' contro un acciaccato Ibrahimovic i quarti con l'Olanda.

 

Grecia (4-3-3): Nikopolidis 4,5; Seitaridis 5,5 (40' pt Karagounis 6), Dellas 6, Kyrgiakos 6, Torosidis 5,5; Patsatzoglou 5,5, Katsouranis 5,5, Basinas 6; Charisteas 5,5, Liberopoulos 5 (15' st Gekas 5,5), Amanatidis 5 (35' st Giannakopoulos sv). A disp. Chalkias, Tzorvas, Spiropoulos, Vintra, Goumas, Antzas, Tziolis, Samaras, Salpingidis. Ct Rehhagel 5

 

Russia (4-5-1): Afinkeev 6; Anyukov 6, Ignashevich 6, Kolodin 6, Zhirkov 6,5 (42' st V. Berezutski sv); Torbinski 6, Zyrianov 6,5, Semak 6,5, Semshov 6, Bilyaletdinov 6,5 (25' st Saenko 6); Pavlyuchenko 6,5. A disp. Gabulov, Malafeev, Shirokov, A. Berezutski, Yanbaev, Ivanov, Sychev, Bistrov, Adamov. Ct Hiddink 6

 

Arbitro: Rosetti (Ita) 5,5

 

Marcatori: 33' pt Zyrianov

 

Note: ammonito Karagounis, Liberopoulos, Saenko, Torbinski. Recupero 1' pt, 3' st. Spettatori 30.000 circa.