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"Putin come Hitler, vuole annientare il nostro popolo, come i nazisti tentarono di fare con gli ebrei", denuncia Volodymyr Zelensky parlando via zoom alla Knesset, il Parlamento di Israele. Il premier ucraino ha pronunciato ieri pomeriggio un discorso emotivo, ma senza perdere il controllo. Nel suo tour mediatico, da Londra, a Berlino, a Washington, ha cercato aiuti concreti, anche militari, e Gerusalemme è una tappa vitale: "Nessun altra democrazia al mondo è più adatta a ospitare un incontro per giungere a una soluzione del conflitto", aveva detto nei giorni scorsi. E lo stesso Putin sembra disposto a incontrare Zelensky in Israele. "Come Hitler, ha continuato ieri, a Mosca s i evoca la ’soluzione finale’, parole che non dovrebbero più essere pronunciate. Putin vuole cancellare il popolo ucraino, per questo oso paragonare la nostra storia alla vostra". Ma il paragone ha comunque irritato gli israeliani. La tragedia della Shoah non ha confronti, non può essere paragonato all’invasione russa. Non avviene un genocidio. Zelensky è ebreo, ma nei due anni al governo a Kiev non lo aveva mai ostentato. Il ministro delle comunicazioni, Yoaz Hendel, ha commentato: "Sosteniamo gli ucraini con il cuore, ma la terribile storia della Shoah non può essere riscritta. La comparazione con gli orrori della Shoah e con la ’soluzione finale’ è scandalosa". Da quando Putin ha invaso l’Ucraina, Zelensky ha accentuato il suo ebraismo. E a Gerusalemme, sia pure con misura, si è presentato anche come ebreo, tra la sua gente. In Ucraina vivevano 2,8 milioni di ebrei, oggi sono rimasti meno di 50mila, dopo le stragi compiute dai nazisti. Il suo bisnonno e due zii sono stati uccisi nei lager nazisti. In ogni sua tappa, apparendo in video con la maglia dell’esercito, Zelensky ha fatto appello alla storia. A Londra ha citato Shakespeare e Winston Churchill, ...
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