
Fac simile delle urne elettorali allestite durante la campagna per il referendum dell’8 e 9 giugno, a Roma (Ansa)
Roma, 23 maggio 2025 - Mancano poco più di due settimane all'appuntamento elettorale con i cinque referendum abrogativi, in programma l'8 e il 9 giugno 2025. Anche quest'anno è prevista la possibilità, per coloro che si trovassero temporaneamente al di fuori del comune di residenza, di presentarsi alle urne da fuorisede.

L'eventualità è prevista per motivazioni legate allo studio, al lavoro o alle cure sanitarie. Purtroppo, il termine per presentare domanda è già scaduto lo scorso 4 maggio: entro quella data, gli elettori interessati avrebbero dovuto presentare il modello dedicato all'ufficio elettorale del comune di temporaneo domicilio, accompagnato dalla copia di un documento di riconoscimento in corso di validità, dalla copia della tessera elettorale e dalla copia della certificazione o di altra documentazione che attesti la condizione di elettore fuorisede.
Al 14 maggio era invece fissato il termine per revocare la scelta, così da avere la possibilità di votare invece nel comune di residenza.
Se si è portato correttamente a termine l'iter, entro il 3 giugno il comune di temporaneo domicilio dovrà inviare l'attestazione di ammissione al voto da fuorisede, sulla quale saranno indicate anche il numero e l'indirizzo della sezione in cui presentarsi per votare. Il tutto dovrebbe arrivare per mail: il consiglio è quello di controllare anche la cartella spam. In base al numero delle domande, il comune potrà decidere di organizzare una sezione speciale per i fuorisede, oppure accorparli a una delle sezioni regolari già presenti sul territorio.
Se entro tale data non è pervenuta alcuna conferma, l'elettore è tenuto a contattare l'ufficio elettorale del comune scelto per votare.
Il voto per i fuorisede è stato introdotto in forma sperimentale lo scorso anno, in occasione delle elezioni europee. Nonostante un numero di domande inferiori alle aspettative, il governo ha deciso di codificare questa forma di voto in legge, includendo questa volta anche i lavoratori e i cittadini fuori dalla propria città per seguire cure mediche altrove.