Guerra Ucraina e spettro della fame. Perché la cosa riguarda anche noi

Save the Children: "Già oggi povertà assoluta per il 14% dei minori che vivono in famiglia"

Roma, 23 marzo 2022 - La guerra in Ucraina e lo spettro della fame. Una parola che torna prepotente nelle cronache del conflitto. Come crisi alimentare. "Presto soffireremo la fame", ha detto ieri il presidente ucraino Zelensky. Il conflitto scatenato da Putin "minaccia la sicurezza alimentare in tutto il mondo", gli ha fatto eco la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al Forum umanitario europeo dopo aver premesso: "L’Ucraina è il granaio del mondo, che fornisce più della metà della fornitura di grano del Programma alimentare mondiale".

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Filippo Ungaro, portavoce di Save the Children.  Cosa significa sicurezza alimentare?

"Vuol dire avere cibo a sufficienza. Certo, la guerra mette a repentaglio tanti paesi nel mondo, a cominciare da chi ha forti importazioni di grano".

Parliamo di?

"Intanto Yemen, Libano e Siria rischiano moltissimo. Russia e Ucraina, è bene ripeterlo, garantiscono un quarto della produzione di grano a livello globale".

Poi c'è l'aumento dei prezzi, a cominciare da pane e pasta. "La scarsa  produzione in Ucraina avrà sicuramente impatti molto forti sulle popolazioni più fragili. Torno al Libano, importa l'80% di grano dai due Paesi".

Gli scaffali vuoti di uno dei supermercati preso d'assalto per via della paura dell'aument
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Ma ora tocca anche a noi, che ci sentivamo immuni.

"In Europa l'impatto della guerra si fa sentire soprattutto per la povertà energetica e il gas naturale. E l'Istat ieri ci ha ricordato che la corsa all'aumento dei prezzi rischia di pesare gravemente sui conti delle famiglie".

Dati allarmanti già nel 2021. "Povertà assoluta per quasi 2 milioni di persone, +6% rispetto al 2019".

Quale sarà l'impatto sui bambini?

"Molto forte. Più del 14% dei minori che vivono in famiglia sono in povertà assoluta".

Cosa significa?

"Non avere beni e servizi necessari per una vita dignitosa, ad esempio non poter contare su due pasti al giorno".

C'è un rischio fame in Europa? "Detto così mi sembra esagerato. Sicuramente c'è un rischio di vedere aggravare la povertà assoluta. E questo può portare sicuramente anche a problemi alimentari. Ma il rischio maggiore che vediamo è quello di rinunciare ad un altro tipo di beni e servizi, privilegiando il cibo e rinunciando ad altre opportunità, come la scuola".