Venezuela, telefonata di Salvini a Guaidò. "Elezioni libere al più presto"

Delegazione di Caracas, vicina al presidente autoproclamato, in missione a Roma e in Vaticano. Incontro alla Farnesina

Juan Guaido, presidente del parlamento del Venezuela (Epa Ansa)

Juan Guaido, presidente del parlamento del Venezuela (Epa Ansa)

Roma, 11 febbraio 2019 - Gli inviati del parlamento di Caracas sono in missione a Roma, sono stati ricevuti oggi alla Farnesina, al Viminale e in Vaticano, dopo la lettera inviata da Juan Guaidò al governo italiano, la settimana scorsa. Presenti, tra gli altri, Francisco Jose Sucre Giffuni, presidente della Commissione affari esteri dell'Assemblea nazionale, Antonio Ledezma, sindaco metropolitano di Caracas e Rodrigo Diamanti, rappresentante europeo del Venezuela per gli Aiuti Umanitari. Nell'incontro al ministero degli Esteri il titolare del dicastero, Enzo Moavero Milanesi, ha ricevuto la delegazione anche a nome del capo del governo, Giuseppe Conte

VIMINALE SOSTIENE GUAIDO' - Tra il ministro dell'Interno Matteo Salvini e il presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana, Juan Guaidò, c'è stata una telefonata cordiale. Un collegamento stabilito durante l'incontro che ha avuto luogo tra il ministro e la delegazione del Paese sudamericano. Salvini, informa una nota del Viminale, "ha confermato la dura presa di posizione nei confronti di Maduro". Confermato anche "pieno sostegno al percorso costituzionale per arrivare al più presto a elezioni libere". Il vicepremier ha assicurato la "massima attenzione affinché venga salvaguardata l'incolumità di Guaidò e della sua famiglia in questa fase delicata".

VATICANO PREOCCUPATO - La delegazione venezuelana a sostegno dell'autoproclamato presidente Guaidò è stata ricevuta oggi anche in Vaticano. In questa sede Papa Francesco, che già aveva ricevuto una richiesta di mediazione dall'altro schieramento, quello di Nicolas Maduro, ha ribadito "la vicinanza al popolo venezuelano, principalmente a quelli che soffrono", riferisce testualmente la Sala stampa della Santa Sede. Nelle parole del pontefice si esprime "profonda preoccupazione" con l'auspicio che "si trovi con urgenza una soluzione giusta e pacifica per superare la crisi, nel rispetto dei diritti umani, cercando il bene di tutti gli abitanti, evitando uno spargimento di sangue".

INCONTRO ALLA FARNESINA - Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha ricevuto oggi alla Farnesina, anche a nome del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il presidente della Commissione Esteri dell'Assemblea Nazionale venezuelana, Francisco Sucre, accompagnato dall'ex sindaco di Caracas, Antonio Ledezma, e da Rodrigo Diamanti, rappresentante di Juan Guaidó per gli aiuti di emergenza provenienti dall'Europa.

LA RUSSIA RESTA FUORI - Nicolas Maduro non ha chiesto l'intervento militare della Russia in Venezuela, dice intanto Alexander Shchetinin, direttore del dipartimento latinoamericano del ministro degli Esteri russo. "No", è la risposta perentoria di Shchetinin, come riferisce l'agenzia Tass, all'esplicita domanda di un giornalista, nessuna interferenza militare. A chi ricorda la richiesta di intervento formulata in Siria da Bashar al-Assad, Shchetinin replica: "Se analizzate la differenza tra Siria e Venezuela, vedrete che è enorme".

AFRICA MERIDIONALE CON MADURO - I Paesi della Comunità per lo sviluppo dell'Africa meridionale (Sadc) hanno espresso al popolo venezuelano e al presidente Nicolas Maduro ("democraticamente eletto") la loro solidarietà. "Esprimiamo la nostra preoccupazione per i tentativi dei leader di altri Paesi di interferire negli affari del Venezuela", si legge in una dichiarazione ufficiale della Sadc che include 16 nazioni del sud del continente africano. Creata nel 1980, l'organizzazione ha sede in Botswana e conta 16 Stati membri: Angola, Botswana, Comoros, Repubblica Democratica del Congo, Eswatini, Lesotho, Madagascar, Malawi, Mauritius, Mozambico, Namibia, Seychelles, Sudafrica, Tanzania, Zambia e Zimbabwe.