Martedì 23 Aprile 2024

Venezuela, quinto giorno di blackout. Maduro chiude scuole e uffici

Caracas in ginocchio, il Paese è ancora senza energia elettrica. Guaidò chiederà lo stato di emergenza

Caracas, reti idriche in tilt. La popolazione raccoglie acqua dai canali (Afp Ansa)

Caracas, reti idriche in tilt. La popolazione raccoglie acqua dai canali (Afp Ansa)

Caracas, 11 marzo 2019 - Venezuela nel caos per il quinto giorno consecutivo di blackout che ha paralizzato l'economia. Mancano generi di prima necessità. Ironia della sorte, nella nazione tra le più ricche di giacimenti petroliferi scarseggiano pure benzina e gasolio, i mezzi di trasporto sono costretti a fermarsi. Il governo del Venezuela ha ordinato la chiusura di scuole e negozi a tempo indeterminato. Secondo l'opposizione, riferisce la Bbc, almeno 17 persone sono morte per le conseguenze dirette o indirette della mancanza di corrente elettrica. 

QUARTIERI AL BUIO. Tra le vittime anche bambini ricoverati in terapia intensiva in un ospedale pediatrico venezuelano paralizzato dalla crisi energetica, twitta il senatore americano, Rubio, che chiede di far pervenire alla nazione "al più presto ingenti aiuti, per scongiurare una catastrofe senza precedenti". In un messaggio disperato su Twitter, il presidente Nicolas Maduro ha scritto: "Stiamo superando i problemi progressivamente e proteggendo il sistema dagli attacchi lanciati per impedirne il ricollegamento", prima di concludere che "con lavoro intenso, amore e resistenza trionferemo". 

L'APPELLO. il leader dell'opposizione, Juan Guaidò, annuncia che intende chiedere lo stato di emergenza e annuncia di voler fare il giro del Paese invitando i suoi sostenitori a una dimostrazione di massa a Caracas "molto presto": "Tutto il Venezuela verrà a Caracas perché abbiamo bisogno di essere tutti uniti".

SCIACALLAGGIO. Le ronde filogovernative di motociclisti, conosciute come colectivos, setacciano le strade buie facendo rispettare l'ordine sotto la minaccia delle armi, mentre ci sono stati sporadici episodi di saccheggi di negozi e accaparramenti delle ultime provviste. Molte zone del Paese sono isolate ed è difficile ottenere un pieno resoconto della loro situazione. Anche quando la corrente elettrica ritorna, è spesso irregolare e l'erogazione dura solo alcune ore prima di interrompersi di nuovo.

RUBINETTI A SECCO. I residenti hanno cominciato a raccogliere acqua dal fiume Guaire, che attraversa la capitale venezuelana, malgrado non sia potabile. Sui social sono stati pubblicati video e immagini di gruppi di persone con taniche. La rete idrica collegata agli acquedotti e ai depuratori ha smesso di funzionare a causa del blocco forzato degli impianti di sollevamento. La Caritas distribuisce gratuitamente pastiglie di cloro per disinfettare l'acqua reflua davanti alla sede della Conferenza episcopale venezuelana.

CUBA. Cuba punta il dito contro gli Stati Uniti per il blackout che da venerdì scorso ha colpito il Venezuela. "L'impero degli Stati Uniti intensifica la sua aggressione criminale e brutale contro il Venezuela. L'attentato elettrico espone la menzogna e il cinismo del falso discorso umanitario dell'impero", ha scritto su Twitter il presidente cubano, Miguel Diaz-Canel. "Respingiamo le aggressioni contro la Patria di Chavez", ha aggiunto il leader dell'Avana.