Vadim Shishimarin, chi è il sergente russo a processo per crimini di guerra

Ha 21 anni, un volto da bambino. Sul web spunta una sua intervista di marzo. La storia ha fatto il giro del mondo

Roma, 13 maggio 2022 - Il soldato russo Vadim Shyshimarin, 21 anni, ha il grado di sergente e il volto da bambino. Le foto mostrano mentre, interrogato, deve rispondere di un crimine orribile, uno dei troppi crimini commessi ogni giorno in guerra: ha sparato a un uomo in bicicletta. Colpito alla testa, morto subito. Il primo processo per  violazione delle leggi e dei costumi di guerra. Il sergente Vadim rischia l'ergastolo. Primo militare russo giudicato da un tribunale ucraino.

Le accuse

Le indagini di Kiev avrebbero accertato che il 28 febbraio a Chupakhivka, nella regione di Sumy, il sergente ha sparato un civile in bicicletta. Un uomo di 62 anni, freddato mentre stava parlando al telefono. Inerme. Un'immagine che rimanda ad altre scene purtroppo simili. Che ci riportano agli orrori di Bucha, al carro armato che si vede sparare su un civile in bicicletta. Immagini che hanno cambiato la percezione della guerra in Occidente.

Nella gabbia di vetro

La storia del sergente Vadim ha fatto il giro del mondo. Le foto e i video mostrano il sergente russo in una gabbia di vetro, i capelli ratati, la testa china, tutto attorno giornalisti che lo fotografano.  Sergente dell’unità 32010, quarta divisione carri della guardia Kantemirovskaja della regione di Mosca. 

Vadim Shishimarin, 21 anni, sergente russo a processo
Vadim Shishimarin, 21 anni, sergente russo a processo

L'intervista a marzo

In un video su YouTube registrato il 19 marzo si vede il sergente rispondere alle domande di un blogger ucraino. Ha eseguito gli ordini, dice. Alla  sua unità, spiega, era stato detto che avrebbe preso parte a esercitazioni militari a Voronezh.

Soldati ragazzini

Le immagini della guerra in Ucraina ci consegnano anche questo, soldati giovanissimi inviati da Putin sul fronte. Con il passare delle settimane e dell'andamento incerto del conflitto, si susseguono storie drammatiche di ammutinamenti, ferite anche gravi che i soldati si procurano per essere rimandati a casa, addirittura suicidi. Spesso è difficile verificare le fonti, ma racconti di questo tipo invadono il web.