Vaccino AstraZeneca, stop in Irlanda. E ora l'Ue guarda a Pfizer

Misura cautelativa dopo le segnalazioni di reazioni avverse in Norvegia. La task force di Dublino: "Per ora non ci sono evidenze di legami". E l'azienda: "Nessun aumento di rischio per embolia o trombosi"

Vaccinazioni con il siero Astrazeneca (Ansa)

Vaccinazioni con il siero Astrazeneca (Ansa)

Dublino, 14 marzo 2021 - L'Irlanda sospende con effetto immediato la somministrazione del vaccino contro il Covid-19 di AstraZeneca. Una misura di tipo cautelativo dopo che la Commissione Consultiva di Dublino aveva raccomandato uno stop temporaneo in seguito alle informazioni giunte dall'agenzia del farmaco norvegese, secondo la quale i pazienti ricoverati per sospette reazioni avverse al vaccino stanno manifestando emorragie, trombi e calo del numero di piastrine. I trombi segnalati in una trentina di pazienti hanno spinto altre 7 nazioni, tra cui Danimarca e Norvegia, a sospendere l'inoculazione del siero.

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Il vice direttore della Sanità irlandese, Ronan Glynn, tuttavia ha precisato: "E' stato concluso che non c'è alcun legame tra il vaccino di AstraZeneca contro il Covid-19 e questi casi, ma agendo sulla base del principio di precauzione e in attesa di nuove informazioni, la Commissione ha raccomandato la temporanea sospensione della somministrazione del vaccino di AstraZeneca in Irlanda". La Commissione si riunirà oggi per esaminare nuovi dati, ha aggiunto Glynn. In Irlanda sono state somministrate finora 109mila dosi di AstraZeneca, per lo più a lavoratori del settore sanitario.

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La replica di Astrazeneca

Quasi immediata la replica del gruppo anglo-svedese, che torna a rassicurare: non c'è alcuna prova che tra le reazioni avverse del vaccino contro il Covid-19 di AstraZeneca possano esserci trombi o problemi di coagulazione sanguigna. "Un'analisi dei nostri dati sulla sicurezza che copre casi appurati dalla somministrazione di oltre 17 milioni di dosi del vaccino - spiega il portavoce di AstraZeneca - non ha mostrato prove di un aumento del rischio. Di fatto, i numeri di questi eventi riportati dai pazienti che hanno ricevuto il vaccino di AstraZeneca sono inferiori a quelli che si sarebbero verificati naturalmente nella popolazione non vaccinata".

La Ue ora guarda a Pfizer

Intanto, dopo l'annuncio di nuovi tagli da parte di Astrazeneca, l'Ue guarda a Pfizer, che sta producendo più velocemente del previsto, e confida che sarà in grado di centrare i suoi obiettivi di vaccinazione in questo trimestre. A spiegarlo è il commissario al Mercato interno Thierry Breton in un'intervista alla radio Europe 1. Breton ha riferito che i ritardi di AstraZeneca sono inaccettabili ma che per il momento Bruxelles non ha in programma di citarla in giudizio. "La buona notizia è che comunque non saremo in ritardo con il nostro programma nel primo trimestre» perché «Pfizer sta producendo di più, molto di più del previsto, e ci darà di più", ha aggiunto.