Mercoledì 24 Aprile 2024

Usa, vendite di armi record in giugno

Epidemia, proteste contro la polizia e i sondaggi a favore di Biden, favorevole a restrizioni nelle vendite, stanno facendo volare il mercato di pistole e fucili tra i consumatori americani

Membri del gruppo di destra 'The Right to Bear Arms Virginia' (Ansa)

Membri del gruppo di destra 'The Right to Bear Arms Virginia' (Ansa)

New York, 2 luglio 2020 - Una vera e propria corsa alle armi, quella degli americani nell'ultimo mese. Stando all'ultimo aggiornamento dell'Fbi la domanda di pistole e fucili tra i consumatori Usa ha raggiunto livelli record a giugno. Una escalation che è stata favorita da vari fattori come l'aumento di acquisti in vista del lockdown per coronavirus, seguita dalle proteste contro la brutalità della polizia nei confronti delle minoranze, e conseguenti reazioni dell'estrema destra.

Nel mese scorso i cosidetti "background checks", cioè i controlli necessari nei confronti di chi si presenta in negozio a comprare una pistola o un fucile, sono stati 3,9 milioni, un primato mai registrato dal 1998, quando l'Fbi iniziò a tenere conto degli acquisti di armi. Il trend è partito da marzo, a inizio epidemia.

Bloomberg scrive che i proprietari di negozi di armi e gli analisti di Wall Street si attendono nuovi aumenti delle vendite, e non solo per le proteste contro la polizia, ma soprattutto perché ora c'è da considerare il fattore Joe Biden: il candidato democratico alla Casa Bianca sta andando bene nei sondaggi, e sembra sia favorevole alle restrizioni sul possesso di armi.

Involontariamente lo Trump stesso ha testimoniato questo clima di tensione postando su Twitter un video in cui una coppia, a St.Louis, Missouri, brandisce delle armi da fuoco all'indirizzo di un gruppo di manifestanti contro le violenze della polizia. 

image

La tensione favorisce anche l'uscita dall'ombra di movimento anti sistema di estrema destra, come i 'boogaloo', una sigla che riunisce vari attivisti per le armi come i suprematisti bianchi e altri gruppi estremisti neri che vanno oltre l'appoggio alle autorità federali, e puntano a una futura guerra civile contro il governo. Il nome nasce da un film del 1984: "Breaking 2: Electric Boogaloo", molti aderenti si presentano in pubblico armati e con indosso camicie hawaiane.