Afghanistan, un esercito di profughi in arrivo. Tutte le rotte puntano sull’Italia

L’esodo dei rifugiati è iniziato. Dall’Iran alla Libia, ecco i tragitti che seguiranno per arrivare in Europa

Una profuga afghana con i figli scende dall’aereo che l’ha tratta in salvo a Dubai

Una profuga afghana con i figli scende dall’aereo che l’ha tratta in salvo a Dubai

In Afghanistan ci sono oggi mezzo milione di profughi interni. Nessuno sa quanti di questi varcheranno i confini e resteranno nei Paesi vicini (il Pakistan ne ha 1,4 milioni, l’Iran 780mila “ufficiali“, il doppio con i clandestini) e quanti andranno in Europa. "I dati aggiornati a oggi – dicono all’Unhcr – parlano di 550.780 profughi interni, il 60% minori e il 20% donne. La maggior parte di loro non è in grado di lasciare il Paese con canali legali e Unhcr non ha ancora osservato movimenti su larga scala verso nessuna delle frontiere, solo al confine con l’Iran si segnalano 4-5 mila ingressi al giorno, tre volte la media. Ma stiamo già lavorando con i Paesi confinanti nel caso succedesse".

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Per ora il ponte aereo allestito dalla Difesa con la Farnesina (dati aggiornati alle 19 di ieri) ha consentito di portare in Italia, su 19 voli, 1.532 afgani (e 59 italiani), 991 già giunti in Italia (207 ieri), che stanno facendo la quarantena in strutture della Difesa e poi saranno presi in carico dal sistema di accoglienza del Viminale, con la ampia disponibilità di molte amministrazioni comunali e della stessa Difesa per trovare spazi. Questi numeri non sono un problema.

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Quello che si teme è l’eventuale ondata migratoria che una fonte a conoscenza dei dossier stima "tra le 200mila e le 400mila persone" che potrebbe dirigersi verso l’Europa sia attraverso Iran e poi Turchia per imboccare la rotta balcanica verso il centro Europa o quella albanese verso l’Italia. Altra ipotesi è quella di imbarchi dalla Libia. Ci si attende che "in entrambi i casi i profughi potrebbero arrivare non prima di 30-40 giorni, probabilmente anche oltre". L’Unhcr non a caso ieri ha lanciato un appello. "Continuiamo a manifestare apprensione in merito al rischio di violazioni di diritti umani ai danni dei civili. Alla luce dell’evolversi della crisi, l’Unhcr si appella ai Paesi confinanti con l’Afghanistan affinché tengano aperte le frontiere".

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L’agenzia delle Nazioni Unite mette in evidenza come sia "necessario raccogliere con urgenza 62,8 milioni di dollari per sostenere i piani di risposta a favore degli sfollati interni in Afghanistan, nonché quelli di preparazione in Afghanistan e nei Paesi limitrofi" e chiede che "le evacuazioni bilaterali non dovrebbero impedire o precludere agli afghani la possibilità di chiedere asilo in un altro Paese. Tutti gli Stati devono preservare il diritto di asilo per tutti gli afghani, che arrivino mediante canali regolari o spontanei".

Ma il peso dei profughi non può scaricarsi solo su Grecia e Italia. Per questo Draghi vuole muoversi per tempo. "L’Italia, in qualità di Presidente del G20 – osserva il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – ha in programma di convocare una riunione ad hoc a livello di leader per promuovere una discussione approfondita tra i membri sull’Afghanistan. Il format del G20 ci consentirà di coordinare la nostra posizione con altri importanti partner: Russia, Cina e Turchia".

La trattativa si annuncia complessa, la Turchia ha già detto che non vuole fare il campo profughi per l’Europa. "Ma è importante che tutti gli Stati coinvolti nella missione in Afghanistan – ha detto la presidente della commissione UE, Ursula Von der Leyen – mettano a disposizione sufficienti quote di ricollocamento e rotte sicure per chi ha bisogno di protezione. Mi riferisco in primo luogo – ha spiegato – a chi si trova in pericolo immediato in Afghanistan".

Ma non basta dare loro asilo, devono riuscire a lasciare il Paese. "La priorità assoluta della Nato – ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg – è trasferire la gente fuori dal Paese. Ci aspettiamo che i talebani permettano il passaggio sicuro per tutti gli stranieri e gli afghani che vogliono lasciare il Paese".

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