Un carico di olio di girasole arriva da Odessa e l’Italia ringrazia

Nella nave 6mila tonnellate dell’ingrediente più richiesto dall’industria conserviera. Il costo era salito del 66%: "I prezzi erano fuori controllo"

La nave 'Mustafa Necati' in viaggio verso l'Italia (Ansa)

La nave 'Mustafa Necati' in viaggio verso l'Italia (Ansa)

Roma, 8 agosto 2022 - "È in arrivo un bastimento carico di..." Altre quattro navi con prodotti alimentari sono partite da porti ucraini del Mar Nero nell’ambito dell’accordo per sbloccare l’export alimentare per via marittima a dispetto del conflitto in corso. Tutti i mercantili si fermeranno a Istanbul per essere ispezionati dal Joint Coordination Center nell’ambito dell’accordo di Istanbul dello scorso 22 luglio. In tutto, dall’entrata in vigore dell’accordo tra Russia e Ucraina mediato dalla Turchia e dall’Onu, le partenze sono già otto. Secondo l’agenzia stampa Anadolu, che cita il ministero della Difesa turco, le navi “Mustafa Necati”, “Star Helena” e “Glory” hanno lasciato il porto di Cornomorsk, mentre la nave “Riva Mind” ha lasciato il porto di Odesa. Il mercantile “Mustafa Necati“, con a bordo 6mila tonnellate di olio di girasole, è diretto in Italia, al porto di Monopoli, dove potrebbe arrivare rapidamente se i controlli sul Bosforo saranno rapidi e privi di contestazioni. La nave “Star Helena“, con a bordo 45mila tonnellate di semi di girasole, ha per destinazione la Cina; la nave “Gloria“, che trasporta 66mila tonnellate di mais, e la nave “Riva Wind“, che trasporta 44mila tonnellate di grano, sono entrambe attese a Iskenderun in Turchia.

Va da sé che il programma non garantisca puntualità da crociera. Prova ne sia il fatto che la nave ‘Razoni’, partita lunedì scorso dal porto di Odessa – e già ispezionata a Istanbul – non sia ancora arrivata al porto libanese di Tripoli. L’attracco era previsto questa mattina. L’ambasciata di Kiev a Beirut non dissolve il mistero. "Arrivo posticipato", è la laconica comunicazione, forse legata alla cerimonia di festeggiamento del primo carico uscito in tempi di guerra. Con ovvia e proporzionale soddisfazione dei paesi importatori. "Informazioni sulla cerimonia verranno fornite più tardi, quando sapremo il giorno e l’ora esatti dell’arrivo ", recita una nota di ambasciata. Anche l’Italia attende con impazienza l’arrivo dell’olio di girasole a bordo della “Mustafa Necati“.

Dall’inizio del conflitto, i prezzi di questo ingrediente sono infatti aumentati del 66% (maggior impennata del paniere alimentare), davanti a burro (+31,9%) e farina (+21,5%). La ripresa delle importazioni dall’Ucraina – che concorre per il 46% all’import italiano di olio di girasole – appare quindi destinata, secondo Coldiretti, "ad avere effetti anche sull’inflazione dei prezzi dei prodotti alimentari che a luglio sono cresciuti in media del 9,6%". Una buona notizia per i consumatori e naturalmente per le imprese produttrici di conserve, salse, maionese e di altri condimenti spalmabili del dinamico comparto nazionale.

Una barca che trasporta tonnellate di mais lascia il porto ucraino di Chornomorsk (Ansa)
Una barca che trasporta tonnellate di mais lascia il porto ucraino di Chornomorsk (Ansa)