Commissione Ue per le ingerenze straniere: “Vietare software di Cina e Russia”. Nel mirino TikTok, Huawei e altri

Il rapporto parla di interferenze, attività di intelligence e disinformazione cinese e russa in nazioni europee

Un telefonino con il logo di TikTok
Un telefonino con il logo di TikTok

Bruxelles, 26 aprile 2023 - Vietare apparecchiature e software di Russia e Cina, è quanto chiede in un rapporto presentato oggi la commissione contro le ingerenze straniere dell'Eurocamera.

Con con 27 voti a favore, 1 astenuto e un contrario, la commissione chiede che Bruxelles vieti l'elettronica di Paesi ad alto rischio, con particolare riferimento a Cina e Russia.

Quindi rischiano di non sbarcare più in Europa marchi come TikTok, ByteDance, Huawei, ZTE, Kaspersky, NtechLab o Nuctech.

Interferenze più gravi

Riguardo a casi d'interferenza eclatanti gli eurodeputati puntano il dito a "promozione dell'agenda Gazprom in Germania, le attività di intelligence russe in Ungheria e la disinformazione contro comunità Lgbtiq+ in Slovacchia, Ungheria e Polonia", come rischi maggiori.

Strategia coordinata e misure contro ingerenza

Nel testo presentato la commissione ritiene che la Ue debba "sviluppare una strategia coordinata contro l'interferenza straniera e la manipolazione delle informazioni", e per far questo deve adottare "misure per combatterla, includendo lo stanziamento di finanziamenti adeguati per le attività di sviluppo delle capacità di contrastato alla disinformazione".

Tracciare le donazioni straniere ai partiti politici

Nel rapporto si evidenzia come dall'inizio del conflitto in Ucraina è ancora più evidente il legame tra le interferenze straniere e i rischi per la sicurezza dell'Ue e dei Paesi vicini. La Commissione chiede anche che sia consentita la tracciabilità delle donazioni "per contrastare le transazioni finanziarie vietate provenienti da Paesi terzi che entrano nel sistema politico dell'Ue", invitando gli Stati membri a regolare con urgenza "la questione delle donazioni dai Paesi terzi ai partiti politici nazionali".

AI, nasce GigaChat, la risposta russa a ChatGpt 

Intanto in tema dell’Intelligenza artificiale anche la Russia cerca di restare al passo della grandi potenze. La società Sberbank ha creato la rivale del ChatGpt Usa: il chatbot russo si chiama GigaChat. Per ora è disponibile solo su invito in modalità di test, ma può "conversare, scrivere messaggi, rispondere a domande", ma anche "scrivere codici" e "creare immagini dalle descrizioni", fa sapere l'amministratore delegato della società, German Gref.