Ucraina e Russia, le tensioni da Zaporizhzhia alla Crimea: il punto sulla guerra

Il 24 agosto è la festa d'indipendenza ucraina e si temono numerosi attacchi. Per Erdogan Mosca dovrebbe restituire la Crimea. L'Onu chiede lo stop al fuoco attorno alla centrale nucleare

Kiev, 23 agosto 2022 - Il 24 agosto l'Ucraina festeggia l'indipendenza dall'Urss avvenuta nel 1991. Una data simbolica in tempi di guerra, in cui si combatte perché questa festa abbia ancora un senso per il popolo ucraino, tra l'altro a sei mesi esatti dall'invasione russa del 24 febbraio. Forse anche per questa ricorrenza, i problemi in Ucraina sono ancora tragicamente all'ordine del giorno, con bombardamenti continui - le ultime esplosioni sono state segnalate a Sebastopoli, città che ospita una flotta russa nella Crimea occupata - che potrebbero intensificarsi e diventare pericolosi proprio in una giornata così delicata. I punti caldi sono la situazione attorno alla centrale nucleare ai Zaporizhzhia, ma anche il rinnovato dibattito attorno alla Crimea.

Capitolo Zaporizhzhia

Anche la Cina ha detto che per scongiurare una catastrofe occorrono "una de-escalation" e uno sforzo della comunità internazionale a sostegno di "un cessate il fuoco e una soluzione politica".

Durante la riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla centrale nucleare tenutasi in giornata il capo degli affari politici dell'Onu, Rosemary DiCarlo, ha detto che "in questo momento è imperativo ricevere l'espresso impegno delle parti a interrompere qualsiasi attività militare intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia per consentire il proseguimento delle operazioni sicure e protette". Nonostante gli appelli alla de-escalation, "continuiamo a ricevere rapporti quasi quotidiani di incidenti allarmanti". Ma serve "un urgente accordo" sulla demilitarizzazione dell'area.

"È sconcertante che la centrale sia ancora sotto bombardamento", ha affermato il vice rappresentante permanente della Cina alle Nazioni Unite, Geng Shuang durante la riunione: "Non possiamo permettere che Chernobyl e Fukushima si ripetano".

Continuano, invece, i botta e risposta tra Kiev e Mosca. Secondo il rappresentante della Russia alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, i combattimenti vicino la centrale  comportano "ogni giorno il rischio di un incidente radioattivo" che "avrebbe conseguenze catastrofiche per l'intero continente europeo". Il rappresentante permanente dell'Ucraina alle Nazioni Unite, Sergiy Kyslytsya, invece ha chiesto una "presenza permanente" dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) alla centrale nucleare "in attesa che gli ucraini ne riprendano il pieno controllo".

Il fermo immagine con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, durante un suo messaggio
Il fermo immagine con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, durante un suo messaggio

Capitolo Crimea

A quantificare la tensione poi, oggi il presidente Zelensky ha detto che la vittoria, per l'Ucraina, passa dalla "riconquista" della Crimea. Nel stesso giorno in cui in Russia si sono celebrati i funerali di Darya Dugina, la figlia del consigliere di Putin Aleksandr Dugin, morta in un attentato perpetrato, da quel che è venuto fuori finora, da una 007 ucraina. Al che il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha affermato che la Russia non avrà "nessuna pietà" per gli attentatori.

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha rinvigorito il dibattito, dicendo che Mosca dovrebbe restituire la Crimea: "La restituzione della Crimea all'Ucraina, di cui è una parte inseparabile, è essenzialmente un requisito del diritto internazionale". E ha sottolineato l'importanza per la sicurezza regionale e globale della "protezione dell'integrità territoriale, della sovranità e dell'unità politica dell'Ucraina".

La lotta per liberare la Crimea viene sostenuta anche dal presidente del Consiglio Mario Draghi il quale oggi ha sostenuto che "la lotta per la Crimea è parte della lotta per liberare l'Ucraina". Il segretario di Stato Usa: "Continuare ad aumentare la pressione su Putin fino a quando tutte le truppe russe non lasceranno il Paese".

Nuovo appoggio all'Ucraina anche dagli Stati Uniti che si apprestano ad annunciare un ulteriore pacchetto di aiuti militari da 3 miliardi di dollari.