Guerra Ucraina news, perché per Putin la Transnistria torna centrale

Il ruolo dello Stato fantasma con falce e martello sulla bandiera, 'buco nero d'Europa' per traffici e spie

Roma 2 aprile 2022 - Guerra Ucraina news, nel 38esimo giorno del conflitto, Kiev torna a lanciare l’allarme sulla Transnistria, stato fantsama più piccolo della Liguria, che non esiste sulle carte geografiche, ufficialmente Repubblica Moldava di Pridniestrov. Lo Stato maggiore di Zelensky non ha dubbi e accusa Putin: la Russia avrebbe iniziato a mobilitare le sue truppe nella regione separatista della Moldavia, a Ovest dell’Ucraina, controllata da un governo filorusso e nostalgico dell’Urss. Lo riporta l’Ukrainska Pravda.

Viaggio nel paese dei Putin (con l'accento sulla i)

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Attacco a Odessa: il piano di Putin fino alla Transnistria. La cartina

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"Truppe in Transnistria"

Lo stato maggiore di Kiev ritiene che i circa 1.500 soldati russi dispiegati in Transnistria possano essere utilizzati “in provocazioni e prove di forza al confine con l’Ucraina” con “l’obiettivo di mostrare che sono pronti a un’offensiva contro l’Ucraina”.

La risposta della Moldavia

La Moldavia afferma di non avere informazioni sulla mobilitazione delle truppe russe in Transnistria. Lo riporta l’Ukrainska Pravda citando una nota del ministero degli Esteri moldavo. "Le istituzioni statali responsabili della Moldavia stanno monitorando da vicino la situazione della sicurezza nella regione. Al momento, non ci sono informazioni che confermino la mobilitazione delle truppe in Transnistria", si legge nella nota. Le autorità continueranno a monitorare e scambiare informazioni con i partner per garantire la sicurezza dei cittadini, ha aggiunto il ministero.

La Transnistria, stato fantasma che non esiste sulle cartine geografiche
La Transnistria, stato fantasma che non esiste sulle cartine geografiche

Transnistria, regione cuscinetto

Prima della guerra in Ucraina, la Transnistria era conosciuta soprattutto come meta turistica sui generis, una sorta di macchina del tempo in grado di riportare i più avventurosi ai tempi dell’Urss. Abitata da poco più di mezzo milione di persone, questa piccola lingua di terra tra la Moldavia, di cui fa formalmente parte, e l’Ucraina, è l'ultimo Paese al mondo ad avere la falce e martello nella bandiera.

La mappa di Lukashenko

E sono centinaia i viaggiatori che vi si recano ogni anno per ammirare le imponenti architetture sovietiche e i busti di Lenin disseminati in ogni dove. Lo scorso anno aveva poi fatto notizia il clamoroso ingresso della squadra di calcio della capitale Tiraspol nella Champions League. Questa piccola repubblica separatista filorussa, la cui indipendenza non è riconosciuta nemmeno da Mosca, finì sotto i riflettori delle cronache internazionale lo scorso 2 marzo, quando il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, mostrò una mappa che sembrava indicare le possibili direttrici dell’attacco russo all’Ucraina. E, a Sud Ovest, ce n’era una che puntava sulla Moldavia attraverso la Transnistria, che confina a Est con l’oblast ucraino di Odessa.

Una statua di Lenin a Tiraspol, capitale della Transnistria
Una statua di Lenin a Tiraspol, capitale della Transnistria

Perché è importante

Più che la porta per un’invasione della Moldavia, la Transnistria potrebbe diventare un fronte supplementare per la conquista dello strategico porto di Odessa, distante appena 104 chilometri da Tiraspol. Tra le esercitazioni svolte dalla Russia in vista dell’invasione, una, conclusa il 2 febbraio, ebbe come teatro proprio la Transnistria. Mosca affermò che scopo delle manovre era proteggere i suoi cittadini nella repubblica separatista. Dal 2002 il Cremlino ha infatti cominciato a rilasciare passaporti ai residenti della Transnistria, in maggioranza russofoni, mossa che suscitò le ire di Kiev e Chisinau. Ora questo nostalgica reliquia di un’epoca passata rischia di essere trascinata di peso nel conflitto, portando la guerra ancora più vicino ai confini dell’Unione Europea e della Nato. 

Transnistria, tre cose da sapere

La Transnistria è di fatto uno Stato fantasma, con un suo governo e una sua Costituzione. Si è autoproclamata indipendente nel 1990, quando con un referendum la maggior parte degli elettori votò per la secessione dal resto della Moldavia. La maggior parte della popolazione è russofona ma c'è anche una parte ucraina. Le lingue ufficiali infatti sono tre, russo, moldavo e ucraino.

"Buco nero d'Europa"

Quegli oltre 100 chilometri di territorio fra il fiume Dniester e l’Ucraina hanno guadagnato più volte nelle inchieste internazionali  la definizione di 'buco nero d'Europa'. La 'Global initiative against transnational organized crime' ha definito la Transnistria un crocevia di traffici e spie