Ucraina, Mosca: pericolo reale di terza guerra mondiale. Transnistria, attaccato ministero

Il ministro russo Lavrov: "La Nato è in guerra per procura con Mosca". La Moldavia dopo le esplosioni accusa: "Pretesti per escalation". Bombe sulle stazioni dell'Ovest, Kiev smentisce il corridoio umanitario all'acciaieria di Mariupol: nessun accordo. Trovata terza fossa comune vicino alla città. I russi prendono il municipo di Kherson. Il Papa al patriarca Kirill: operiamo per la pace

Roma, 25 aprile 2022 - La guerra in Ucraina è continuata oggi con la notizia di attacchi missilistici nell'Ovest e nel centro del Paese, che hanno centrato stazioni ferroviarie. Notizia diffusa dalle autorità locali che parlano di 5 vittime e rivendicata dai russi. Kiev intanto smentisce il cessate il fuoco a Mariupol annunciato dalla Russia per fare evacuare i superstiti civili dalla acciaieria Azovstal. "I corridoi umanitari si aprono in base agli accordi delle due parti - precisa la vicepremier Iryna Vereschuk, su Telegram -. Il corridoio, annunciato unilateralmente, non fornisce sicurezza e quindi, di fatto, non è un corridoio umanitario". Diverse esplosioni sono state udite in Transnistria, al ministero per la Sicurezza statale a Tiraspol. Nei giorni scorsi le forze armate russe avevano manifestato l'ambizione di controllare il sud dell'Ucraina e accedere alla regione filorussa indipendente della Moldavia

Oggi è tornato a parlare Vladimir Putin che in un discorso al direttivo della Procura generale russa ha accusato l'Occidente di voler "spaccare la società russa e distruggere la Russia dall'interno". Il leader russo ha chiesto la fine delle "provocazioni contro le forze armate russe attraverso l'uso dei media stranieri" e ha ordinato misure immediate contro la diffusione di "fake news", in risposta agli appelli su Internet per proteste non autorizzate. In serata poi le parole del ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov: una guerra nucleare è inaccettabile, ma la Russia ha messo in guardia contro il pericolo "reale" di una terza guerra mondiale.

Il ministro degli Esteri russo: "Nato è in guerra per procura con Mosca"

Oggi il ministro della Difesa del Regno Unito parla di 15mila soldati russi morti dall'inizio della guerra (quasi 22mila secondo Kiev). Appello del Papa al patriarca Kirill perché diventi "operatore di pace" in un Paese dilaniato dalla guerra. 

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Sommario 

Forze dell'ordine al ministero della Sicurezza in Transnistria
Forze dell'ordine al ministero della Sicurezza in Transnistria

Esplosioni in Transnistria

l ministero dell'Interno dell'autoproclamato governo della Transnistria, la regione separatista filorussa della Moldavia al confine con l'Ucraina, ha confermato che ci sono state diverse esplosioni all'interno dell'edificio che ospita il ministero per la Sicurezza statale a Tiraspol. "Stando alle informazioni preliminari, sono stati sparati colpi con un lanciagranate portatile anticarro. Non risultano vittime", ha dichiarato in una nota, citata da Interfax. Il governo di Chisinau, attraverso l'Ufficio per la Reintegrazione, dice che si tratta un pretesto per aggravare la situazione in Transnistria. "L'obiettivo dell'incidente odierno - si legge nella nota - è creare pretesti per un'escalation della situazione della sicurezza nella regione della Transnistria, che non è controllata dalle autorità costituzionali". Riuniti d'urgenza i servizi d'intelligence moldavi.

Acciaieria Azovastal: nessun corridoio

"Abbiamo fatto appello al Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres chiedendo di avviare e garantire un corridoio umanitario da Azovstal per i civili - scrive la vicepremier di Kiev, Iryna Vereschuk, su Telegram -. In particolare, chiediamo che i rappresentanti dell'Onu e del Comitato Internazionale della Croce Rossa siano presenti nel convoglio umanitario". Stamani Mosca ha annunciato il cessate il fuoco a Mariupol per consentire l'evacuazione dall'impanto ma l'Ucraina non si fida: non ci sono accordi, dice Vereschuk prima di rivolgersi alle Nazioni Unite, è "un annuncio unilaterale". 

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Terza fossa comune vicino a Mariupol

Una terza fossa comune è stata trovata fuori Mariupol, nel villaggio di Staryi Krym. Ne ha dato notizia su Telegram il consiglio comunale di Mariupol, riferisce Ukrinform. "Una fossa comune è stata trovata nel villaggio di Staryi Krym. Questo è il terzo luogo di sepoltura di massa vicino a Mariupol", si legge nella nota. Si tratta di un'ulteriore estensione delle fosse rilevate dal satellite il 24 marzo e il 7 aprile. Quest'ultima immagine, di ieri, mostra un nuovo scavo. La lunghezza complessiva è aumentata a oltre 200 metri.

Russi prendono il municpio di Kherson

Oggi le truppe russe hanno occupato il municipio di Kherson e rimosso la bandiera ucraina. Lo ha reso noto il sindaco di Kherson, Igor Kolykhayev, riporta Ukrainska Pravda. Al sindaco e ai dipendenti del comune è stata data la possibilità di tornare a casa. Nella città occupata, la Russia sta organizzando un finto referendum per annettere Kherson alla Crimea.

Bombe sulle stazioni dei treni 

Intanto la conta dei morti continua inesorabile: negli attacchi missilistici che hanno colpito cinque stazioni ferroviarie nell'Ucraina dell'ovest e centrale, le autorità locali hanno annunciato l'uccisione di alcune persone e il ferimento di altre (la procura parla di almeno 5 morti e 18 feriti). "I russi stanno provando a colpire le infrastrutture critiche", hanno aggiunto le medesime autorità spiegando che le ferrovie ucraine hanno "cancellato o dirottato" i treni. In serata Mosca rivendica la distruzione di 6 linee ferroviarie: "Trasportavano veicoli stranieri". 

Missili sono caduti anche nella regione orientale ucraina di Kharkiv. Almeno tre persone, due uomini e una donna, sono rimaste uccise nel villaggio di Bezruky, vicino a Dergachi. Lo riporta l'Ukrainska Pravda, secondo cui i bombardamenti hanno colpito e messo fuori uso una conduttura del gas. Tra le notizie di oggi un incendio divampato in un deposito di carburante nella località russa di Bryansk, non lontano dalla frontiera con l'Ucraina, secondo quanto reso noto da Mosca. Bryansk è un centro situato a circa 150 km dalla friontiera con l'Ucraina, vicino alle regioni di Sumy e Chernihiv, dista invece circa 380 km da Mosca.

Armi e diplomazia

Sul fronte diplomatico, gli Stati Uniti riporteranno a partire da questa settimana la loro presenza in Ucraina e sbloccheranno altri aiuti militari per oltre 700 milioni di dollari, che andranno a Kiev ma in parte anche agli alleati regionali Nato che hanno fornito armi all'Ucraina e ora hanno bisogno di ricostituire le loro scorte. Lo hanno annunciato funzionari Usa al termine del viaggio a Kiev dei segretari di Stato e alla Difesa americani Antony Blinken e Lloyd Austin, che hanno incontrato ieri sera il presidente ucraino Zelensky. Blinken ha indicato che Joe Biden nominerà un nuovo ambasciatore Usa a Kiev nei prossimi giorni: sarà Bridget Brink, attuale ambasciatrice americana in Slovacchia. La postazione diplomatica in Ucraina era diretta dal 2019 da incaricati d'affari.

Per quanto riguarda le armi, l'annuncio di questa nuova tranche di aiuti militari arriva dopo che il presidente americano aveva già annunciato giovedì scorso 800 milioni di dollari sotto forma di consegne all'Ucraina in particolare di armi pesanti, richieste da Zelensky per far fronte all'offensiva russa nell'est del Paese. In totale, secondo Washington, gli Stati Uniti hanno concesso a Kiev oltre 4 miliardi di dollari di aiuti militari dall'inizio del mandato di Biden. 

E l'ambasciatore russo negli Usa ha affermato: "Un totale di 800 milioni di dollari, questo è l'ammontare del finanziamento per le armi sostenuto dagli Usa per Kiev. Si tratta di un numero importante che non aiuta la via diplomatica. Abbiamo inviato una nota - spiega Antonov - evidenziando che troviamo inaccettabile che gli Usa forniscano armi e chiedendo che si fermino. È un tentativo di aumentare le tensioni e vedere ancora più vittime". 

Il cimitero di Bucha con le tombe delle vittime appena sepolte (Ansa)
Il cimitero di Bucha con le tombe delle vittime appena sepolte (Ansa)

Il Papa al patriarca Kirill

E il Papa torna a invocare la pace. "Caro fratello! Possa lo Spirito Santo trasformare i nostri cuori e renderci veri operatori di pace, specialmente per l'Ucraina dilaniata dalla guerra, affinché il grande passaggio pasquale dalla morte alla nuova vita in Cristo diventi una realtà per il popolo ucraino, desideroso di una nuova alba che porrà fine all'oscurità della guerra". È il passaggio centrale della lettera che Francesco ha inviato al patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill, in occasione della Pasqua che alcune chiese cattoliche e ortodosse hanno celebrato ieri, domenica 24 aprile, secondo il calendario giuliano.