Ucraina, cosa succede ora: Ue alza la voce, ma sulle sanzioni è divisa

Nato, Bruxelles e Gran Bretagna condannano le mosse di Putin. Biden lavora per risposta coordinata

Forze armate ucraine hanno già preparato piano per invasione delle repubbliche separatiste

Forze armate ucraine hanno già preparato piano per invasione delle repubbliche separatiste

Una doccia gelata . Putin ha messo Europa e Stati Uniti di fronte al fatto compiuto, seppellendo il processo di pace di Minsk. E adesso non è più improbabile che si possa arrivare da parte dell’Occidente a sanzioni economiche e diplomatiche preventive e non solo successive ad un attacco militare diretto all’Ucraina. Il che toglierebbe però a Putin il freno di cercare di evitare le sanzioni, e quindi porterebbe ragionevolmente almeno all’ingresso di truppe russe nel Donbass, se non ad una invasione vera e propria.

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La decisione del Cremlino di riconoscere le repubbliche separatiste del Donbass di certo cambia tutto. "Siamo pronti a reagire – ha annunciato ieri l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell – e certamente se ci sarà annessione ci saranno sanzioni". In ballo ci sono diverse ipotesi e i 27 sono divisi. Verranno sicuramente colpiti i settori finanza ed esportazioni, ma sul gas e le banche sono diversi i contrari. I Paesi Baltici e la Polonia – d’intesa con GB e America – guidano i falchi mentre Parigi Berlino e Roma, propenderebbero per una proporzionalità delle misure. "Il riconoscimento dei due territori separatisti in Ucraina – hanno twittato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen – è una palese violazione del diritto internazionale, dell’integrità’ territoriale dell’Ucraina e degli accordi di Minsk. L’UE e i suoi partner reagiranno con unità, fermezza e determinazione". Vedremo.

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Putin ha annunciato la sua decisione in una telefonata a tre con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz che, ha informato il Cremlino, "hanno espresso delusione". Il che è un eufemismo. L’impressione è quella di essere stati raggirati e illlusi da Putin. "Il riconoscimento del Donbass è una violazione unilaterale degli accordi di pace" ha detto il cancelliere tedesco. Anche più irritato il presidente Macron, che si era speso molto per il dialogo. Durissimo il premier britannico Boris Johnson. "È una flagrante violazione della sovranità e dell’integrità dell’Ucraina".

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L’America è furiosa. Biden si è riunito ieri con il suo consiglio per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca e ha ascoltato in diretta il lunghissimo discorso di Putin alla nazione, preparando una dura risposta, dopodichè ha avuto una lunga telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e poi ha chiamato Macron e Scholz. "Gli Usa annunceranno presto misure aggiuntive legate alla sfacciata violazione degli impegni internazionali della Russia – ha poi reso noto la Casa Bianca – Il presidente firmerà presto un ordine esecutivo che proibisce nuovi investimenti, attività commerciali e finanziarie da parte degli americani nelle cosiddette regioni separatiste dell’Ucraina". Per il momento è una risposta interlocutoria. Ma, ha avvertito la Casa Bianca, sono misure "separate e in aggiunta alle rapide e forti misure economiche che abbiamo preparato in coordinamento con gli alleati nel caso la Russia invada l’Ucraina".

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In Italia molte forze poltiche hanno chiesto un immediato dibattito in Parlamento. Il che sarà. "La decisione russa – ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – è contraria agli accordi di Minsk. L’Italia continua a sostenere l’integrità dell’Ucraina e rivolge un appello a tutte le parti perché si ritorni al tavolo negoziale".