Guerra in Ucraina: perché le sanzioni alla Russia per l'Italia sono insostenibili

Villa (ISPI): Sul metano il nostro Paese non ha alternative. Danno elevato per moda, mobili, commodity

Un soldato ucraino alla frontiera con la Russia (Ansa)

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Venti di guerra, anche economica. L'America spinge da giorni, l'Europa sembra decisa. Un pacchetto di nuove sanzioni contro Mosca, se la Russia andrà avanti con l'aggressione all'Ucraina. Anche di fronte alla decisione di Putin di annettere il Donbass. "Siamo pronti  a reagire con forza", ha detto l'Alto Rappresentante per la Politica estera e di sicurezza comune, Josep Borrell, annunciando le sanzioni che dovrebbero colpire la Russia sia sul fronte energetico, sia economico e finanziario.

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Siamo sinceri, possiamo reggere alle sanzioni alla Russia? "L’impatto delle sanzioni economiche si può sopportato. Le sanzioni energetiche invece no", risponde Matteo Villa, ricercatore Ispi e docente alla Bocconi. Creano meno problemi all’America... "Il volume degli scambi bilaterali tra America e Russia è molto basso. Gli Usa non sono dipendenti dall’export verso Mosca, e quindi non rischiano nulla dalle sanzioni". Biden insiste sulle sanzioni per recuperare popolarità in patria? "Biden prova a rifarsi dopo la fuga da Kabul. Con la Russia gioca di contropiede, ma nei sondaggi resta basso. Non difenderà mai militarmente Kiev, ma con le sanzioni mostra i muscoli e cerca di tenere uniti gli europei". Per l’Europa le sanzioni sono più difficili da sopportare? "Il commercio bilaterale tra paesi europei e Russia, soprattutto dopo le sanzioni del 2014, si è ridotto, anche se pesa per miliardi. Le sanzioni possono creare problemi a certi settori: i mobili, le commodity come il rame, la moda, l’agroalimentare...". Quanto abbiamo sofferto per le sanzioni degli anni passati? "Alla Russia le sanzioni cominciate nel 2014 sono costate 36 miliardi, all’Italia 3,5 miliardi. Importante ma sopportabile. Ora il vero problema è il gas. Se su altri settori l’Italia è meno esposta verso la Russia, sul gas siamo i più esposti. Siamo fra i maggiori consumatori di gas in Europa, è inevitabile che il governo abbia posto il problema". L’Italia potrebbe frenare sulla sanzioni a Putin? "Le sanzioni si trattano a livello europeo e sul commercio la Ue decide a maggioranza. Poi l’Italia sarà sicuramente tra le prime a chiedere di rinegoziare le sanzioni, siamo i maestri". Quanto potrà resistere l’Italia prima di fare retromarcia? "Si può reggere a lungo, anche se perdiamo miliardi, all’urto delle sanzioni economiche: in fondo la Russia non è la Cina. Ma sul gas non possiamo resistere. Da maggio a oggi le forniture sono calate del 25%. La Russia ha rispettato i contratti, ma ha giocato con le liberalizzazioni". E ci ha guadagnato. "Un piano perfetto. Gazprom sta facendo un sacco di soldi. Consegna il 25% del gas in meno, ma i prezzi sono quadruplicati. Nel 2021 ha segnato i ricavi maggiori degli ultimi 10 anni, e quest’anno prevede di aumentarli. Anche se dovessero tagliare le forniture ci guadagna grazie ai prezzi". Così ci stringe il cappio? "Con l’arrivo della primavera e dell’estate potremo resistere, ma non potremo sopportare un altro inverno con prezzi così alti. Impossibile reggere alle sanzioni sul gas. Libia e Algeria inviano la metà del gas che potrebbero esportare perché non sono in grado di estrarlo. La Russia è l’unico fornitore vicino, la dipendenza dell’Italia salirà".