Ucraina, 007 Usa: "Putin è impazzito". Ecco le prove di una guerra per l'impero

Svelato un articolo russo sulla ricomposizione dell’unità slava dopo la rottura del ’91. Scatti d’ira e isolamento, lo zar ha cambiato volto

Roma, 2 marzo 2022 - Nel turbine di notizie, vere, false, e inganni reciproci, e sbagli forse voluti, difficile prevedere che accadrà domani, e le intenzioni di un Putin che i servizi occidentali danno per pazzo. Analisi corretta, o si cade ancora nella trappola dell’ultimo zar? L’agenzia russa Novosti, il 26 febbraio, ha messo in rete per errore con troppo anticipo un articolo che dava già per compiuto l’attacco a Kiev: "L’Ucraina è tornata in Russia, l’epoca della diaspora del mondo russo sta volgendo al termine". E, ancora più grave, l’annuncio sui piani dopo la vittoria: "La Russia sta ricreando la sua storica unità, la tragedia del ’91 è stata finalmente superata". 

Trent’anni fa, per colpa di Gorbaciov e di Eltsin, andò in pezzi l’Unione Sovietica, ma Putin sta per realizzare l’unione degli slavi, l’Ucraina domata, la Bielorussia, ultimo paese fedele, insieme alla madre Russia. Una prova questa che Putin non sarebbe più in grado di ragionare. L’articolo era pronto ma doveva essere pubblicato dopo almeno due giorni. Un errore che tradisce le false valutazioni di Putin, sicuro di schiacciare gli ucraini? O è stato un atto di sabotaggio di un oppositore interno, sintomo che il potere assoluto del presidente comincia a scricchiolare? Troppe domande per una risposta sicura. E c’è ancora un dubbio, che non sia stato un errore. Si vogliono saggiare le reazioni del nemico.

Un’unione degli slavi è irreale, ma nel timore di un Putin in preda alle sue follie, disposto a tutto, gli occidentali cederebbero su richieste più moderate. Mario Draghi, da banchiere, crede che in effetti a Mosca si dava per sicura una vittoria entro le 48 ore e che l’invasione era decisa con molto anticipo. "Ho sperato fino alla fine che si potesse evitare questa mostruosità – ha detto ieri –, non ci siamo riusciti perché era tutto premeditato da lungo tempo, vediamo certe azioni che fanno capire: le riserve della Banca centrale russa sono state aumentate di sei volte dalla guerra in Crimea e depositate in parte presso banche all´estero… . Non c´è quasi più nulla è stato portato via tutto, queste cose non si fanno in un giorno ma in mesi". Prima di muovere i suoi panzer, Putin ha preparato l’offensiva sul campo della finanza. I prossimi giorni saranno ancora più tragici, prevede il cancelliere Olaf Scholz: "Non dobbiamo illuderci, le immagini di distruzioni e di vittime che vediamo saranno solo l’inizio di quel che ci attende. Lo spargimento di sangue deve avere una fine".

Per il cancelliere bisogna decidere tutti insieme sanzioni ancora più dure e ha inviato quasi un ultimatum a Putin: "Fermati subito, ritira le truppe e apriamo un nuovo dialogo". Mentre si combatte intorno a Kiev, Putin ha preso le sue precauzioni private. Secondo le informazioni pubblicate dal Daily Mail , ha messo al sicuro la famiglia in un bunker di lusso in Siberia, quasi una città sotterranea nelle montagne Altaj, realizzata in previsione di una guerra nucleare". Una fake news? Ma così Putin lascerebbe capire che la sua minaccia di ricorrere alle armi atomiche va presa sul serio. Ci sono due spiegazioni, secondo William Wechsler, che è stato uno dei consiglieri al Pentagono del presidente Obama: "O è un messaggio diretto all’interno, per mascherare la sua debolezza, o è rivolto a noi. Ciò sig nificherebbe che Putin non è più in grado di ragionare".

Il presidente Biden prima di prendere contromosse fa valutare le condizioni mentali di Putin dai suoi esperti. L’omologo diventa sempre più imprevedibile, ma si tratta di una instabilità reale o di una messa in scena? Il presidente appare frustrato, deluso e reagisce con improvvisi scatti d´ira ai consigli dei collaboratori. Questo è insolito, ha agito sempre in modo freddo e razionale. "Non è più il dittatore gelido e lucido di dieci anni fa", giudica l´ex direttore della Cia, John Brennan. "È disconesso dalla realtà", ritiene il suo collega James Clapper. "Sono preoccupato per la sua lucidità", dichiara l´ex ambasciatore americano a Mosca, Michael McFaul. Un Putin folle, pronto all´apocalisse nucleare, pur di non cedere, e allo stesso tempo prudente? Come prevedere le sue mosse? Ma sarebbe un errore fatale giudicare folle l’avversario che non si riesce a capire.