Ucraina, Tricarico: "Russia in vantaggio, ma per poco. Soldati stanchi e troppi errori"

Il generale: "Scarseggiano le scorte, c’è il rischio logoramento. Ma anche Kiev ha bisogno di aiuto"

Il video di Volodymyr Zelensky per i 100 giorni di guerra (Ansa)

Il video di Volodymyr Zelensky per i 100 giorni di guerra (Ansa)

Il giro di boa dei cento giorni di guerra alza il sipario su interrogativi geopolitici e dubbi tattici, mentre il mondo si interroga su quanto potrà durare il massacro di soldati e civili in Ucraina. Il generale Leonardo Tricarico, analista, pilota con 3mila ore di volo, già capo di Stato maggiore dell’aeronautica, una guerra l’ha vissuta come comandante delle forze aeree italiane nella crisi dei Balcani.

Mosca rimuove il generale Dvornikov

Chi sta vincendo in Ucraina?

"La situazione è ancora molto fluida. Le truppe di Mosca, pur demotivate, sembrano aver riacquistato vantaggio, ma gli ucraini anche in virtù degli aiuti occidentali non sono disposti a cedere. La Russia ha già perso sotto altri aspetti".

In che senso?

"Non so come andrà in Ucraina , ma certamente ha perso peso sul piano internazionale, è sotto lo scacco delle sanzioni e rischia di rimanere isolata. Nulla sarà più come prima e chissà quando e se riuscirà a recuperare le relazioni internazionali perdute".

Si poteva evitare di arrivare fin qui?

"All’inizio del conflitto Mosca e Kiev avevano dimostrato una pur blanda intenzione di negoziare. Poi le posizioni si sono irrigidite e la parola è passata del tutto alle armi".

L’Occidente ha colpe?

"In via ipotetica se la comunità internazionale avesse sostenuto con forza da subito la strada del negoziato forse avremmo evitato tutto questo sangue".

I cento giorni cosa ci hanno fatto capire?

"È venuta alla luce la povertà dello strumento militare russo. Nemmeno gli esperti avevano previstotale pochezza sul piano tattico e di dottrina militare".

Quanto durerà la guerra?

"Oggi è difficile dirlo. Certamente a questi ritmi non può reggere a lungo. L’esercito di Putin, che ha messo in campo 100mila uomini pensando a una campagna rapida, evidenzia un forte logoramento umano, scarsa disponibilità di scorte, errori sul campo. Ma anche Kiev in teoria non può permettersi tempi eccessivi".

Le nuove armi in arrivo da americani e inglesi possono cambia re rapidamente le sorti della guerra?

"I missili Usa media gittata, 80 chilometri, i droni Switchblade, ma anche i droni turchi Bayraktar Tb2 sono armi micidiali in grado di riequilibrare lo scenario a favore degli ucraini. Bisogna vedere quale sarà l’efficienza del sistema di guida e soprattutto se hanno la possibilità di utilizzare l’inserimento di un sistema Gps che consente di colpire l’obiettivo con coefficiente di errore quasi nullo".

I russi possono difendersi?

"Certo, anche se va detto che dispongono di un armamento a scarso coefficiente di precisione che prevede un grande dispendio di armamento per colpire gli obiettivi. Questo è un punto debole".

I razzi anticarro Javelin, hanno reso obsoleto l’impiego dei mezzi corazzati russi?

"Costituiscono un sistema difensivo molto efficace se ben utilizzato, soprattutto contro la tattica russa che si basa su artiglieria a lunga gittata".

Perché Mosca impiega poco l’aviazione?

"Diciamo che la utilizza male e in modo sbagliato secondo una dottrina militare sorpassata. Andava impiegata in modo massiccio all’inizio evitando voli a bassa quota. I sistemi difensivi di oggi la rendono vulnerabile. E penso che Mosca possieda tecnologia aeronautica limitata".

I russi ora concentrati sul Donbass hanno cambiato strategia?

"Può darsi, ma sono stati costretti rispetto alle scelte iniziali. Hanno dovuto riconvertire i movimenti su obiettivi meno ambiziosi e più favorevoli".

L’entrata nella Nato a breve di Svezia e Finlandia che conseguenze può creare?

"Ora può costituire un elemento di destabilizzazione. Non è il momento giusto, anche se non vedo ostacoli. Sono Paesi già partner della Nato, di fede democratica e con standard militari adeguati".

Ma loro temono una invasione russa.

"È un pericolo percepito, ma non realistico".