"Ucraina, che guaio il politicamente corretto. Così l'Occidente va verso il suicidio"

L’analisi di Federico Rampini: "È uno strumento delle élite per salvarsi l’anima e demolire lo stato sociale"

Fosse comuni a Bucha (Ansa)

Fosse comuni a Bucha (Ansa)

"Suicidio Occidentale" è un libro bellissimo, che dovrebbe essere studiato sui banchi delle scuole superiori e forse anche nelle sezioni dei partiti di sinistra. Servirebbe ai giovani per andare oltre la schiavitù conformista del politicamente corretto - quello che al grido di inclusione, rispetto delle minoranze, culto delle diversità, certamente nobili intenzioni ma non programma politico, nasconde solo una povertà del pensiero - e alla sinistra per uscire dal ghetto in cui si è autoreclusa e che ha subordinato le esigenze dello zero virgola della popolazione - immigrati, esponenti lgtb, minoranze delle minoranze - a quelle dei milioni di cittadini di cui in teoria sarebbe il riferimento. Se la sinistra non prende più un voto nelle periferie o la Lega è diventata il partito della classe operaia, la responsabilità è anche del suicidio occidentale. E proprio dalla coscienza di un suicidio ormai in corso che Putin e Xi Jinping sono partiti alla conquista dell’occidente.

Federico Rampini, in che cosa consiste il suicidio occidentale? 

"Da anni in Occidente abbiamo potenti correnti politiche e culturali che ci colpevolizzano e demoliscono la nostra storia descrivendola come un concentrato di arroganza, imperialismo, sopraffazione. Veniamo descritti come una società razzista, sessista, i cui valori sono ipocriti. Questo processo a noi stessi esige riti di espiazione, auto-flagellazione. Non stupisce che siamo arrivati impreparati all’aggressione della Russia e indecisi di fronte all’imperialismo cinese. Abbiamo sentito dire per troppo tempo che l’Impero del Male siamo noi".

Perché l’Occidente ha deciso di suicidarsi?

"Le correnti anti-occidentali fra di noi sono antiche, si rifanno a ideologie del passato come fascismo e comunismo. C’è una vena anti-occidentale anche tra i cattolici. Quelli che oggi sono alla guida dei poteri forti – cioè i giganti del capitalismo digitale – sono figli o nipoti o allievi dei sessantottini. Il capitalismo politically correct è affollato di giovani educati a 70.000 dollari di retta annua nelle grandi università americane, dove il vetero-marxismo è tornato di moda".

Lei spiega che il politically correct è uno strumento in mano alle grandi élite finanziarie, alle big tech, che per salvarsi l’anima, o la reputazione mettono un gay, una donna o una lesbica nel cda e poi varano politiche che violano i diritti dei lavoratori, non pagano le tasse, disarticolano lo stato sociale...

"L’alleanza fra Big Tech e Wall Street negli anni d’oro della globalizzazione ha sventrato la classe operaia e impoverito il ceto medio. Non vuole sentire parlare della grande questione sociale, il dramma delle diseguaglianze di massa. Perciò abbraccia le cause ultra-progressiste: salvare il pianeta, esaltare le minoranze etniche, concentrarsi sui transgender".

Perché siamo arrivati a provare così tanta vergogna dei nostri valori e delle nostre conquiste? Abbiamo inventato le fondamenta del diritto che ancora si studiano all’università, fatto il Rinascimento, abolito la pena di morte primi al mondo, siamo la culla della democrazia, eppure tutto questo pare essere una colpa. 

"Per carità non citiamo il Rinascimento, Michelangelo, come pure Platone o Shakespeare. Nelle superfacoltà americane vengono ostracizzati: maschi bianchi. Bisogna dare spazio solo agli studi etnici…". 

Numeri alla mano lei sostiene che fare politiche di controllo dell’immigrazione clandestina è «di sinistra», perché così si accrescono i salari dei ceti medio bassi. Trump costruì il muro con Messico, l’immigrazione diminuì di alcuni milioni e i salari sono cresciuti del 15 per cento. Tant’è che Biden il muro non l’ha toccato.

"Non lo sostengo, lo constato: è accaduto in America nel 2021". 

Eppure in Italia il Pd è stato lo sponsor dell’eroina no border Carola Rakete...

"La vera sinistra americana, da Roosevelt a Kennedy, tenne le frontiere semi-chiuse e questo consentì una socialdemocrazia, fu il periodo migliore per i lavoratori". 

L’ambientalismo come religione è uno dei risvolti della cultura politically correct. Lei, estremizzando, arriva addirittura a stablire una lontana parentele ideale tra Greta Tumberg e Hitler...

"Il neo-paganesimo o panteismo che adora la Dea Natura, e di cui l’estremisto ambientalista si nutre, fu praticato dai nazisti, è un fatto. Non ha nulla a che fare con la vera scienza".

Citiamo un passo del suo libro: ’Nei luoghi in cui comanda la sinistra illiberale gli unici a cui è consentito di esibire orgogliosamente la propria sessualità o forme di corteggiamento sono i gay e i trasgender’. Pare di leggere certe cronache attuali. 

"Le femministe storiche, che cito in abbondanza, sono perseguitate dalle punte estreme di questo movimento, e inorridiscono".

Il suo libro ha una certa vena identitaria, orgogliosamente occidentale, non condanna la lotta all’immigrazione clandestina, critica le politiche gender, il pacifismo codardo degli occidentali. Lei viene dalla sinistra, si definisce marxista-gramsciano, ma quasi quasi pare Salvini..

"Salvini e gran parte della destra sovranista, Trump incluso, hanno avuto simpatie con Putin. Io sto dall’altra parte, difendo l’Occidente".

La crisi dell’Occidente è all’origine del risveglio geopolitico di Russia e Cina? 

"Putin e Xi Jinping sono concordi nel giudicarci una civiltà decadente, moribonda, incapace di difendersi".

Lei definisce il pacifismo degli occidentali ’codardo’, perché campava sulla potenza protettrice degli Usa. I sondaggi di questi giorni in Italia vedono gli italiani in maggioranza contrari all’aumento delle spese militari. 

"Poiché oso criticare un pacifismo equidistante tra l’aggressore e la vittima, mi arrivano decine di mail che mi accusano di essere uno strumento della propaganda americana. Le armi difensive servono a impedire la guerra, ma c’è chi preferisce lasciare le armi solo ai dittatori".

L’Occidente si salverà, riuscirà a fermare o rallentare il proprio declino? 

"Dipende solo da noi. Mi affascinano le analogie con la caduta dell’impero romano. Che non si suicidò tanto facilmente: dall’inizio del declino, al crollo finale, passarono secoli. In fondo il politically correct è un’imposizione delle élite. La maggioranza non è d’accordo e fa in tempo a ribellarsi".