Kiev, 1 agosto 2022 - La prima nave carica di cereali ucraini è finalmente partita dal porto di Odessa questa mattina alle 7.30 circa ora locale (8.30 in Italia). Dopo mesi di blocco delle esportazioni, "la nave Razoni, battente bandiera della Sierra Leone e carica di mais, è partita dal porto di Odessa ed è diretta al porto di Tripoli nel nord del Libano. È attesa per il 2 agosto a Istanbul. Poi proseguirà il suo viaggio verso la sua destinazione a seguito delle ispezioni che saranno effettuate a Istanbul", ha detto il ministero della Difesa turco. Dopo l'accordo internazionale, firmato da Kiev e Mosca pur separatamente, a Istanbul si tratta della prima vera svolta dopo mesi di blocco e di tensioni e permetterà il passaggio di almeno 35 milioni di tonnellate di grano. La nave si sposterà "sul corridoio la cui sicurezza è stata confermata dai nostri partner e garanti, l'Onu e la Turchia" e trasporta "26mila tonnellate di mais ucraino", ha confermato il ministro delle Infrastrutture ucraino, Oleksandr Kubrakov. "L'Ucraina è il quarto più grande esportatore di mais al mondo, quindi la possibilità di esportarlo attraverso i porti è un successo colossale nel garantire la sicurezza alimentare globale", ha aggiunto il ministro. Sono in tutto 16 le navi in partenza dai porti ucraini, secondo gli accordi presi. Ma non sono previste nuove partenze per oggi. Le imbarcazioni dovrebbero raggiungere il 3 agosto le acque territoriali turche. Una volta a Istanbul, i cargo saranno ispezionati e poi partiranno per la Somalia in un viaggio che potrebbe durare fino a un mese e mezzo. La Turchia, inoltre, "sarebbe felice" di dare il proprio contributo per sbloccare la situazione anche riguardo al grano in attesa di essere esportato dai porti della Russia. Lo ha fatto sapere il ministro della Difesa turco Hulusi Akar durante un'intervista con Anadolu. Esplosioni a Mykolaiv Nella notte, però, si sono udite nuove esplosioni a Mykolaiv, dove ieri sono rimasti uccisi dalle bombe russe il tycoon ucraino Oleksiy Vadaturskyi e sua moglie Raisa Vadaturska.