Ucraina news, "Civili bruciati vivi a Husarivka". Biden: Patriots in difesa Slovacchia

Cremlino: l'operazione potrebbe finire presto. L'intelligence britannica: le forze di Mosca verso il Donbass. Dagli Stati Uniti armi: Biden ringrazia Bratislava per le forniture di missili a Kiev, e riposiziona i Patriots per proteggere la Slovacchia. Von der Leyen e Borrell a Bucha e da Zelensky. Embargo sul petrolio: frenata dell'Ue. A Makarov fosse comuni. Da Izyum 600 mila deportati con la forza in Russia, 121 mila bambini

Roma, 8 aprile 2022 - Mentre ci si interroga su quando finirà la Guerra in Ucraina, dopo le parole del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sulla possibilità che la Russia metta fine all’operazione speciale "in un futuro prevedibile" poiché i suoi obiettivi sono stati raggiunti, Ursula von der Leyen è arrivata a Bucha: "Qui abbiamo visto l'umanità andare in frantumi". La presidente della commissione Ue, è andata di persona nella cittadina del massacro assieme all'Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell. I due sono in visita a Kiev da stamane. Ma "Putin si fermerà quando noi lo fermeremo", è la convinzione della vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk, affermata in videocollegamento a 'Live In' su SkyTg24: "In Ucraina abbiamo un proverbio: non importa chi si trova di fronte a te, ma chi è accanto a te. E per noi l'importante è avere accanto voi italiani e gli altri nostri alleati".  

Le parole di Peskov di uno stop prossimo all'invasione, non così chiare e diffuse poche ore dopo la strage di profughi alla stazione di Kramatorsk, stonano con quanto si registra dal fronte. E sempre nuove atrocità vengono scoperte dopo la ritirata dei russi: nel villaggio di Husarivka, nella regione di Kharkiv, la polizia ha denunciato: "Civili torturati e bruciati vivi, anche un bambino". Mentre a Makarov il sindaco ha segnalato il ritrovamento di fosse comuni con 132 civili uccisi a colpi di arma da fuoco.

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Dopo Bucha Ursula von der Leyen e Josep Borrell hanno incontrando il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Io sono profondamente convinta che l'Ucraina vincerà questa guerra, che vinceranno la libertà e la democrazia. Noi lavoreremo assieme all'Ucraina per ricostruirla", ha detto in conferenza stampa la presidente della Commissione Ue dopo l'incontro, garantendo: "Noi lavoreremo assieme all'Ucraina per ricostruirla, con investimenti e riforme. E tutto questo formerà il percorso dell'Ucraina verso l'Ue". 

Una visita ancor più significativa perché arriva il giorno dopo la risoluzione Ue per l'embargo totale sul gas russo. Mentre arrivavano nella capitale ucraina, von der Leyen e Borrell hanno postato su Twitter una foto che li ritrae mentre scendono da un treno ucraino, con la legenda: “Diretti a Kiev”. Proprio la città simbolo, la capitale che per il Pentagono il presidente russo Vladimir Putinha rinunciato a conquistare”.

Lo ha detto ieri durante un’audizione parlamentare il ministro della Difesa statunitense, Lloyd Austin, secondo quanto riferisce il Guardian. “Putin pensava che avrebbe potuto conquistare molto rapidamente l’Ucraina, e conquistare molto rapidamente la capitale. Si era sbagliato. Penso che Putin abbia rinunciato ai suoi sforzi per conquistare la capitale e ora sia concentrato nel sud e nell’est del Paese”. Joe Biden ha garantito altre armi a Kiev, e ha ringraziato Bratislava per la fornitura del sistema S-300" a Kiev, sottolineando che "per consentire questo trasferimento e assicurare la sicurezza, gli Stati Uniti riposizioneranno un sistema di missili Patriot in Slovacchia".

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Per l'intelligence britannica, le forze russe si sarebbero completamente ritirate dall’Ucraina settentrionale.  Almeno alcune di queste forze militari russe saranno trasferite nella parte orientale del paese per combattere in Donbass, ha scritto su Twitter il ministero della Difesa britannico. Secondo il Pentagono Mosca ha iniziato a mobilitare i riservisti e sta cercando di reclutare 60.000 soldati per rimpiazzare le unità cadute al fronte, e quindi lanciare l'offensiva a sud est.

Ursula von der Leyen e Josep Borrell verso Kiev
Ursula von der Leyen e Josep Borrell verso Kiev

Sommario

Civili torturati e bruciati vivi a Husarivka

"Le persone sono state bruciate vive. Un bambino è stato torturato". Nel villaggio di Husarivka, nella regione di Kharkiv, una nuova pagina delle atrocità fatte dai russi in ritirata. I militari di Mosca  avevano allestito una camera di tortura nella quale le persone, incluso un minore, sono state bruciate vive dopo essere state seviziate. La fonte è la polizia ucraina, che lo ha scritto su Facebook. Gli orrori scoperti solo dopo la liberazione di Husarivka, il 4 aprile. La procura ucraina sta documentando tutti i crimini dell'esercito russo in questo villaggio nel distretto di Izium. L'esame sui cadaveri  ha rivelato tracce di abusi e torture prolungati. La polizia ha trovato i corpi mutilati in una casa privata, c'era anche un bambino. "È stato stabilito che l'ufficio del comandante dell'esercito russo ha stazionato a lungo nel cortile", si legge nel rapporto. Il cadavere di un paramedico dell'ospedale è stato trovato vicino alla società agricola di Husarivka: "Durante l'esame, gli investigatori hanno trovato lividi sul suo corpo e sul viso. Le mani dell'uomo erano legate dietro la schiena. Una ferita da proiettile è stata trovata nel petto dell'uomo. È stato anche torturato dai militari russi". Inoltre la polizia ritiene che vari residenti siano scomparsi dal villaggio. "Il loro destino è sconosciuto".

Makarov, fosse comuni: 132 corpi

Il sindaco di Makarov, Vadym Tokar, ha denunciato la scoperta di fosse comuni con seppellite 132 persone. Il massacro è avvenuto nel paese, per metà distrutto dai bombardamenti, nella zona di Kiev. I cadaveri presentavano colpi di arma da fuoco e sono stati sepolti in fosse comuni. "Abbiamo trovato 132 civili che sono stati uccisi dagli orchi russi. Il 40% della città è distrutta e molte case non potranno essere ricostruite", scrive l'Ukrainska Pravda riportando le parole di Tokar.

Izyum: 121 mila bambini deportati in Russia

In un post su Fb la responsabile dei diritti umani del Parlamento ucraino, Lyudmila Denisova, ha affermato che l'esercito di Mosca ha "deportato con la forza" più di 600.000 ucraini, inclusi circa 121.000 bambini, in Russia. Sarebbero principalmente i residenti della città di Izyum, nella regione di Kharkiv. Continuano intanto le evacuazioni dalle zone più a rischio: ieri sono state evacuate almeno 4.676 persone attraverso 10 corridoi umanitari. Zelensky ritiene che la situazione a Borodyanka sia "molto più orribile" rispetto al recente presunto massacro di civili compiuto a Bucha, che ha spinto molti nella comunità internazionale ad accusare Vladimir Putin di crimini di guerra e l’assemblea generale dell’Onu ad approvare la sospensione della Russia dal Consiglio per i diritti umani. A Bucha affiorano altri cadaveri: finora sono 185, ma la pioggia battente ha rallentato le ricerche e la riesumazione dei corpi. Venedyktova: "Fino a ieri, 164 morti sono stati trovati a Bucha. Inoltre oggi ne abbiamo riesumati 21 da una fossa comune prima che iniziasse la pioggia battente". Secondo i dati diffusi dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani (Onchr) in Ucraina dall'inizio della guerra ci sono state almeno 1.626 vittime civili. Di cui 132 bambini. I feriti sono almeno 2.267, di cui 197 minori, e ribadisce che le cifre restano sottostimate.

Dal campo di battaglia

Continua intanto l’offensiva di Mosca, anche se il Cremlino ammette che le forze russe hanno subito "perdite significative" in Ucraina: almeno due esplosioni hanno scosso Odessa nelle ultime ore, mentre il procuratore generale ucraino Iryna Venediktova ha annunciato che 26 corpi sono stati estratti dalle macerie di due condomini bombardati a Borodyanka, cittadina a nord-ovest di Kiev dove circa 200 residenti risultano dispersi. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha invece reso noto che almeno 103 attacchi contro i servizi sanitari del Paese sono stati registrati dall’inizio dell’invasione, per un totale di 73 vittime e 51 feriti. Ma Zelensky non si perde d’animo e invita le ambasciate di tutto il mondo a tornare nella capitale: "Abbiamo bisogno del vostro sostegno, anche a livello di simboli e gesti diplomatici - ha detto il presidente ucraino -. Per favore, tornate nella nostra capitale e continuate il vostro lavoro". L’ambasciatore della Lituania in Ucraina, Valdemaras Sarapinas, è tornato a Kiev ieri dopo aver lavorato per oltre un mese da Leopoli (ovest). La Lettonia ha annunciato che la sua ambasciata a Kiev ha ripreso le sue attività e che l’ambasciatore vi farà rientro presto dopo consultazioni a Riga. 

Von der Leyen da Zelensky

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Kiev dal presidente ucraino Zelensky dopo la la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola,  i primi ministri di Polonia, Slovenia e Repubblica Ceca. Assieme a von der Leyen, l’Alto Rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell. Al centro dei colloqui, secondo le indiscrezioni fornite da fonti ucraine, il nuovo pacchetto di sanzioni previsto dalla Ue contro la Russia."Io sono profondamente convinta che l'Ucraina vincerà questa guerra, che vinceranno la libertà e la democrazia. Noi lavoreremo assieme all'Ucraina per ricostruirla, con investimenti e riforme. E tutto questo formerà il percorso dell'Ucraina verso l'Ue", ha commentato così l'incontro con Zelensky la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in conferenza stampa. "Tutti devono essere uguali di fronte alla legge. L'Ucraina ha sempre supportato questo principio. A differenza della Federazione russa, non cerchiamo di influenzare col potere la corte internazionale, perché siamo un Paese democratico, quindi vogliamo una corte indipendente. Sono convinto che tutte le azioni da parte delle forze armate ucraine debbano essere eque e giuste, ma siamo sul nostro territorio e non abbiamo ucciso civili russi o bielorussi", ha sottolineato il presidente ucraino. Von der Leyen e Borrell sono partiti in treno dalla cittadina polacca di Przemysl, distante appena 13 chilometri dal confine con l’Ucraina perché lo spazio aereo ucraino è chiuso dall’inizio della guerra. 

Ieri una decisione politica di grande peso: l'Unione ha chiesto un embargo totale sul gas e sul petrolio russi ed i 27 ambasciatori dei Paesi membri hanno dato il via libera al quinto pacchetto di sanzioni, che include tra l’altro il graduale embargo all’import di carbone russo (oggi è attesa la ratifica formale delle capitali).

Von der Leyen e Borrell a Bucha

"Qui è successo l'impensabile. Abbiamo visto il volto crudele dell'esercito di Putin, la sconsideratezza e la spietatezza di chi ha occupato la città. Qui a Bucha abbiamo visto l'umanità andare in frantumi. Tutto il mondo è con Bucha oggi", ha detto turbata la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen nel corso della sua visita a Bucha assieme all'Alto Rappresentante per la Politica Estera Josep Borrell. "È stato importante iniziare la visita da Bucha perché a Bucha la nostra umanità è stata distrutta. Il mio messaggio al popolo ucraino è questo: i responsabili di queste atrocità dovranno risponderne alla giustizia, la vostra battaglia è la nostra battaglia. I oggi sono a Kiev per dirvi che l'Europa è al vostro fianco", ha poi scritto in un tweet la presidente della Commissione Ue.

Le armi Usa

Intanto gli Stati Uniti stanno rispondendo all’appello del ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba inviando a Kiev migliaia di armi. Lo riferisce la Cnn spiegando che sono stati inviati in Ucraina più di 12.000 sistemi anti-carro (di questi, più di 5mila Javelin), centinaia di droni suicidi e 1.400 sistemi antiaerei Stinger.

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Martedì gli Usa avevano approvato altri 100 milioni di dollari in armi per l’Ucraina portando l’assistenza totale a Kiev a circa 1,7 miliardi di dollari dall’inizio dell’invasione russa. Ciò include 300 milioni di dollari nell’ambito dell’Iniziativa di assistenza alla sicurezza dell’Ucraina, in cui nuove armi saranno acquistate da appaltatori della difesa da inviare in Ucraina. 

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In un Tweet Joe Biden ha assicurato che gli Stati Uniti "continueranno a dare assistenza alla sicurezza e a fornire armi per aiutare l'Ucraina a difendere il proprio Paese". Ed ha aggiunto "insieme ad alleati e partner" gli Usa "sosterranno gli sforzi per indagare sull'attacco a Kramatorsk, mentre documentiamo le azioni della Russia che ne dovrà rispondere". Il presidente Usa ha continuato: "Dall'inizio della mia amministrazione gli Stati Uniti hanno fatto della consegna di apparecchiature militari all'Ucraina per difendersi dalla Russia una priorità: Voglio ringraziare la Slovacchia per la fornitura del sistema S-300" a Kiev... Per consentire questo trasferimento e assicurare la sicurezza, gli Stati Uniti riposizioneranno un sistema di missili Patriot in Slovacchia".

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Dall'Australia

E si muove anche il governo australiano, che si appresta ad inviare a Kiev 20 veicoli corazzati per il trasporto truppe ADF Bushmasters del valore complessivo di circa 34 milioni di euro. I primi quattro mezzi, riverniciati in verde e con un messaggio “United with Ukraine” dipinto sulla fiancata, partiranno oggi per l’est Europa su un C-17 dell’aeronautica di Canberra. Il lavoro per l’invio dei mezzi, riferiscono i media australiani, è iniziato subito dopo un messaggio in cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva fatto una richiesta specifica proprio per i Bushmaster.

Le sanzioni

Il Dipartimento del Tesoro Usa ha sanzionato e incluso nella lista nera altre due multinazionali russe. Si tratta del gigante dei diamanti Alrosa, che controlla il 90% delle estrazioni russe, e i cantieri navali United Shipbuilding Corporation che “hanno progettato e costruito la maggior parte delle navi da guerra russe, incluse quelle che stanno bombardando le città ucraine”, scrive il Tesoro Usa. “Attraverso queste azioni - sottolinea il Dipartimento in una nota - il Tesoro sta tagliando ulteriori fonti di ricavi e al governo della Federazione russa per finanziare la sua aggressione contro l’Ucraina”. Frenata dell'Ue sul petrolio: lunedì prossimo al Consiglio dei ministri degli Esteri Ue "non si discuterà" di un possibile embargo, secondo quanto si apprende da fonti europee. "Abbiamo appena completato il quinto pacchetto di sanzioni, che ha aggiunto misure economiche e individuali alla Russia. Ma il petrolio richiede l'unanimità tra gli Stati membri e l'Europa è dipendente dall'energia russa, dunque si tratta di una questione complicata dal punto di vista tecnico e politico", fa sapere un funzionario Ue.