Guerra Russia-Ucraina, Mosca ammette: perdite significative

L'Assemblea Generale ha sospeso Mosca al Consiglio dei diritti umani di Ginevra. Pechino ha votato contro. Venerdì incontro tra Zelensky e von der Leyen. G7: altre sanzioni. Dramma Mariupol. La Nato ha assicurato a Kiev "ampia gamma di armamenti". Borodyanka, trovati 26 corpi sotto le macerie

Roma, 7 aprile 2022 - Non si ferma la guerra in Ucraina. E, mentre emergono gli orrori del conflitto, l'Assemblea Generale dell'Onu ha approvato con 93 voti a favore, 24 contrari e 58 astenuti, la richiesta degli Usa di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra. La Cina ha votato contro: "Non alla politicizzazione dei diritti umani". E in serata il G7 ha annunciato nuove sanzioni economiche e finanziarie contro la Russia. Concordato di vietare "nuovi investimenti in settori chiave dell'economia russa, compreso il settore energetico". 

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Domani il presidente Volodymyr Zelensky incontrerà la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Intanto il ministro defli Esteri russo, Sergei Lavrov, accusa Kiev di tornare indietro rispetto alle sue proposte fatte durante i negoziati di Istanbul. Al consiglio atlantico il ministro Kuleba ha chiesto altre armi. Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg: "Aumenteremo il sostegno". Monito della Cina: "Non possiamo gridare alla tregua mentre continuiamo a trasportare armi". 

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Continuano poi le operazioni di evacuazione dei civili. La vice premier, Iryna Vereshchuk, ha annunciato 10 corridoi umanitari nel Paese, sottolineando che le persone che vorranno lasciare la città assediata di Mariupol dovranno farlo su mezzi propri. Per le autorità locali questa è "l'ultima chance" per fuggire dall'Est, dove si sta concentrando l'offensiva russa. Il governatore dell'Oblast di Kharkiv citato da The Kyiv Independent, invece, ha dichiarato che le truppe russe hanno bombardato le infrastrutture civili di Kharkiv 48 volte nelle ultime 24 ore. Tre persone sono state uccise nella città di Balakliya. Il sindaco di Bucham Anatoly Fedoruk, ha reso noto che il 90% dei civili uccisi nella città presente ferite da arma da fuoco. Nel centro di Borodyanka, città a 40 chilometri da Kiev bombardata per giorni, mancano all'appello 200 persone. Si teme siano state sepolte vive negli scantinati quando sono cadute le bombe russe. Proprio oggi 26 corpi sono emersi dalle macerie. "Difficile prevedere quanti siano i morti in totale", osservano fonti ucraine. Per Zelensky a ''Borodianka la situazione è decisamente più orribile di quella a Bucha''.

Combattenti ucraini a Kharkiv (Ansa)
Combattenti ucraini a Kharkiv (Ansa)

Nei villaggi nel nord le truppe russe hanno usato gli abitanti come scudi umani per cercare di proteggersi da un contrattacco delle forze ucraine, lo riferisce la BBC. E' successo agli abitanti della zona di Obukhovychi, appena fuori della zona di esclusione da Chernobyl. La notte del 14 marzo i soldati russi, in difficoltà per le pesanti perdite di uomini e veicoli corazzati a causa del contrattacco delle forze ucraine, sono andati porta a porta per radunare circa 150 persone. I sequestrati sono steti portati in una gelida palestra di una scuola per fare da scudi umani per le forze russe.

Il Cremlino per la prima volta ammette "perdite significative", ma nega che i piani siano cambiati. Il portavoce Peskov ha affermato che il ripiegamento dalla regione di Kiev non è stata provocata dalla imprevista resistenza di Kiev, ma è stato "un gesto di buona volontà" fatto per favorire i negoziati.

Sommario

 

"Mi hanno violentato 2 soldati russi"

Elena, il nome è di fantasia, ha denunciato la violenza subita per ore da due soldati russi a Zaporizhzhia, città ucraina nel Sudest. Suo marito era già al fronte, lei stava per partire. L'hanno seguita fin da quando era in fila per la spesa, poi qualcuno ha detto ai russi che il marito era un militare. "Ma sono entrati dalla porta dietro di me. Non ho avuto il tempo di prendere il telefono, non ho avuto il tempo di fare niente, mi hanno semplicemente, in silenzio, spinta sul letto, schiacciata in silenzio con la mitragliatrice, spogliata".

"A Bucha hanno violentato donne e bambini"

"Agli alleati ho detto aiutateci ora, e intendo a giorni, o sarà troppo tardi. E dei civili moriranno, perderanno case, perché questo aiuto arriverà tardi", sono le parole del ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, dopo la sua partecipazione alla riunione dei ministri degli Esteri della Nato. "Due settimane fa era importante sapere che armi ci avrebbero dato, oggi è più importante sapere il quando". Kuleba alla Nato ha descritto un quadro catastrofico: "La guerra per il Donbass vi ricorderà purtroppo la seconda guerra mondiale: migliaia di tank, aerei, artiglierie. La Russia ha i suoi piani e noi abbiamo i nostri". Il ministro di Kiev ha mosso pesanti accuse: "Dopo Bucha non capisco chi siano queste persone: non solo hanno stuprato donne e bambini, hanno persino ammazzato gli animali da compagni", ed è convinto che bisogni proseguire nei colloqui, ma sarà la guerra a decidere: "Dobbiamo parlare coi russi per fermare questa guerra ma il risultato dei negoziati sarà condizionato da quanto accade sul campo di battaglia e dalle sanzioni". Kuleba ha accusato il suo omologo russo Serghei Lavrov di essere "complice dei crimini" russi a Bucha e Mariupol. Kuleba, intervistato dal Tg1 della Rai, ha rivelato: "Quando la guerra sarà finita, il mio primo viaggio all'estero sarà in Italia, ad Atripalda, per incontrare quella che considero la mia famiglia". Il ministro degli Esteri ha raccontato quando da ragazzino venne ospitato da una famiglia nel un comune alle porte di Avellino dopo il disastro della centrale nucleare di Chernobyl nel 1986. 

Mariupol

La città di Mariupol è distrutta per il 90% e, secondo il suo sindaco Vadim Boychenko, il 40% del territorio urbano "non è più ricostruibile". Le vittime civili sarebbero oltre 5mila, compresi 210 bambini. Anche Zelensky mantiene il dito puntato contro Mosca che, insiste, "non vuole che nulla venga visto prima che prendano il controllo della città, prima che la ripuliscano". Il riferimento è alla città di Mariupol, assediata da oltre un mese, che "al momento è l'inferno". "Non riusciranno a nascondere migliaia di persone. Il mondo ha visto la vera situazione. È stato visto ciò che è stato fatto all'Ucraina", aggiunge.

Gostomel e le altre città

Proseguono intanto i pesanti combattimenti nell'Est del Paese. I russi, secondo quanto ha riportato Serhiy Gaidai, capo dell'amministrazione statale regionale di Lugansk, hanno sparato nella notte contro un ospedale di Severodonetsk e le case di Lysychansk. Il governo di Kiev denuncia la scomparsa di oltre 400 persone da Gostomel. Secondo quanto riporta l'Ukrayinska Pravda, in un garage oggi sarebbero stati ritrovati i cadaveri di undici civili uccisi. In questa località alle porte di Kiev, sotto l'occupazione delle forze russe per 35 giorni, da questa mattina è scattato un coprifuoco previsto per una settimana, fino alle 6 del mattino (ora locale) del 14 aprile, una "misura necessaria" per sminare la città e consentire ai civili di rientrarvi in sicurezza, afferma in un tweet la parlamentare ucraina Lesia Vasylenkonel. 

Mosca accusa di torture Kiev 

Il Comitato investigativo russo ha incriminato due ufficiali del Battaglione nazionalista ucraino Azov, integrato nelle forze armate di Kiev, di torture e violenze contro almeno otto prigionieri russi. Tra le accuse mosse a S.O. Velichko e K.V. Nemichev anche il fatto di aver sparato alle gambe dei prigionieri, nella regione di Kharkiv. I due sono stati incriminati in contumacia sulla base dell'articolo 317 del Codice penale russo.

Cremlino ammette: perdite significative

Per la prima volta il Cremlino ha ammesso di aver subito "perdite significative" in Ucraina. Lo ha fatto il portavoce Dmitri Peskov, che a Sky News Uk ha sottolineato la "tragedia" ma senza dare i numeri. Ma allo stesso tempo ha negato che "l'operazione speciale" di Mosca non stia andando secondo i piani. Peskov ha assicurato che il ripiegamento dalla regione di Kiev è stato "un gesto di buona volontà" fatto per favorire i negoziati. L'ultima volta che il ministero della Difesa russo ha riferito di perdite è stato il 25 marzo, riportando la morte di 1.351 militari. I numeri, aggiornati, quindi li fa lo stato maggiore delle forze armate ucraine: finora sono stati uccisi più di 18.900 militari delle forze russe. I feriti russi sarebbero 56.700, i prigionieri sono mille, come ieri. Le perdite totali in combattimento - scrive sul suo profilo Facebbok - "delle forze di occupazione russe dal 24 febbraio al 6 aprile" comprendono "approssimativamente" 698 carri armati, 1.891 veicoli blindati, 332 sistemi di artiglieria, 55 mezzi di difesa aerea, 150 aerei e 135 elicotteri.

Profughi in Usa

Sul fronte rifugiati, poi, gli occhi sono adesso puntati sugli Stati Uniti, sulla cui frontiera meridionale comincia a premere la pressione degli arrivi via via più consistenti di chi fugge dalla guerra in Ucraina. Sono infatti circa 1.700 gli ucraini arrivati a Tijuana, in Messico, sperando di riuscire a entrare negli Stati Uniti. Lo riporta Nbc news spiegando che nella città di confine, vicino San Diego, è stato allestito un centro accoglienza in una palestra. Secondo Cbs, i profughi sono arrivati in Messico con un visto turistico. Circa 150 ucraini vengono accolti negli Stati Uniti ogni giorno da quando il presidente americano Joe Biden ha annunciato di voler garantire l'ingresso nel Paese a 100.000 profughi. 

Nato: "Rafforziamo Kiev

"Abbiamo concordato che dobbiamo rafforzare l'aiuto all'Ucraina", lo ha detto uscito dal consiglio atlantico a cui ha partecipato anche il ministro ucraino Kuleba, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "Non posso entrare nello specifico per ragioni operative ma gli alleati stanno aumentando il loro sostegno: la divisione tra armi offensive e armi difensive è un po' strana, ha poco senso, visto che l'Ucraina si sta difendendo da un'aggressione e ha il diritto di farlo". E ha aggiunto: "Posso garantire che gli alleati stanno fornendo un'ampia gamma di armamenti" all'Ucraina. "Il modo più facile per porre fine a questa guerra è che Putin ritiri tutte le sue truppe, e si sieda al tavolo per impegnarsi in un serio sforzo diplomatico per trovare una soluzione". Ma "occorre però essere realistici". "Siamo preparati a una guerra lunga, che può durare settimane, mesi e forse anni". 

"Non fornirò dettagli su quale alleato stia fornendo cosa agli ucraini, ma il diverso tipo di guerra che vedremo nella seconda fase richiederà altre necessità da parte dell'esercito ucraino: il sostegno degli alleati cambierà a seconda di questo. E posso prevedere che gli alleati forniranno più armi all'Ucraina secondo le sue esigenze in questa fase della guerra, insieme ad aiuti umanitari e finanziari", sono state le parole del vicesegretario della Nato, Mircea Geoana, alla trasmissione Piazzapulita in onda stasera.  Il motivo e che nel sudest ci "sarà un altro tipo di guerra, più convenzionale e su scala più vasta".

Duro il monito della Cina: "Non possiamo gridare al cessate il fuoco per fermare la guerra mentre trasportiamo continuamente un gran numero di armi e attrezzature avanzate per intensificare ulteriormente la guerra", ha detto il ministro degli Esteri di Pechino Wang Yi, nel corso di un colloquio telefonico avuto con Emmanuel Bonne, consigliere diplomatico del presidente francese Emmanuel Macron.