Ucraina a ferro e fuoco, Putin fa strage di civili. Cosa può succedere ora: 4 scenari

Bombe anche su Leopoli al confine con la Polonia. Kiev: non ci intimidiscono. Colpite le infrastrutture, bloccati anche i flussi di elettricità verso la Ue

Roma, 10 ottobre 2022 - Rappresaglia sui civili. Con il suo esercito che arretra nelle province di Kherson e Kharkiv, beffato dall’attacco ucraino al ponte di Kerch, Putin si vendica rovesciando una caterva di missili su 18 città ucraine, da Kiev ad Odessa, da Leopoli a Sumy e Kharkiv.

Strage di civili, bombe sulle centrali elettriche

Come in ogni guerra, a pagare sono i civili. Vengono lanciati 84 missili e 23 droni (17 dei quali droni kamikaze iraniani) da aerei, navi e mezzi terrestri. Partono dalla regione di Nizny Novgorod, dal Mar Caspio, il Mar Nero e la Crimea: la difesa aerea Ucraina ne abbatte ben 56 ma i restanti fanno strage tra i civili (facendo 14 morti e 97 feriti secondo il ministro degli Affari interni Denys Monastyrskyi) e colpiscono duro le infrastrutture critiche, specialmente elettriche e dati, di 12 regioni. Per stabilizzare il proprio sistema elettrico l’Ucraina interromperà, a partire da oggi e per tempo indefinito, l’esportazione di elettricità verso l’Europa. "L’Ucraina non può essere intimidita e non può essere fermata – ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky –, Mosca vuole spazzarci via". L’attacco sanguinario fa esultare anche uno dei principali falchi del Cremlino, il leader ceceno Ramzan Kadyrov che minaccia proprio Zelensky: "Ti avevamo avvertito, finché sei in tempo fuggi in Occidente".

La disperazione di un civile ucraino dopo il bombardamento russo di ieri (Ansa)
La disperazione di un civile ucraino dopo il bombardamento russo di ieri (Ansa)

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Putin minaccia ancora 

Putin da parte sua ha parlato davanti al Consiglio di Sicurezza russo e si è vantato degli attacchi. "Questa mattina su suggerimento del ministero della Difesa e secondo i piani dello Stato Maggiore – ha detto – è stato sferrato un colpo sul territorio dell’Ucraina con attacchi massicci delle infrastrutture energetiche, militari e della comunicazione dell’Ucraina. Se gli attacchi continueranno, le risposte saranno dure e corrisponderanno all’entità delle minacce". L’azione è stata decisa in risposta "agli atti di terrorismo di Kiev" secondo lo zar. Rovesciando la realtà di 180 gradi, Putin, le cui truppe bombardano da febbraio obiettivi civili, ha aggiunto che "il regime di Kiev utilizza da tempo metodi terroristici: con le sue azioni, si è effettivamente messo alla pari con i gruppi terroristici internazionali. È semplicemente impossibile lasciare tali crimini senza risposta". Gli attacchi russi di ieri in Ucraina "sono solo un primo episodio" di rappresaglia ha rincarato la dose il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, il superfalco Dmitry Medvedev.

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Quattro scenari 

"Gli scenari – osserva l’analista Alessandro Marrone, responsabile difesa dello Iai, l’Istituto affari internazionali – restano quattro. Il primo è la continuazione di un conflitto ad alta intensità con limitati cambiamenti della linea del fronte se non un avanzamento ucraino nella regione di Kherson; il secondo è un quasi-congelamento del conflitto per tutto l’inverno sulle posizioni attuali; il terzo è la prosecuzione dell’avanzata ucraina fino alla quasi totale riconquista dei territori occupati dai russi dopo il 24 febbraio; il quarto è una controffensiva russa. Il terzo scenario diventa un po’ più probabile mentre il quarto molto meno probabile". "L’attacco al ponte di Kerch – prosegue l’analista – ha mostrato la vulnerabilità delle infrastrutture russe mentre gli attacchi di ieri sono serviti a Putin solo per il fronte interno e la macchina di propaganda russa, ma non cambierà le cose sul campo perché non ha danneggiato le capacità militari ucraine. Oltretutto la ripetizione di un raid simile non sarà facile perché le scorte russe di missili da crociera sono ormai limitate. L’attacco avrà un impatto operativo marginale, debole, perché non cambia i rapporti di forza sul campo. Gli ucraini continueranno ad attaccare ad Est e a Sud su un fronte molto esteso che la Russia non è in grado di presidiare adeguatamente, focalizzandosi sui punti deboli e liberando nuovi territori". 

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