Ucraina, il porto di Mariupol in mano ai russi. Tutte le news della guerra

I presidenti di Polonia e Repubbliche baltiche a Kiev. Biden a Zelensky: "Dagli Usa alrmi e munioni per 800 milioni di dollari". Mosca: sanzioni per 398 membri del Congresso usa

Roma, 13 aprile 2022 - Guerra in Ucraina: è in corso la battaglia (forse finale) per Mariupol. In serata la Russia ha annunciato di aver preso il controllo del porto. "Le restanti truppe ucraine e i combattenti di Azov in città sono circondati", ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa, il maggiore generale Igor Konashenkov, secondo quanto riporta la Tass. Già nei giorni scorsi i separatisti filo-russi avevano annunciato la conquista del porto della città costiera, ma Kiev aveva smentito. "E' vero che la parte nord orientale e occidentale della città sono occupate dai russi, ma il battaglione Azov controlla il resto della città e le zone industriali", ha detto però il vicesindaco della città, Sergey Orlov, intervenendo a 'Otto e mezzo' su La7. orlov ha chiesto "più armi" e ricordato che "oltre 130mila persone restano intrappolate nella città".

E, in una telefonata, il presidente americano Joe Biden ha promesso al suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky l'invio di un nuovo pacchetto di armi e munizioni per 800 milioni di dollari. Dal canto suo Mosca ha annunciato sanzioni per 398 membri del Congresso Usa come rappresaglia per le misure punitive sull'Ucraina.

Civili ucraini passano vicino a un soldato russo nella città di Mariupol (Ansa)
Civili ucraini passano vicino a un soldato russo nella città di Mariupol (Ansa)

I presidenti di Polonia e repubbliche baltiche

"Questa non è una guerra, è terrorismo", ha dichiarato il presidente della Polonia, Andrzej Duda, giunto oggi a Kiev insieme ai presidenti di Estonia, Alar Karis, Lituania, Gitanas Nauseda, e Lettonia, Egils Levits. Zelensky ha invece rifiutato la visita del capo di Stato tedesco Frank-Walter Steinmeier, ritenuto non benvenuto per gli "stretti legami" avuti in passato con la Russia. Per il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, "al momento non ci sia la possibilità di un cessate il fuoco globale in Ucraina" come era stato richiesto dalle Nazioni Unite. 

La battaglia nell'Est

Gli occhi del mondo in queste ore sono tutti puntati sulla città martire del Mar d'Azov, dove, riferisce il sindaco, Vadym Boychenko, "sono state distrutte le case di 84mila cittadini" e "100mila persone che chiedono l'evacuazione. Finché resisteremo, resisterà anche l'Ucraina. Il 90 per cento degli edifici è ridotto in macerie. Sono stati colpiti l'ospedale, sono state distrutte le scuole. Sono crimini di guerra commessi dal criminale Putin''.

Sul suo canale Telegram il leader ceceno Ramzan Kadyrov, fedelissimo del presidente russo Vladimir Putin, afferma che oltre 1.000 marine ucraini, "centinaia" dei quali sono feriti, si sono arresi a Mariupol. Secondo quanto fatto filtrare dal ministero della Difesa russo attraverso l'agenzia Tass, si sarebbero arresi 1.026 militari ucraini, tra cui 162 ufficiali e 47. I militari farebbero parte della 36ma brigata marina. La resa sarebbe avvenuta nei pressi dell'acciaieria Ilyich. La difesa ucraina però nega: "Non abbiamo alcuna informazione a riguardo", aggiungendo che "unità della 36ma brigata marina, con un'azione molto rischiosa hanno raggiunto il reggimento Azov sfuggendo alla sconfitta".

Continuano poi i bombardamenti russi con artiglieria su Kharkiv dove sono state colpite infrastrutture civili. Presa di mira anche la regione di Zaporizhia. Anche nelle direzioni Donetsk e Tavriya, l'esercito russo sta lanciando attacchi aerei.

Ucraina, una veduta aerea di Mariupol (Ansa)
Ucraina, una veduta aerea di Mariupol (Ansa)

Zelensky e il caso Steinmeier

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha esortato oggi l'Europa a intraprendere più azioni contro la Russia, avvertendo: "Possiamo fermare la Russia o perdere l'intera Europa orientale. Se l'Europa perde tempo, la Russia se ne servirà per espandere la zona di guerra ad altri Paesi". Il leader ucraino ha poi chiesto al primo ministro tedesco Olaf Scholz di fare visita a Kiev per discutere direttamente con lui di forniture di armi. Il capo dell'esecutivo tedesco però ha risposto di non avere al momento in programma visite nella capitale ucraina. Resta ancora viva l'irritazione del governo federale dopo che Zelensky ha detto no alla visita del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier.

Secondo la stampa tedesca, ciò che Zelensky non avrebbe ancora digerito sarebbe la cosiddetta 'Formula Steinmeier'. Una 'formula' ideata nel 2015, quando l'attuale presidente era ministro degli Esteri, e che nelle sue intenzioni sarebbe dovuta rientrare negli Accordi di Minsk. Steinmeier propose allora di far entrare in vigore lo status speciale delle Repubbliche indipendentiste pro-russe di Luhansk e Donetsk nel giorno delle elezioni locali e che questo sarebbe divenuto permanente se la missione degli osservatori Osce fosse andata a buon fine. Il 1° ottobre 2019 ucraini e russi accettarono l'applicazione della formula.

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Biden ancora all'attacco di Putin

Il fronte diplomatico. Il presidente americano Joe Biden torna ad attaccare il leader russo Vladimir Putin, che ritiene responsabile di cercare un genocidio: "Vuole cancellare gli ucraini". Il presidente Usa sottolinea che questa è la sua opinione sulla base di quanto sta avvenendo. "Lasceremo agli avvocati decidere come qualificarlo a livello internazionale, ma di sicuro è quello che sembra a me". Sono "parole vere da un vero leader", commenta il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, oggi ha evitato di parlare di genocidio, ma ha insistito sul fatto che l'esercito di Mosca ha commesso "crimini di guerra". A detta del capo dell'Eliseo, un'escalation verbale non contribuisce all'obiettivo di fermare la guerra e cercare il pace, ha spiegato in un'intervista alla tv francese. Macron ha detto che sarà "prudente con le parole" e che la Francia continuerà a "cercare di fermare questa guerra e costruire la pace". "Per questo", ha aggiunto, "non penso che un'escalation di parole sia utile". Monito anche di Pechino: la Cina "ha sempre sostenuto che sull'Ucraina la massima priorità per tutte le parti interessate è mantenere la calma e la moderazione, cessare il fuoco e fermare la guerra il prima possibile, evitando una crisi umanitaria su larga scala", dice il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian a una domanda sulle parole di Biden. "Qualsiasi sforzo della comunità internazionale dovrebbe raffreddare la tensione, non alimentarla, e dovrebbe spingere per una soluzione diplomatica, non aggravare ulteriormente gli scenari", ha aggiunto Zhao.

I negoziati

Comunque per il numero uno del Cremlino, i negoziati sono "in un vicolo cieco" per colpa degli ucraini, e la Russia continuerà la guerra per conquistare l'intero Donbass per proteggere la popolazione locale di etnia russa. E Zelensky propone alla Russia di consegnare a Mosca l'oligarca Viktor Medvedchuk, considerato vicino al presidente russo, in cambio della liberazione degli ucraini fatti prigionieri dalle forze russe. Medvedchuk, deputato e leader dell'opposizione filorussa, è stato arrestato con un'operazione speciale dell'intelligence ucraina. Per Kiev era il traditore numero uno. Sui profili ufficiali delle autorità, la sua foto in tuta mimetica seduto e ammanettato, lo sguardo perso nel vuoto e i capelli arruffati. Putin avrebbe voluto l'oligarca ucraino di origini russe a capo di un governo fantoccio se fosse riuscito a conquistare Kiev.

Le vittime

I numeri delle stragi. Più di 720 persone sono state uccise a Bucha e in altri sobborghi di Kiev occupati dalle truppe russe e più di 200 sono considerate disperse. E' la denuncia del ministero degli Interni ucraino riportata da Sky News dopo che ieri il sindaco di Bucha, Anatoly Fedoruk, ha riferito che "in città sono stati trovati i corpi di 403 civili morti".

Nell'attacco alla stazione ferroviaria di Kramatorsk, che ha fatto più di 50 morti, sarebbe stata usata una bomba a grappolo, bandita da molti Paesi in base al diritto internazionale. E' quanto avrebbero accertato i giornalisti della Bbc che hanno visitato la stazione dopo l'attacco.

E almeno 20 giornalisti sono stati uccisi in Ucraina dallo scorso 24 febbraio, dall'inizio dell'invasione russa, secondo quanto denunciato sul suo canale Telegram dall'Unione nazionale dei giornalisti dell'Ucraina, puntualizzando - riporta la Bbc - che si tratta delle vittime confermate dall'ufficio del procuratore generale.