Mercoledì 24 Aprile 2024

Ucraina, ecco la legione internazionale per difendere Kiev. Chi sono, da dove vengono

Si sono arruolati tra i 16 e i 20mila volontari da 52 paesi. Presenti anche un certo numero di mercenari. Anche la Russia mobilita volontari e i suoi mercenari della Wagner

I primi volontari della Legione Internazionale di Difesa Territoriale dell'Ucraina (Ansa)

I primi volontari della Legione Internazionale di Difesa Territoriale dell'Ucraina (Ansa)

Roma, 8 marzo 2022 - Ci sono e combattono. Pronti a morire. Vengono da almeno 52 Paesi i volontari della Legione internazionale di difesa territoriale, la forza multinazionale chiamata da Zelensky a difendere l’Ucraina. I numeri sono piccoli, sinora tra 16 e 20mila uomini a fronte dei 290mila soldati dell’esercito ucraino e i 140mila della Guardia nazionale, ma non irrilevanti perché molti di loro sono veterani. Quasi la metà sono ucraini emigrati all’estero (Usa, Canada, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Gran Bretagna, Germania, Olanda, Israele ed anche Francia e Italia), ma ci sono pure molti non di etnia ucraina, come americani (1.500), britannici e poi polacchi, lituani, slovacchi, bielorussi, georgiani, albanesi, croati, ceceni, bosniaci, persino qualche messicano, sudcoreani, un centinaio di indiani, una settantina di giapponesi.

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Il reclutamento è fatto via ambasciate ucraine all’estero, è richiesta una esperienza nelle forze armate o nella polizia – in pratica, sapere usare armi – un passaporto, una dichiarazione di non avere precedenti penali significativi, un passaporto ed è fatta. Tra le ambasciate non c’è quella Ucraina in Italia (paese nel quale partecipare a conflitti all’estero è reato) ma c’è quella in Vaticano. Dato che non risultano preti cattolici combattenti o vogliosi di farlo, è, come dire, un lavoro di sponda per gli italiani che volessero violare le leggi del nostro paese e arruolarsi. È comunque possibile arruolarsi anche via mail. 

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Una volta in Ucraina i volontari vengono formalmente arruolati, firmando, e la paga è quella prevista per un ufficiale ucraino in tempo di guerra: 3.400 dollari al mese. I volontari sono organizzati in plotoni di 20/30 uomini, il più possibile omogenei come preparazione militare, con almeno qualcuno che parli russo o ucraino, e inviati nelle varie unità. Molti sono impiegati nella difesa territoriale di Kiev, Karkiv. Odessa, Dnipro, ma non tutti. Chi ha una conoscenza specifica (trasmissioni e guerra elettronica ad esempio, o utilizzo di armi controcarro o di missili antiaerei) è molto apprezzato e viene impiegato a seconda del proprio addestramento. Chi può dimostrare di essere stato nelle forze speciali, o ha una lunga esperienza operativa, va in unità simili. 

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In Ucraina operano anche veri e propri mercenari. La maggioranza viene impiegato per esfiltrazione (ovvero portare fuori da territorio ostile) dall’Ucraina, o per la protezione in loco, di ricchi cittadini di quel paese. Vengono reclutati negli Stati Uniti, Gran Bretagna, Israele, vari Paesi dell’Est Europa e pagati sui 2mila dollari al giorno, 60mila al mese. Ci sono notizie di fonte russa – che quindi vanno prese con cautela anche maggiore di quelle in arrivo dagli ucraini – secondo le quali alcune centinaia di mercenari sono impegnati anche dallo Stato ucraino, in particolare dall’SSU, il servizio segreto ucraino, per ’operazioni coperte’. Nel 2014-2016 mercenari furono effettivamente utilizzati dal governo ucraino, si parla di circa 4mila uomini, a fronte ci cifre molto maggiori (10-13 mila) utilizzate alle repubbliche separatiste filorusse del Donbass. Non sappiamo se questo prosegua ancora.

Il coinvolgimento degli uomini del Frontier service dell’ex fondatore della Blackwater, Eric Prince, non è confermato, nonostante Prince sia stato visto a Kiev sin dal 2020 e nonostante voci in tal senso. Lo stesso vale per gli uomini della Lancaster 6 e di Opus capital. Ma sarebbe strano il contrario: chi manda mercenari in zona non lo pubblica sul suo sito web. In ogni caso, i numeri sono piccoli, visti anche i costi alti. E la parte russa farebbe lo stesso con i 'suoi' mercenari, quelli ben noti e largamente utilizzati dalla Siria alla Libia, dal Venezuela alla Repubblica Centrafricana, del gruppo Wagner (un commando del quale sarebbe stato incaricato di assassinare Zelensky), oltre che con i volontari filorussi provenienti da vari Paesi, anche dell’Occidente. Tutte le risorse vengono utilizzate, ufficiali o meno, per arrivare alla vittoria. 

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