Giovedì 18 Aprile 2024

Ucraina, Zelensky chiede jet da combattimento. Ue, Metsola: ok. Londra e Parigi valutano

Il presidente ucraino continua a chiedere caccia per fermare l'invasione dell'esercito russo ("Vuole dei Mig-29"). La presidente dell'Eurocamera: "Necessari per la libertà". Mosca minaccia escalation

Bruxelles, 9 febbraio 2023 - L'Ucraina ha bisogno dei jet da combattimento per vincere la guerra contro la Russia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky lo ha detto nei giorni scorsi, lo ha ripetuto ieri a Londra, poi a Parigi, e lo ha sottolineato oggi a Bruxelles davanti al Consiglio europeo. Ma se la presidente dell'Eurocamera Roberta Metsola, aprendo la sessione, ha parlato di "fornire sistemi a lungo raggio e i jet necessari per proteggere la libertà", in realtà dalla Francia (Macron era sembrato disposto a dare i caccia a Kiev) alla Gran Bretagna gli alleati dell'Ucraina hanno frenato, senza escludere però in un futuro una fornitura di aerei da combattimento all'Ucraina.

Ucraina, Zelensky a Bruxelles. L'incontro con Meloni: "Grazie Italia"

Un caccia Eurofighter Typhoon dell'aviazione militare tedesca (Ansa)
Un caccia Eurofighter Typhoon dell'aviazione militare tedesca (Ansa)

Ue

Anche il presidente del Consiglio europeo Michel è sembrato favorevole a un ulteriore passo per aiutare Kiev: "Probabilmente le prossime settimane saranno decisive: sostenere l'Ucraina con mezzi militari, missili, sistemi di difesa un problema da affrontare oggi”. Soddisfatto Zelensky, nonostante le precisazioni degli alleati: "La visita a Londra ha portato frutti concreti per quanto riguarda la formazione dei piloti e sulla fornitura di missili a lungo raggio, effettivamente c'è un lungo percorso per arrivare a ottenere i jet da combattimento, ci sono decisioni ma non pubbliche". E nel corso dei bilaterali a margine del Consiglio alcuni leader avrebbero svelato gli armamenti richiesti da Kiev e sarebbe emersa la volontà ucraina di avere "i Mig-29, in dotazione di alcuni alleati, sebbene adattati agli standard Nato", hanno fatto sapere delle fonti Ue (Kiev così probabilmente non avrebbe bisogno di addestrare i piloti, ndr).

Onu: "Il mondo verso una guerra più vasta. Rischio nucleare"

Accordi non pubblici a parte, i motivo dei dubbi di Londra, Berlino e Parigi risiedono soprattutto sul rischio di un coinvolgimento nel conflitto, ma anche sull'utilità di dare i caccia a Kiev, fornitura che richiederebbero tempo per addestrare i piloti ucraini, e personale di assistenza a terra. Per non parlare poi dei costi proibitivi di un jet da combattimento moderno. 

Mosca

Mosca, davanti al rischio di vedersi colpire i soldati da F-16, Eurofighter Typhoon o da Dassault Rafale (Ma anche i richiesti Mig-29), ha subito sottolineato che la possibile fornitura di aerei da parte di Londra, Parigi, e Berlino segnala "un crescente coinvolgimento" di questi Paesi nelle ostilità. Eventuialità che porterebbe come conseguenza "una escalation e un prolungamento del conflitto e lo renderanno più doloroso e straziante per l'Ucraina". Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha assicurato che la Russia comunque raggiungerà i suoi obiettivi, e non sarà fermata dai caccia occidentali.

Lettonia ed Estonia

Chi non ha dubbi sulla fornitura di aerei da combattimento a Kiev sono i Paesi più vicini al conflitto, come l'Estonia il cui premier Kaja Kalla ha affermato: "Non abbiamo aerei da combattimento, ma se le avessimo le forniremmo". Secondo il presidente della Lettonia, Arturs Krisjanis Karins, la fornitura di caccia all'Ucraina da parte dell'Occidente è "una questione di tempo". Ma al momento, ha comunque chiarito, "nessun Paese Ue si concentra su questo". Karins ha affermato: "Dobbiamo aiutarli a vincere come possiamo. La Lettonia non ha aerei da combattimento, ma posso dire che se li avessimo saremmo felici di fornirli semplicemente perché riteniamo che l'Ucraina debba vincere. È un imperativo per l'Europa e la sicurezza europea e hanno bisogno di tutto l'equipaggiamento".

Gran Bretagna

In Gran Bretagna il dibattito è aperto, secondo l'ex premier Boris Johnson il Regno Unito potrebbe fornire 100 aerei da guerra Typhoon. Ma oggi a Roma il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, ha definito "irrealistica" l'ipotesi di Bojo: infatti questi caccia sono prodotti da una coalizione di diversi Paesi (Gran Bretagna, Germania, Spagna e Italia) e bisognerebbe ottenere prima il permesso di ognuno di questi Stati per consegnarli all'Ucraina. "Non si tratta di una cosa del tipo, 'guarda, ti consegno un intero carico di aeroplani'" ha detto Wallace, spiegando che servono anche piloti addestrati e un "equipaggio ai box" per l'assistenza. Infine, a Roma al termine del vertice bilaterale con i ministri Tajani e Crosetto, Wallace ha concluso: "Sappiamo che non dobbiamo escludere nulla", aggiungendo "siamo arrivati ai carri armati". 

Francia

E lo stesso Emmanuel Macron, possibilista per primo di una fornitura di jet da combattimento, ha fatto un mezzo passo indietro: "bisogna privilegiare le forniture militari utili per permettere al popolo ucraino di condurre le operazioni e resistere, piuttosto che impegni che arrivano troppo tardi", riferendosi alla richiesta di jet di Zelensky. "Dobbiamo valutare ciò che può essere inviato sul breve termine e corrisponde ai bisogni ucraini, è questo che determinerà la nostra volontà di inviare equipaggiamenti militari", ha aggiunto il capo dell'Eliseo.

Olanda

Secondo il primo ministro olandese, Mark Rutte: "Questa decisione sui jet deve essere presa a porte chiuse, perchè ci sono molti temi delicati che devono essere discussi, bisogna essere assolutamente sicuri che non si entri in un confronto diretto tra Nato e Russia. Quindi, molte cose devono essere discusse e non farò speculazioni in merito. Io ho la mia opinione, ma non vorrei che la Russia sappia troppo". E ha aggiunto: "Nessun tabù quando si tratta di consegne di armi, solo linee rosse. E per linee rosse intendo uno scontro tra Russia e Nato. Quello che non vogliamo è uno scontro diretto tra Nato e Russia ai sensi dell'Articolo 5".

Svezia

Mentre la Svezia non darà i caccia a Zelensky per un motivo semplicissimo: perchè servono alla sua difesa. Il presidente ucraino aveva chiesto a Stoccolma i caccia bombardieri svedesi Jas 39 Gripen. Oggi il primo ministro Ulf Kristersson, citato dall'emittente televisiva Svt, ha affermato:  "Abbiamo un grosso bisogno dei nostri aerei per la nostra difesa".