Roma, 6 febbraio 2015 - Vertice a tre al Cremlino tra la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Francois Hollande e il presidente russo Vladimir Putin per cercare di trovare una soluzione pacifica al conflitto nel sud-est ucraino. I leader tedesco e russo hanno lasciato il Cremlino dopo quasi cinque ore di negoziati, in cui hanno presentato a Putin un piano per una veloce de-escalation. Putin, Merkel e Hollande si risentiranno domenica al telefono per tirare le somme. Secondo quanto riferito dal Cremlino si sta preparando un documento per attuare gli accordi di Minsk. I negoziati di stasera sono stati definiti dal Cremlino "concreti e costruttivi".
MODERATA SPERANZA - Merkel e Hollande sono arrivati a Mosca da Kiev, dopo aver presentato la loro iniziativa al presidente ucraino, Petro Poroshenko. Al termine, dopo varie ore di colloquio, la presidenza ucraina ha fatto sapere che l'iniziativa franco-tedesca permette di "sperare in un cessate il fuoco". Anche se non è trapelato il contenuto del piano, fonti vicine alla presidenza a Kiev hanno indicato che l'obiettivo della proposta è "congelare il conflitto" come in Transnistria, la regione separatista moldava, con il dispiego di forze di pacificazione. Caschi blu dell'Onu? L'ipotesi non dispiacerebbe alla Russia e neppure ai separatisti del Donbass. In ogni caso le autorità ucraine hanno insistito che non accetteranno nessuna formula che metta a rischio l'integrità territoriale e la sovranità del Paese.
'GRANDE RISCHIO' - Mosca dal canto suo si proclama fortemente irritata dalla decisione della Nato di rafforzare la sua presenza a Est. Secondo l'inviato della Federazione russa presso l'Alleanza, Alexander Grushko, questa opzione "cambia in modo serio" la situazione politico-militare ai confini della Russia e rappresenta un "grande rischio" per Mosca, che "ne terrà conto" nella sua pianificazione militare "al fine di garantire i propri legittimi interessi". Ieri Putin ha firmato il decreto di mobilitazione dei riservisti.
'CHIARA PRESSIONE' - "L'apertura di un ulteriore potenziale militare lungo le nostre frontiere non è altro che un tentativo di esercitare pressioni sulla Russia, ma questo è inutile", ha aggiunto Grushko, citato dall'agenzia Ria Novosti. Il diplomatico - secondo il quale Mosca è in attesa di proposte dall'Alleanza "per il ripristino della fiducia reciproca" - ha avvertito che "in ogni caso, la risposta della Russia sarà adeguata".
ILLAZIONE DI PARTE - Putin nutre delle ambizioni che vanno al di là dell'Ucraina e potrebbe attaccare uno Stato baltico per testare la reazione della Nato e la solidarietà dell'Occidente: lo ha affermato l'ex Segretario generale dell'Alleanza, Anders Fogh Rasmussen, intervistato dal quotidiano britannico The Daily Telegraph. Una dichiarazione di parte - e molto atlantica - che certamente non agevola la missione franco-tedesca.
COLLOQUI USA-RUSSIA - Per non spezzare il filo della trattativa - e caso mai riannodarlo - I capi delle diplomazie di Usa e Russia, John Kerry e Sergei Lavrov, si incontreranno domani a Monaco di Baviera a margine della Conferenza internazionale sulla sicurezza. Lo riferisce una fonte diplomatica all'agenzia Tass.
CORRIDOIO UMANITARIO - Intanto stamattina è stato aperto un corridoio umanitario per l'evacuazione dei civili a Debaltseve, la città nell'est dell'Ucraina attorno alla quale da due settimane sono in corso intensi combattimenti. Dalla città è già uscita una colonna di autobus con i civili, ha reso noto Eduard Basurin, rappresentante del comando delle milizie di Donetsk.
OPZIONE DI FUGA - Secondo i separatisti filorussi, che hanno firmato con Kiev l'accordo per allontanare gli abitanti, gli evacuati potranno decidere se dirigersi verso la zona ribelle o nella città di Artemivsk, controllata dalle autorità ucraine. Debaltseve è uno strategico nodo di comunicazioni che si trova a metà strada tra Donetsk e Lugansk, entrambe città in mano alle milizie filorusse. Migliaia di persone hanno già abbandonato la città, dove ormai non c'è più luce né acqua, e l'evacuazione dei civili - sollecitata con forza da Ue e Onu - era stata sin qui impossibile per via degli incessanti combattimenti.
BILANCIO DI GIORNATA - La situazione migliora ma scontri a fuoco tra le due linee sono comunque all'ordine del giorno. Solo nelle ultime 24 ore si sono registrate almeno 63 vittime. I separatisti riferiscono di due civili uccisi a Donetsk dai bombardamenti di artiglieria e di altri nove feriti. Kiev ribatte che un suo militare è deceduto e altri 25 sono rimasti feriti, mentre sono stati uccisi 60 separatisti. Intanto in serata si è conclusa l'evacuazione della popolazione civile dalla zona di Debaltseve. Più di 2.800 civili, tra cui circa 700 bambini e 60 disabili, sono stati evacuati con oltre 20 bus da Debaltsevo, Avdiivka e Svitlodar, secondo l'alto commissario per i rifugiati dell'Onu. Chi ha deciso di lasciare la propria casa è stato trasferito più a nord di Donetsk, in località controllate da Kiev, come Sloviansk, Sviatogorsk, Kramatorsk e Grodovka, ma anche nella vicina regione di Kharviv. A Debaltsevo, strategico nodo ferroviario tra Donetsk e Lugansk, c'erano 25 mila abitanti ma la maggior parte era già fuggita. Solo 7000 erano rimasti.
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