Ucraina, con la guerra tutta Europa in crisi: milioni di disoccupati e caos politico

A rischio la stabilità di Germania e Francia, allarme sicurezza nei Paesi dell’Est. Gli effetti dello stop all’export

Pochi giorni fa, dopo l’incontro di Olaf Scholz con Putin a Mosca, sembrava che si stesse per uscire dalla crisi, e invece la situazione torna a precipitare. Il Cancelliere invita i cittadini tedeschi a lasciare l’Ucraina, come Macron. Alla Conferenza per la Sicurezza, appuntamento annuale a Monaco, il presidente Volodymyr Zelenskyj ha tenuto ieri un discorso altamente emotivo: "La guerra coinvolgerà tutta l’Europa".

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Crisi ucraina, Biden e Putin pronti a incontrarsi se non c'è l'invasione

Quali saranno le conseguenze nel caso che Putin dovesse ordinare l’invasione con l’alibi di proteggere i separatisti del Donbass? Nella regione orientale si ripetono gli incidenti, e ognuno accusa l’avversario. Tutto potrebbe essere scongiurato, se si garantisse a Mosca che l’Ucraina non entrerà mai nella Nato. "Ma Putin con le sue azioni ottiene esattamente il contrario, dobbiamo proteggere gli ucraini sotto minaccia", ironizza il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. "È falso che sia mai stato promesso alla Russia che l’Ucraina non sarebbe entrata nell’Alleanza", conclude. Ma è smentito da un nuovo documento ritrovato nell’Archivio storico britannico, pubblicato ieri da Der Spiegel, relativo a un vertice a Bonn il 6 marzo del ’91, a cui parteciparono i rappresentanti dei ministeri degli esteri di Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e della Germania riunificata da pochi mesi.  

Il tema era la sicurezza degli ex Paesi satelliti dell’Urss, ormai andata a pezzi. Polonia e Ungheria avevano chiesto di entrare nella Nato, ma votarono tutti contro, e perfino l’americano Raymond Seitz dichiarò: "Non è assolutamente nell’interesse occidentale, che i russi si ritirino dalla Mitteleuropa". Tutto dimenticato? Biden non vuole giungere a un compromesso, ma ha dichiarato che la Nato non interverrà in Ucraina per fermare i russi. Si risponderà con le sanzioni, ma l’Europa resterà al freddo. Ed è prevedibile che subito dopo anche la Finlandia entrerà nell’Alleanza seguita da Svezia e Georgia. La Russia sarà circondata, e la crisi si estenderà all’Oriente. Le minacce di Biden finora hanno ottenuto di riavvicinare Mosca a Pechino. Se all’attacco russo la Nato non risponderà, la Cina lo interpreterà con una via libera e, a sua volta, occuperà Taiwan. E gli americani dovranno restare a guardare. L’abbandono disastroso dell’Afghanistan è stato un grave colpo alla credibilità degli Usa. Gli europei sarebbero costretti a bloccare gli scambi commerciali con Pechino, ma dall’export verso la Cina dipendono almeno due milioni di posti di lavoro solo in Germania. E si avranno contraccolpi politici a Parigi e Berlino.  

Si può temere che un attacco russo in Ucraina potrebbe favorire la destra alle elezioni presidenziali francesi in aprile, e la posizione di Macron e già poco sicura. Il governo tedesco è sempre diviso, tra i socialdemocratici di Scholz, decisi a mantenere i rapporti con Mosca, i liberali che temono per la grande industria che dipende dalle esportazioni, e già paga un alto prezzo per le sanzioni contro Mosca imposte da Obama, e i verdi filoamericani senza riserve. In aperto disaccordo con il Cancelliere, la verde Annalena Baerbock, chiede da settimane di assicurare aiuti militari a Kiev. Se i contrasti si aggravassero, si potrebbe arrivare a una crisi di governo, evento eccezionale per i tedeschi. La Germania sarebbe destabilizzata, e con una Francia tentata dall’estrema destra, la nostra Europa si troverebbe trascinata nella peggior crisi degli ultimi decenni.