Iran, dottoranda uccisa a manganellate durante le proteste

Un altro caso Masha Amini: iraniani in piazza contro il governo, accusato di aver fatto seppellire Nasrin Ghadri in fretta e furia e costretto il padre ad annunciare che la donna era morta per malattia

6 novembre 2022 - E' morta per le manganellate delle forze di sicurezza Nasrin Ghadri, 35 anni, dottoranda in filosofia a Teheran: si era unita alle proteste per il caso di Masha Amini, la 22enne curda arrestata perché portava in velo in modo non ortodosso e morta mentre era sotto la tutela della polizia morale.  Come Masha anche Nasrin è rimasta vittima della violenza della repressione. Come lei era curda. Ghadri è stata picchiata in testa dalla polizia durante la manifestazione di venerdì scorso: è entrata in coma e dopo 24 ore è deceduta. 

Polizia antisommossa a Teheran (Ansa)
Polizia antisommossa a Teheran (Ansa)

La fine di Ghadri ha innescato nuovi moti di rabbia nel Paese: numerose persone sono scese oggi in piazza proprio a Marivan, città del Kurdistan da cui proveniva la dottoranda, urlando "Morte a Khamenei", guida suprema dell'Iran dal 1989 e bloccando le strade. In base alle testimonianze raccolte in alcuni video diffusi sui social media, la polizia ha usato il pugno duro sparando sui dimostranti e ferendo alcune persone.

I manifestanti accusano il governo di aver forzato la sepoltura di Nasrin, facendola eseguire in fretta e furia questa mattina e anche di aver costretto il padre ad annunciare che la causa della morte della figlia era legata ad una "malattia" o una "intossicazione", versione simile a quella adottata dalle autorità per Mahsa Amini.