Roma, 16 giugno 2025 – "Veniva utilizzata per promuovere operazioni militari sotto copertura civile”. Con queste parole l’esercito israeliano giustifica il raid che ha colpito l’edificio della tv di Stato iraniana Irib a Teheran, in un quartiere punteggiato di abitazioni residenziali, edifici istituzionali, ambasciate e uffici di corrispondenza di media come l'Afp francese. E’ l’ultimo atto della guerra sferrata da Tel Aviv all’Iran. “Avevamo avvertito la popolazione della zona, anche con delle telefonate”, hanno precisato le forze Idf.
E’ stata una strage, come si può intuire dalle immagini riprese in diretta proprio dall’emittente radiotelevisiva. Secondo i media ufficiali di Teheran, diverse persone sono morte tra giornalisti e operatori.

In un video trasmesso live una conduttrice di Irib viene colta da un’esplosione che scuote l’edificio: si vede la giornalista scappare per mettersi al riparo, l’immagine trema, mentre lo studio è invaso da detriti e materie. Il filmato termina quando la donna esce dall’inquadratura.
“Abbiano condotto l'attacco in modo preciso al fine di mitigare il più possibile i danni ai civili”, afferma l’Idf in una dichiarazione rilanciata dalla Bbc. La tv veniva usata per “scopi militari”, secondo Tel Aviv, "sotto le mentite spoglie di attività civili”. Obiettivo raggiunto per Israele, visto che il bombardamento "ha danneggiato direttamente le capacità militari delle Forze Armate iraniane".