Turkey-backed Syrian fighters man a mortar in Jarabulus close to the border with Turkey in the rebel-held north of Syria's Aleppo province, on November 21, 2022. - Turkish President Recep Tayyip Erdogan today threatened to launch a ground operation into Syria after cross-border air strikes on Kurdish positions and deadly fire on Turkey. Overnight, Turkey hit dozens of targets in northern Syria as well as northern Iraq, a week after an Istanbul bomb attack killed six people and which Ankara blamed on the Kurdistan Workers' Party (PKK). (Photo by Bakr ALKASEM / AFP)

Turchia pronta ad azione in Siria (Ansa)

Istanbul, 29 novembre 2022 - La Turchia è pronta ad intervenire contro le forze curde via terra nel nord della Siria. "Domani, la prossima settimana o in qualsiasi momento" scrive Haberturk riportando le parole di Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.  L'operazione militare di Ankara contro la minaccia le forze curde in Siria e in Iraq è iniziata da una settimana ma è stata limitata a raid aerei e colpi d'artiglieria sparati dal territorio turco contro le postazioni Ypg e Pkk.  Erdogan però aveva già prospettato la possibilità di un intervento in futuro anche con soldati e carri armati per per stabilire una striscia di sicurezza di 30 chilometri al confine siriano allo scopo di contrastare i miliziani curdi del Pkk e del Ypg.  E mentre Usa e Russia non si esprimono in merito, il presidente turco tira dritto: "Non abbiamo bisogno di ottenere il permesso da nessuno per prendere provvedimenti riguardanti la sicurezza della nostra patria e del nostro popolo, e non ne daremo conto a nessuno".  Svezia e Finlandia nella Nato? La Turchia chiede i terroristi Intanto oggi e domani ci sarà un trilaterale a Bucarest tra i ministri degli Esteri di Turchia, Svezia e Finlandia per parlare di allargamento della Nato. Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha confermato il vertice, ma ha anche sottolineato che i dubbi e il veto di Ankara rimangono. "Il dialogo procede positivamente. Tuttavia siamo ancora in attesa di passi concreti, attendiamo che Svezia e Finlandia vengano incontro alle nostre preoccupazioni, procedano con le estradizioni e approvino una legislazione adeguata. Il problema è sopratutto con la Svezia, non con la Finlandia". Lo scorso giugno a Madrid Turchia, Svezia e Finlandia hanno siglato un memorandum di intesa in cui i due Paesi scandinavi si sono impegnati a consegnare i terroristi di cui Erdogan richiede l'estradizione, e abolire l'embargo deciso nel 2019 che sanciva il divieto di vendere armi ad Ankara.  La Turchia chiede la consegna di nove presunti terroristi dalla Svezia e sei dalla Finlandia, meno di quanto pattuito a Madrid, cioè 21 ricercati, 11 legati ai separatisti curdi del Pkk e 10 accusati di aver partecipato al golpe in Svezia, più altri 12 che vivono in Finlandia.  Al momento Helsinki e Stoccolma hanno l'ok per entrare nella Nato di 28 dei 30 Paesi membri dell'Alleanza. Mancano l'Ungheria, che ha però annunciato la ratifica a gennaio, e la Turchia.

Esteri

Istanbul, 29 novembre 2022 - La Turchia è pronta ad intervenire contro le forze curde via terra nel nord della Siria. "Domani, la prossima settimana o in qualsiasi momento" scrive Haberturk riportando le parole di Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.&nbsp; 
L'operazione militare di Ankara contro la minaccia le forze curde in Siria e in Iraq è iniziata da una settimana ma è stata limitata a raid aerei e colpi d'artiglieria sparati dal territorio turco contro le postazioni Ypg e Pkk.&nbsp; 
Erdogan però aveva già prospettato la possibilità di un intervento in futuro anche con soldati e carri armati per per stabilire una striscia di sicurezza di 30 chilometri al confine siriano allo scopo di contrastare i miliziani curdi del Pkk e del Ypg.&nbsp; 
E mentre Usa e Russia non si esprimono in merito, il presidente turco tira dritto: "Non abbiamo bisogno di ottenere il permesso da nessuno per prendere provvedimenti riguardanti la sicurezza della nostra patria e del nostro popolo, e non ne daremo conto a nessuno".&nbsp; 
<h2 class="title-paragraph">Svezia e Finlandia nella Nato? La Turchia chiede i terroristi</h2> 
Intanto oggi e domani ci sarà un trilaterale a Bucarest tra i ministri degli Esteri di Turchia, Svezia e Finlandia per parlare di allargamento della Nato. Il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, ha confermato il vertice, ma ha anche sottolineato che i dubbi e il veto di Ankara rimangono. "Il dialogo procede positivamente. Tuttavia siamo ancora in attesa di passi concreti, attendiamo che Svezia e Finlandia vengano incontro alle nostre preoccupazioni, procedano con le estradizioni e approvino una legislazione adeguata. Il problema è sopratutto con la Svezia, non con la Finlandia". 
Lo scorso giugno a Madrid Turchia, Svezia e Finlandia hanno siglato un memorandum di intesa in cui i due Paesi scandinavi si sono impegnati a consegnare i terroristi di cui Erdogan&nbsp;richiede l'estradizione, e abolire l'embargo deciso nel 2019 che sanciva il divieto di vendere armi ad Ankara.&nbsp; 
La Turchia chiede la consegna di nove presunti terroristi dalla Svezia e sei dalla Finlandia, meno di quanto pattuito a Madrid, cioè 21 ricercati, 11 legati ai separatisti curdi del Pkk e 10 accusati di aver partecipato al golpe in Svezia, più altri 12 che vivono in Finlandia.&nbsp; 
Al momento Helsinki e Stoccolma hanno l'ok per entrare nella Nato di 28 dei 30 Paesi membri dell'Alleanza. Mancano l'Ungheria, che ha però annunciato la ratifica a gennaio, e la Turchia.&nbsp; &nbsp;

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Turchia: "Intervento militare contro i curdi in Siria in qualsiasi momento"

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