Regno Unito, Truss silura il ministro Kwarteng. Frizioni tra i Tory

Al Tesoro arriva l'ex ministro degli Esteri, Jeremy Hunt. Truss fa dietrofront (di nuovo) e mantiene l'aumento della corporation tax "per rassicurare i mercati"

Londra, 14 ottobre 2022 - Cade la prima testa del governo Truss: Kwasi Kwarteng, cancelliere dello Scacchiere, si è dimesso a 40 giorni scarsi dalla nascita del nuovo gabinetto. Così diventa il cancelliere più effimero per durata dell'intera storia britannica. Con lui sarebbe stato rimosso anche il segretario capo del Tesoro, Chris Philp, che si trasferirà all'ufficio di Gabinetto. Secondo il Daily Mail, alcuni deputati 'ribelli' avrebbero dato 17 giorni alla Truss "per salvare il suo posto" da primo ministro. Proprio i giorni che mancano al 31 ottobre, data entro la quale il nuovo cancelliere, Jeremy Hunt, dovrebbe presentare il piano fiscale a medio termine, contenente le modifiche alla manovra che ha causato una bufera politica e finanziaria in queste settimane.

Liz Truss, arriva il 'custode' Jeremy Hunt. Stracciato il piano economia della premier

"Mi ha chiesto di farmi da parte come suo Cancelliere. Io ho accettato"

Il siluramento di fatto di Kwarteng, richiamato in anticipo nelle scorse ore da una missione negli Usa, mira ad alleggerire la pressione sulla premier. Ma rischia in effetti di indebolirne ancora di più la posizione, visto che si tratta in sostanza di sacrificare un alleato della prima ora e di cedere agli ultimatum dei mercati e dei contestatori interni alla maggioranza Tory. Dopo l'annuncio delle dimissioni del titolare del Tesoro, la sterlina ha perso l'1,20% nei confronti del dollaro, che poi ha recuperato dopo la conferenza stampa di Truss.

La conferenza stampa di Liz Truss, 14 ottobre 2022 (Epa)
La conferenza stampa di Liz Truss, 14 ottobre 2022 (Epa)

Chi è il successore

Downing Street ha confermato che sarà l'ex ministro degli Esteri, Jeremy Hunt, a sostituire Kwarteng. Per Hunt, considerato un moderato, si tratta di un ritorno al governo. Nel luglio 2019, allora ministro degli Esteri, lasciò l'incarico per sfidare Boris Johnson per la leadership dei Tory e quindi per la guida dell'esecutivo. È stato anche ministro della Salute e della Cultura sotto Cameron. Nel ballottaggio di quest'estate per la guida dei Tory aveva appoggiato Rishi Sunak, uscito sconfitto nello scontro con Liz Truss.  Come da prassi, il re Carlo III ha già dato il placet: "Il re è lieto di approvare la nomina", ha fatto sapere su Twitter la Casa Reale.

La conferenza stampa di Truss

Durante una brevissima conferenza stampa, oggi pomeriggio, la premier ha annunciato che non sarà più eliminato l'aumento della tassa sulle imprese, il cui gettito ammonta a circa 18 miliardi di sterline. Si tratta della cosiddetta 'corporation tax', che alla fine passerà dal 19% al 25% a partire dall'anno prossimo, come stabilito dal precedente governo. Truss ha affermato che "la missione di assicurare un'economia ad alta crescita e bassa tasse resta", ma "le condizioni economiche continuano a peggiorare" ed "è chiaro - ha ammesso - che parti del nostro mini budget sono andate oltre al aspettative dei mercato. Dobbiamo agire adesso per rassicurare mercati sulla disciplina di bilancio". 

La premier britannica non ha risposto ai giornalisti le chiedevano se debba le scuse al suo partito. Truss ha detto di aver "agito in modo deciso" poiché la sua prima considerazione è ciò che è "nell'interesse nazionale". Alla domanda sul perché debba rimanere primo ministro ora che il suo piano economico è stato smantellato, ha detto di essere determinata "a portare a termine quanto promesso: fornire una crescita maggiore, un Regno Unito più prospero".

Truss in bilico, frizione tra i Tory

La posizione di Truss resta comunque precaria. Alcuni deputati Tory - scrive il Financial Times - stanno valutando la possibilità di sostituire la prima ministra con un ticket composto da Rishi Sunak, sconfitto proprio dalla Truss al ballottaggio del partito conservatore ai primi di settembre, e dalla leader dei Comuni ed ex ministra del Commercio, Penny Mordaunt. Secondo il Times, un accordo tra Sunak e Mordaunt incontrerebbe il sostegno di un'ampia maggioranza dei parlamentari. Sarebbero venti tra ex ministri e dirigenti del partito che sarebbero pronti a chiedere un passo indietro di Truss. Ma un ministro, evidenzia il quotidiano della City, ha bollato come "totale spazzatura" il cambio di leadership alla guida del partito conservatore e di conseguenza del governo. "Se (Truss, ndr) se ne andasse, sarebbe un gran casino e non vedo come potrebbe accadere rapidamente o senza intoppi", ha aggiunto.

Vola il Labour

L'ultimo sondaggio di YouGov per il Times indica che quasi la metà di coloro che hanno votato conservatore alle ultime elezioni vuole che i parlamentari del partito estromettano Truss. Il 62% afferma che i membri del partito hanno preso una decisione sbagliata nel votare per lei, mentre il 43% vuole che il partito elegga un nuovo primo ministro. Se si votasse oggi, inoltre, i Tory sarebbero 28 punti dietro il Labour. Il leader del partito Liberal-Democratico, Sir Ed Davey, ha chiesto che si tengano elezioni generali in Gran Bretagna dopo la notizia del licenziamento. "Questa non deve essere solo la fine del disastroso cancellierato di Kwarteng, dovrebbe essere la campana a morto della sconsiderata e pessima gestione della nostra economia da parte dei conservatori", ha affermato in una nota.