Roma, 20 maggio 2025 – Trump annuncia negoziati immediati per il cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. Sarebbe un colpo di scena. Mosca si dice disponibile al dialogo, ma pone sempre le stesse condizioni, che per Kiev potrebbero risultare irricevibili.
Stefano Stefanini, ambasciatore di lungo corso e consigliere dell’Ispi, spiega perché, a meno che il Cremlino confermi davvero l’annuncio del presidente americano – dunque negoziati immediati e senza precondizioni – la telefonata tra il tycoon e lo zar potrebbe essere l’ennesimo mezzo buco nell’acqua.

Ambasciatore Stefanini, Trump esulta. Davvero si è arrivati a una svolta?
“Mi pare che, da parte di Mosca, si sia tornati al punto di partenza: la Russia si dice pronta a lavorare a un memorandum, ma con una serie di condizioni. La risposta di Mosca è sempre la stessa, e va fatto notare che Putin continua a parlare di Kiev, ma non nomina mai Zelensky”.
Insomma, siamo al punto di partenza...
“Se dobbiamo affidarci alle dichiarazioni russe, non mi pare ci sia stato un grande progresso. È da quando Trump ha avviato i contatti che Putin parla di cessate il fuoco con precondizioni. Certo, se questa volta Trump ha ottenuto che, oltre a parlarne, il negoziato si faccia davvero – e senza precondizioni – allora cambia tutto, e la telefonata è un grande successo. Aspettiamo e vediamo”.
Trump ha detto che il Vaticano sarebbe lieto di ospitare un negoziato…
“Neanche questa è una grande novità. Lo ha indicato Papa Leone XIV due giorni fa. Va considerato un altro aspetto: Zelensky, molto probabilmente, accetterebbe volentieri una mediazione della Santa Sede. Resta da vedere se lo farebbe anche Putin”.
Putin ha parlato, come sempre, della necessità di eliminare le cause della guerra. Quali sarebbero, secondo lei?
“È noto che la vera causa, secondo Putin, è l’esistenza stessa dell’Ucraina come Stato indipendente e sovrano. Putin vuole un’Ucraina disarmata, privata di parte del suo territorio, e ricondotta nell’orbita russa, erede di quella zarista e sovietica. Queste sono le vere cause a cui si riferisce. E per questo, dai dati russi in nostro possesso, non mi pare ci siano stati reali progressi”.
Il Cremlino parla di “negoziati lunghi”, Trump dice che i colloqui tra Putin e Zelensky inizieranno subito. Che orizzonte temporale abbiamo?
“Mi pare che queste due dichiarazioni siano di segno completamente opposto. Non mi risulta, dalle fonti russe, che si vada in quella direzione. Mosca continua a subordinare il cessate il fuoco a condizioni ben precise, che sono le stesse avanzate da Putin”.
La telefonata è durata oltre due ore. Posto che finora sono uscite solo indiscrezioni, è plausibile che abbiano già posto le basi per una trattativa, ma non l’abbiano ancora resa pubblica?
“Mi pare più plausibile che, oltre all’Ucraina, abbiano parlato anche d’altro”.
Tipo?
“I temi sono tanti e diversi. Dai rapporti commerciali alle sanzioni, fino alle questioni che riguardano la regione artica”.