Giovedì 25 Aprile 2024

Musk ha riammesso Trump su Twitter dopo un sondaggio, ma lui: "Non ci tornerò"

L’uomo più ricco del mondo aveva chiesto agli utenti se volessero ripristinare l’account dell’ex presidente degli Stati Uniti: il 52% ha detto sì

Trump riammesso su Twitter / Illustrazione di Arnaldo Liguori

Trump riammesso su Twitter / Illustrazione di Arnaldo Liguori

L’account dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato riammesso su Twitter dopo due anni di sospensione seguiti all’assalto al Congresso statunitense da parte dei suoi sostenitore. La decisione è stata presa da Elon Musk, nuovo proprietario di Twitter nonché uomo più ricco del mondo, dopo aver pubblicato un sondaggio per chiedere agli utenti stessi del social network se volessero riammettere Trump. Alla fine, hanno votato 15 milioni di persone, il 52% favorevoli.

Musk ha annunciato di aver ripristinato il profilo dell’ex presidente scrivendo: “Il popolo ha parlato. Trump sarà reintegrato. Vox Populi, Vox Dei”. Nei giorni scorsi, il capo di Twitter aveva ha ripristinato due account che erano stati sospesi per alcuni commenti transfobici: l’autore Jordan Peterso e l’account del sito di satira The Babylon Bee.

Trump, che ha annunciato martedì di candidarsi di nuovo alle elezioni presidenziali del 2024, ha dichiarato che non tornerà su Twitter anche se invitato. Preferisce, dice, restare su “Truth Social” (il social network che ha creato dopo essere stato bannato dai social network due anni fa), Tuttavia, su “Truth” l'ex presidente non ha ottenuto la stessa risonanza: lì ha 4,57 milioni di follower, una frazione degli oltre 88 milioni che aveva su Twitter.

Musk non ha fatto altri commenti, tuttavia nelle ultime settimane si è attirato varie critiche per alcune decisioni radicali prese nell’organizzazione di Twitter, comprato per 44 miliardi di dollari a fine settembre. Venerdì, centinaia di dipendenti hanno lasciato Twitter a seguito di un ultimatum in cui lo stesso Musk ha richiesto ai dipendenti “di lavorare per molte ore ad alta intensità” oppure di andarsene.

Queste dimissioni si sono aggiunte agli oltre 7.500 licenziamenti voluti dallo stesso Musk a settembre. Al momento, a causa della carenza di persone, l’organizzazione dell’azienda è nel caos più totale, rischia di non poter più essere mantenuta e sta perdendo rapidamente molti investitori. Tanto che a causa del forte indebitamento dell’azienda si rischia, per ammissione dello stesso Musk, il fallimento di Twitter.