Martedì 23 Aprile 2024

Russiagate, respinto attacco di BuzzFeed. Trump: impeachment farebbe crollare Wall Street

Il tycoon era accusato di aver costretto l'ex avvocato Cohen a mentire al Congresso. Mueller corregge gli autori: ricostruzione imprecisa. Presidente Usa twitta: si sgonfia il falso scoop

Michael Cohen, ex avvocato di Trump (Ansa Ap)

Michael Cohen, ex avvocato di Trump (Ansa Ap)

Washington, 19 gennaio 2019 - Lo staff del presidente Donald Trump trova una sponda a sorpresa nell’ufficio del procuratore speciale del Russiagate, Robert Mueller. Proprio lui, il grande accusatore del tycoon, la spina nel fianco dell’Amministrazione Usa per via dell' inchiesta a seguito di sospette ingerenze da parte della Russia nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali americane, ha contestato sonoramente una sortita di BuzzFeed secondo cui il capo della Casa Bianca avrebbe ordinato al suo avvocato Michael Cohen di mentire al Congresso sul progetto per una Trump Tower a Mosca. L’accusa in queste ore ha sollevato un polverone, già si vociferava che i democratici volessero partire con una richiesta di impeachment, poi la doccia fredda. "La descrizione di BuzzFeed di dichiarazioni specifiche all’ufficio del procuratore speciale, e la caratterizzazione di documenti e deposizioni ottenute, riguardanti la testimonianza al Congresso di Michael Cohen, sono imprecise, non accurate", ha dichiarato un portavoce della procura, definendo inesatta tale ricostruzione. Tanto basta a smontare l’uscita a effetto del sito di social news, una notizia bollata dagli avvocati di Trump come falso scoop e fake. In serata il presidente americano torna alla carica e rincara la dose: "L'economia è una delle migliori nella nostra storia - scrive Trump - con la disoccupazione al livello più basso da 50 anni, la Borsa pronta per segnare un nuovo record e tutto quello che si è sentito ieri, basato su una storia falsa, è impeachment. Se volete vedere crollare la Borsa, mettetemi in stato di accusa". Cerchiamo di ricostruire la storia per punti.

IL PRESUNTO SCOOP "Donald Trump ordinò al suo ex avvocato Michael Cohen di mentire al Congresso sulle trattative per costruire una Trump Tower a Mosca". Questo il lancio che il sito di informazioni ha sparato poche ore fa. Trump, secondo la ricostruzione di Buzzfeed, avrebbe appoggiato il piano messo a punto da Cohen di recarsi in visita in Russia durante la campagna presidenziale con l’obiettivo di incontrare il capo del Cremlino, Vladimir Putin. "Fai che avvenga", ha scritto il sito, indicando che quelle erano le parole testuali che avrebbe pronunciato il tycoon al suo legale, sostenendo che questa ricostruzione raccolta da fonti investigative sarebbe stata già nelle mani del procuratore speciale che indaga sul Russiagate, Robert Mueller. 

LA CAMERA IN FIBRILLAZIONE La Commissione intelligence della Camera in subbuglio fa trapelare che avvierà al più presto un’indagine dopo le rivelazioni di BuzzFeed secondo cui Donald Trump, quando era già presidente, avrebbe ordinato al suo avvocato Michael Cohen di mentire al Congresso sui tempi dei negoziati per la costruzione di una Trump Tower a Mosca. Il sito riferisce che il tycoon nel 2017 avrebbe ordinato a Cohen di mentire su quando si erano concluse le trattative per il grattacielo a Mosca, in modo da celare il coinvolgimento di Trump nelle discussioni con i russi durante la campagna.

TWEET PRESIDENZIALE Parte subito un tweet dal profilo del presidente americano Donald Trump, dopo che il sito BuzzFeed ha riferito che il tycoon ordinò al suo ex legale Michael Cohen di mentire al Congresso sulla Trump Tower a Mosca: "Non dimenticate, Michael Cohen è già stato condannato per spergiuro e frode, e questa settimana il Wall Street Journal ha suggerito che potrebbe aver rubato decine di migliaia di dollari. Mente per ridurre la sua detenzione. Controllate suo suocero".

IL FANTASMA DEL WATERGATE Riconquistata la maggioranza alla Camera, i democratici tentano di sfruttare il vantaggio per sollecitare due inchieste parlamentari ed evocano il fantasma del Watergate. Trump rischia cioè di rispondere di spergiuro per aver istigato, nel suo ruolo di presidente, un comportamento testo a ostacolare la Giustizia. È lo stesso reato che fu confezionato per Richard Nixon, che si dimise per evitare la messa in stato d’accusa. Un ciclone che investì anche Bill Clinton, per quella vicenda galante con la stagista.

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VOGLIA DI IMPEACHMENT Tra i dem si rincorrono le espressioni "intralcio alla giustizia" e "impeachment". "L’accusa che il presidente degli Stati Uniti possa aver indotto ad una falsa testimonianza davanti alla nostra commissione nel tentativo di limitare l’indagine e nascondere i suoi rapporti d’affari con la Russia è tra le più gravi finora", ha commentato Adam Schiff, presidente dem della commissione intelligence della Camera, promettendo che "farà tutto il necessario per scoprire se è vero". Gli ha fatto eco il compagno di partito Jerry Nadler, presidente della commissione giudiziaria della Camera: "ordinare a un subordinato di mentire al Congresso è un crimine federale. Il nostro lavoro è di andare sino in fondo, e lo faremo". "Se la storia è vera il presidente si deve dimettere o deve essere messo in stato di accusa", incalza Joaquin Castro, ma che per primo insinua il dubbio che la ricostruzione possa anche essere inconsistente o fare acqua da qualche parte. Sulla stessa lunghezza d’onda Eric Holder, ex attorney general di Obama.

IL LEGALE DEL TYCOON I dem vorrebbero sostenere che si è trattato di un tentativo di condizionare un teste, ma pronta arriva la precisazione del legale del tycoon. "Se credete a Cohen, posso farvi fare un grande affare sul ponte di Brooklyn", ha ironizzato l’avvocato Rudi Giuliani, cercando di screditare il custode dei segreti di Trump, il suo pitbull, cioè il cane da guardia. Questo continuo botta e risposta va avanti mentre BuzzFeed continua a sostenere che, secondo le due fonti investigative, Cohen ha confermato quanto Mueller già aveva appreso da vari testi della Trump Organization, email interne alla società, sms ed altri documenti. "È assolutamente ridicolo", ribatte la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, che liquida lo scoop di BuzzFeed e precisa che Rudy Giuliani ha definito l’articolo "categoricamente falso".

LA DOCCIA FREDDA Con una mossa rara, il procuratore speciale del Russiagate, Robert Mueller, contestato l’articolo di BuzzFeed che ha sollevato un polverone. "La descrizione di BuzzFeed di dichiarazioni specifiche all’ufficio del procuratore speciale, e la caratterizzazione di documenti e deposizioni ottenute da questo ufficio, riguardanti la testimonianza al Congresso di Michael Cohen, sono inesatte", riferisce un portavoce. Cade l’accusa che Trump possa aver ordinato al suo avvocato Michael Cohen di mentire al Congresso.

FAKE NEWS "Un giorno molto triste per il giornalismo, ma un grande giorno per il nostro Paese". Canta vittoria Donald Trump dopo che il procuratore speciale del Russiagate, Robert Mueller, ex capo dell’Fbi, suo grande accusatore, è intervenuto in realtà, tramite un portavoce, per mettere in discussione l’articolo che poteva inguaiare il presidente. "Le fake news sono il vero nemico del popolo", ha aggiunto Trump. Nessun altro organo di stampa è riuscito, del resto, a verificare la notizia di BuzzFeed, firmata da Jason Leopold e Anthony Cormier. Lo scoop viene smontato definitivamente e  scompare dal menu delle notizie di primo piano.