Washington, 21 agosto 2019 - Ancora una volta, il presidente americano Donald Trump ha espresso l’intenzione di ripristinare la formula del G8. Mentre alla Casa Bianca riceveva il presidente della Romania, il leader Usa ha spiegato alla stampa che alla Russia dovrebbe essere permesso di tornare a riunirsi con le altre principali economie al mondo.
Mosca fu espulsa dal G8, riunito l’ultima volta nel 2014, successivamente alla annessione unilaterale della penisola di Crimea (parte del territorio sovrano dell’Ucraina). E così adesso, in vista della riunione del G7 francese di Biarritz, Trump rilancia: la Russia dovrebbe tornare nel club dei Paesi che contano. Lo fece già un anno fa prima del summit canadese di Charlevoix, ma allora si tirò indietro, anche perché mancava un forte consenso da parte degli alleati e lui, a Washington, era ancora nella bufera del Russiagate. Ora sono svanite le nubi dell’inchiesta sui suoi rapporti passati con Mosca, mentre nel Vecchio Continente è maturata una maggiore propensione a riportare la Russia al tavolo dei grandi.
"Sarebbe bene che la Russia tornasse a riunirsi al G7, per dare vita di nuovo al G8", ha affermato Trump parlando alla Casa Bianca con i giornalisti, e spiegando che la sua affermazione è giustificata dal fatto di aver constatato cosa significa sedersi al tavolo senza coinvolgere Mosca nelle decisioni più importanti. Il tycoon però ha evitato di fare cenno a un eventuale passo indietro del Cremlino sulla questione Ucraina e alle sanzioni che scattarono dopo l’annessione della Crimea nel 2014, voluta dal presidente Vladimir Putin. Piuttosto Trump è tornato ad attaccare il suo predecessore Barack Obama, accusato di aver voluto la cacciata della Russia dal G8 solo perché - afferma il presidente americano - "Putin dimostrò di essere più furbo di lui".
Trump sta per volare in Francia dove incontrerà anche il titolare dell’Eliseo, Emmanuel Macron. Proprio Macron in questi giorni ha visto Putin, lasciando intravedere alcune aperture rispetto al passato nei confronti del leader del Cremlino. Questo anche dopo aver avuto la certezza delle interferenze russe sulle elezioni presidenziali del 2016 e su quelle di metà mandato del 2018.